Non sto qua a parlare del lavoro
dell'attore o del regista. Ogni persona ne può avere una opinione
diversa, sta di fatto che nell'immaginario essere attore o regista
dovrebbe avere determinate connotazioni, genere per esagerare, attore
holliwoodiano, o quanto meno televisivo. Perchè anche quelli
importanti che magari non vanno tanto in televisione o non fanno film
rimangono comunque all'interno di una cerchia decisamente limitata.
Ricordo sempre i Paolini o i Moni Ovadia o i tanti, tutti, che sono
passati qua al teatro di Romanengo , ancora non conosciutissimi e la
gente veniva per fiducia a me e a Marco. Uno dei flop più grandiosi
che abbiamo avuto , una volta che abbiamo portato Elio de Capitani
che non è proprio l'ultimo arrivato. Ieri alle prove dello
spettacolo di Arianna, avevo tutte le lune decisamente di traverso ed
ero demoralizzato, non per Arianna che amo tantissimo e di cui parlo
dopo, ma per questo mestiere o professione o non so come definirlo.
Per le incapacità burocratiche amministrative politiche cui
perennemente ci si trova a doversi scontrare. Mi manca e l'ho sempre
detto, una idea globale di uomo, di città, ma anche di nazione. Per
me è un bravo amministratore chi è in grado di un progetto in toto
, magari una utopia, ma quando hai la chiarezza dell'insieme, puoi
dopo avere anche la chiarezza delle piccole cose. Si ragiona sempre
per problemi singoli, le piccole toppe di volta in volta per
aggiustare qualcosa . Ma una società non va avanti con le piccole
toppe di volta in volta. Mi manca l'umiltà , essere amministratore
non dovrebbe essere un privilegio, ma sei tu designato dal tuo
popolo. Mi manca la competenza, perchè la volontà serve, i
propositi servono, ma serve anche la competenza. E' vero non si può
fare di tutta un'erba un fascio e di amministratori molto in gamba ne
ho conosciuti diversi, e ne conosco ancora, ma più si va avanti più
il tessuto sociale si deteriora. Ecco questi miei pensieri di ieri,
oltre i fantasmi continui ripetuti asfissianti di quella brava donna
di mia madre. Quando poi all'inizio di spettacolo ha parlato
l'assessore di Torre, è stata brava, mi sono commosso. Poche parole
semplici dette con la volontà e il cuore. Si mi sono commosso. Il
pomeriggio l'avevo trascorso a rincorrere il mio cane impazzito per
le rondini, ha corso talmente tanto e talmente veloce che ad un certo
punto l'ho dovuto legare. Ma porca miseria non puoi farti venire un
infarto. E a seguire il montaggio e le prove di “potevo essere io”
con Arianna Scommegna.. Appunto. Arianna è il mio stereotipo
dell'attore, umile fuori scena, grintosa, problematica senza farlo a
vedere, intelligente, curiosa e tanto tanto brava. Trovo ingiusto
dire sempre è figlia di … no, lei è Arianna , punto. Molti ora la
vogliono paragonare a Mariangela Melato, per me è una sorta di nuova
Anna Magnani, più bella e più ingentilita. Sciocchezze anche queste
, lei è Arianna, punto. Forse l'anteprima, forse ancora mancanza di
rodaggio, forse perchè il testo, si molto bello, ma è una vita che
ascolto testi del genere, mi sembrava un po' scontato. Però c'era
lei , puro inafferrabile, inarrivabile , ineffabile animale da
palcoscenico. Come non rivangare nella memoria lo spettacolo “qui
città di emme”. A dire la verità tutti gli attori dell'Atir sono
estremamente bravi, questo bisogna ricordarlo, ma Arianna riesce a
darmi delle emozioni che sono quelle che voglio a teatro. E fortuna
che di attori così ce ne sono anche senza montarsi la testa. Un
altro attore che mi faceva impazzire era Toni Servillo. Prima che
diventasse tanto famoso. Una volta ricordo , uno spettacolo brutto di
Martone, brutto per me, non ce la facevo più,ma poi improvvisamente
è arrivato lui, Servillo. E' come una giornata di pioggia e arriva
improvvisamente un raggio di sole. Stamattina ancora di malumore, ho
chiamato Marco e gli parlavo di queste cose che poverino era uscito
di casa, stava facendo colazione all'aperto e ogni suo poro stava
dicendo lasciami perdere. Il mondo che vorrei, dovrebbe essere
abitato da persone in gamba, capaci e brave nel loro mestiere,
qualunque esso sia, capaci e umili nella vita e con voglia di
sorridere e di cambiare il mondo per renderlo sempre più vivibile. Chi fa questo mestiere e dopo anni continua avere la passione e agisce su di un territorio, giorno dopo giorno, queste cose le sa
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