lunedì 10 febbraio 2020

Stamattina un amico mi manda un messaggio :"sei felice?" - "no", mia risposta - "provaci", sua controrisposta. Stavo per rispondere "figuriamoci", poi ho inviato foto di scatola biscotti alla crema di nocciola . Che allergie a parte, la nutella mi fa anche schifo. Felicità è parola grossa. Quando sto bene e sono contento dico "sono contento" perchè dire sono felice , dopo ti arrivano tutti i casini di questa terra.
Comunque no, non sono felice, non sono contento, non sono apatico neanche depresso. Dai qualcosa anch'io sarò. Sto terminando due volumi che riguardano lo stesso tema , trattato e vissuto in maniera diversissima. la ipersensibilità o altrimenti schematizzata in italiano come P.A.S. Uno è di una psicoterapeuta danese. Donna aperta, libertaria, ex pastora luterana, due figli senza marito. L'altro di uno psicoterapeuta tedesco spesso insopportabile. Entrambi docenti universitari e iper attivi con diversi stage. Entrambi si definiscono persone iper sensisibili. Che non è una caratteristica femminile nè maschile, non è una brutta cosa, neanche una malattia, ma uno uno stato d'essere che ha origine da un cervello che funziona maggiormente nella parte destra e da un tot di neuroni in più rispetto alla norma che girano in continuazione facendo normalmente il 50 per cento di lavoro in più rispetto sempre a questa cagata chiamata norma. In genere si dice che gli ipersenbili, pari uomini e donne, siamo tra il 15 e il 20 per cento della popolazione. Boh! 

E' una ricerca americana fatta comunque su troppo pochi elementi per potere essere definita realmente scientifica. Comunque lei, la danese, dice "non puoi farci niente, sai che non puoi cambiare questo stato, puoi trovare delle soluzioni che ti impediscano di impazzire o di fare impazzire gli altri. Sei così, fattene una ragione e prendi coscienza di quello che sei. Se stai male quando gli altri percepiscono o non reagiscono come tu ti aspetti, non sono loro sbagliati, sei tu che sei diverso, io sono persona ipersensibile". Lui, il tedesco, da l'impressione che sia diventato ipersensibile così per fare marketing. Si, riconosce tutto, ma è molto schematico e vecchia scuola ritiene che tutto dipenda da noi e dalla nostra possibilità o capacità di percepire il nostro corpo e i confini che ci dobbiamo dare. E dice :"anch'io ero ipersensibile". Ma sei scemo? O lo sei o non lo sei. 

Lei, la danese dice :" sai che quando vai in giro, c'è casino e ad un certo punto non ce la fai più, racconta la verità o inventati una scusa e vattene". Lui, il tedesco dice "devi stare nel casino in mezzo alla gente e devi risolvere questo problema dello star male magari focalizzandoti su di una cosa sola" dai suppergiù e in maniera velocissima. Anche nei test che propongono, lei concreta - per esempio : ti piacciono i fuochi d'artificio?" 53 domande di un certo tipo e una trentina di controdomande. Lui gioca con i sentimenti e le situazioni da stato d'animo senza far caso che se è una cosa del cervello, probabilmente ereditaria, hai poco da giocare sugli stati d'animo che magari ti sconvolgono la mente in quel momento. Anche perchè il lui tedesco sembra rimanere sempre indeciso fra ereditarietà, rapporto con la famiglia , gli altri e la patologia. Che patologia non è. Poi il tedesco parla sempre di famiglia quasi che i single non debbano esistere, fanculo. 

Sapevo già di essere un ipersensibile, ho comunque fatto entrambi i test e praticamente in entrambi, goduria all'eccesso, risulto quasi al cento per cento. Che se si deve essere differenti, che lo si sia fino in fondo. Vorrei specificare alcune cosine. Si vive benissimo anche da ipersensibili perchè i casini ce li hanno tutti e noi siamo molto bravi a vedere i casini degli altri e a percepire i tanti lati oscuri degli altri così che alla fine i nostri sembrano sciocchezze. Ipersensibili non vuol dire essere più intelligenti o stupidi rispetto agli altri. Vuoi dire solo che hai i neuroni  che mentre tu sei lentissimo loro sono sempre in formula uno. Io quando parlo, poi mi arrabbio che non vengo capito. Ma ormai lo so e dico "scusate ho la testa più veloce della parola". Ipersensibili non vuol dire essere gni gni gni o piagnucolosi, vuol dire percepire ed elaborare in zero attimi tutto quello che hai attorno. E questo ti sfibra e rischia di distruggerti. come se ad una Panda mettiamo il motore di una Ferrari.  Comunque tante cose si imparano con il tempo e con un può di buon senso, altrimenti la testa scoppia, il corpo crolla e ti ammali. 

Essere ipersensibili non è nè femminile nè maschile, è. Non vuol dire essere deboli o fragili o incapaci di prendere decisioni neanche essere chiusi e introversi. Anche se essere introverso o estroverso spesso convivono. Io con me sono introverso, con gli altri sono estroverso e ho la fortuna della ironia. E purtroppo ho anche un carattere molto duro e forte. Con il tempo ho imparato a dire no, cosa difficilissima. Con il tempo ho imparato che dopo una certa ora, se sono da qualche parte, me ne devo andare. Oppure mando via la gente che ho in casa. Con il tempo ho imparato che se arriva un problema, non so risolverlo all'istante. Devo rimandare al giorno dopo, ma il giorno dopo ho la soluzione pronta. Con il tempo ho imparato che essere troppo gentili sorridenti o disponili, a volte puoi essere frainteso, a volte puoi essere deriso, a volte può essere che cerchino di calpestarti. Ma mi piace essere gentile sorridente e disponibile, sono così. Se qualcuno mi fraintende, ci rimango male, ma problemi suoi. Se qualcuno mi tratta da idiota o cerca di calpestarmi, ho imparato a difendermi. Conosco il linguaggio degli altri e so usarlo. Per cui anche se cerco sempre di evitare gli scontri, se è lo scontro che qualcuno vuole , glielo do. Una forma di altruismo anche questa. Poi c' è un bene enorme che a volte benedico, a volte maledico che è l'empatia. Ma soprattutto il captare in un secondo il vero animo di una persona. E a volte anche quello che pensa. Io non vorrei, molte volte mi tengo distante dalle persone, ma le persone hanno capito che tu sei empatico e ti si piazzano li davanti. E allora preghi che i casini che hanno nel cuore non sia merda da cui sai che poi sarai investito. Poi la persona ti parla e tu non riesci ad ascoltare, stai dialogando con il suo cervello e il suo cuore. Poi se c'è qualcuno che per te è tossico, sto cercando di imparare a mandarlo al diavolo. E poi vabbè , andranno via anche i sensi di colpa.

La sera e anche prima sei massacrato e per evitare i surriscaldamento devi mettere la testa dentro una bacinella di acqua. Dicevo che sapevo già di essere ipersensibile, ma la consapevolezza e il sapere che l'origine non è determinata da menate, o da problemi non risolti - che se fossero risolti che problemi sarebbero? - ma una cosa della mente e forse ereditaria, mi sta rendendo allegro ( no felice no) . E se una parte di me si crogiola con "Enzo sei un essere speciale", quell'altra parte mi urla "ma va da via al cul".  Con allegria e con un sorriso , ho sforato e devo andare a mettere la testa nel catino. Buona serata

domenica 2 febbraio 2020

Mancava la ipersensibilità. Anni fa una psicologa mi aveva detto che sono una persona ipersensibile. L'avevo preso come un complimento, invece è una grande sfiga. Ancora peggiore perchè dicono che nasci così. Una questione di cervello e di neuroni che vanno un pò per i fatti loro. Ma qualcosa che assomiglia in me a quella cosa che gli altri chiamano normalità, proprio non devo averla?
Sfiga o non sfiga mi ritengo sempre fortunato, quando non mi piango addosso. Sono state illuminanti alcune disegni che parlano di questa condizione e che ho condiviso sul mio fb. Ho cercato di leggere più che potevo, ho cercato in internet, ho chiesto informazioni ad alcuni amici del settore (medico), ebbene si ho tutte le caratterestiche per essere un P.A.S. (persone altamente sensibili). 

Ho letto sulla pagina di uno psichiatra che esistono persone altamente sensibili a sè, all'ambiente, e agli altri. Le ho tutte e tre. Per un attimo lascio perdere la genetica e due romanzi che avevo iniziato e ho già un tot di libri da ordinare, Per capirci un pochino di più. Però la cosa mi conforta . Perchè pensavo di essere io un pochino strano, si lo sono. Non ricordo le percentuali, mi sembra il 20 per cento della popolazione. Gli altri, l'ottanta per cento vengono chiamati normosensibili. Io ne conosco tanti che sono zerosensibili. Adesso capisco perchè spesso ho il cervello che sembra friggere e non riesce a concentrarsi su qualcosa perchè sono talmente tanti gli imput che lo stanno cavalcando che tu vorresti stare dietro a tutto. 

Come quando si legge, non riesco a fare niente altro, tipo ascoltare la radio, avere la televisione accesa, sentire dei rumori, neanche fare pat pat al cane perchè non riuscirei a capire cosa leggo. Anni fa il mio maestro delle elementari mi accusava spesso di essere poco attento. In realtà ero troppo attento, a tutto. Un altro motivo per conoscere qualcos'altro di sè e del mondo e accusare i miei amici di essere normo o zero dotati. Di sensibilità intendo perchè magari potrebbere essere dotatissimi. Di altre cose. Quello che amo di me è che quando mi incuriosisce qualcosa ho subito bisogno di conoscere il più possibile di quella cosa. Ultimamente mi è successo di cercare di capirci qualcosa per esempio sulla sindrone di Asperger. Ho diversi conoscenti che lavorano con ragazze e ragazzi asperger. Mi era intollerabile di come tante persone trattassero la famosa Greta come una deficente. Tanti anni fa , mi avevano chiamato a Crema, non ricordo quale istituto, per fare dei laboratori teatrali a dei ragazzi con "difficoltà". Ho parlato un pò con i responsabili, con alcuni psichiatri compreso uno che odiavo e che per me era un idiota. Poi ho detto no. Si il laboratorio sarebbe indubbiamente servito, ma non mi sentivo io pronto o psicologicamente attrezzato. 

Avevo paura di fare danni, eppure credo di essere abbastanza in gamba, ma ho sempre paura di non esserlo. Però di li avevo iniziato a fare ricerche per informarmi. Altre ricerche che sto facendo ultimamente riguardano la genetica, il dna e il famigerato discorso  delle razze. Così duro a morire. Ma se vuoi combattere qualcosa devi conoscerlo.
E dato che ho alcuni amici che  hanno sempre qualcosa da dire, dico che non sto leggendo solo Wikipedia o cose che si trovano via internet. I testi sono perloppiù testi universitari. Avevo voglia di parlare un pochino. E concludo con una cosa carina che mi è successa ieri sera. Stavo telefonando ad un amico e cercavo di spiegargli questa cosa della ipersensibilità, gli stavo dicendo che per essere concentrato solo su di una cosa, non puoi avere distrazioni. In quel momento passavano delle persone che stavano parlando, la mia testa improvvisamente mentre io cercavo di parlare con il mio amico, lei cercava di captare cosa dicessero le persone, come fossero vestite, quale rapporto ci fosse fra di loro e perchè fossero tanto eleganti. E mi sono perso quello che diceva questo mio amico. Comunque in zero attimi sapevo tutto delle persone che mi erano passate di fianco. Le foto sono colline attorno al paese dove ho vissuto fino ai tre anni e dove ho sempre creduto di essere nato, invece non era li. Con un sorriso,  buona serata e ciao