Fra
poco la bufera del nord dovrebbe trasferirsi da noi, celo grigio ,
tuoni fulmini e saette e dicono acqua. Il cane, sarà la cura di
cortisone, sarà non so cosa ,non è più delicato con il mangiare e
da una settimana è diventato una fogna e divorerebbe tutto. Sempre
da una settimana ha regressioni incredibili e tutte le notti me lo
ritrovo nel letto. Mi sveglio all'una ed è sdraiato in fondo. Alle
due di notte sento un peso sulle gambe e cerco di spostarlo. Alle tre
si agita si alza in piedi e si butta a peso morto addosso a me. Alle
quattro mi arrabbio, ma lui è appiccicato e non riesco a tirarlo su.
Alle sei mi alzo e alle sette gli grido “Peter alza il culo,
usciamo”. Fuori dalla porta c'è sdraiato un altro cane, una
femmina border collie che mi sta facendo avere grossi problemi con il
suo proprietario. Si è innamorata di Peter e di me e non ne vuole
più sapere di andare a casa, quando la vengono a prendere lei fugge
e si nasconde. E io di avere un altro cane, proprio non ci penso, ma
sta di fatto che qualunque posto io vada con il cane, lei ci segue. A
giocare sono pesanti, lei , quando Peter non la considera cerca di
morderlo, e lo morde, lui le va addosso come un giocatore di rugby.
L'altro giorno una scena strana, ero in casa , sentivo il mio cane
abbaiare cattivissimo e lei lamentarsi come se lui la sbranasse. Sono
corso, Peter era piazzato davanti a lei e le abbaiava, lei sdraiata
davanti urlava come una ossessa. Neanche si sono toccati. Alcuni
amici sono stati a Firenze a seguire i lavori alla Leopolda. Non che
siano affascinati dalle idee di Renzi, ma da come riesce a giostrarsi
sul palco. Un mattatore, un po' presentatore, un po' giocoliere, un
po' di tutto, carisma indubbiamente, però non riesce a piacermi.
Neanche mi convincono mister Civati che mi sembra tante belle parole
e nemmeno Cuperlo che sa un pochino di stantio. E chiedo scusa ai
miei amici schierati per uno o per l'altro. Cosa farò ancora non lo
so. Ieri ho telefonato ad un amico trentino che gli è morto il
babbo. Gente cattolicissima, lui era sereno. Invidio questa serenità
nei confronti della malattia e della morte. Da domani dovrei tornare
a Cesena e fra visite mediche, giri per cimiteri, vecchie zie che mi
chiamano per essere caricate nel giro per cimiteri, cane che mi
voglio portare dietro, non so come fare. Ansia, poi penso fanculo
farò quello che posso fare. Poi quando ritorno sono sempre talmente
svuotato che i quattro giorni che rimango su non sono sufficienti a
rimettere a posto la testa. Riesco a rilassarmi solo stando in giro
con il cane. L'altro giorno parlavo con una amica e le dico che avrei
tanta voglia di fuggire. Lei mi risponde “anch'io”. Lei mi chiede
e dove andresti? Non lo so. Sempre l'altro giorno mi viene a salutare
una giovane signora milanese. Avevano, lei il marito e i figli, in
affitto un appartamento vicino a me. Milanesi , venivano il sabato e
la domenica. Tanti motivi e tante scuse, compreso il fatto che non
sopportavano i vicini di sopra con tre cani, due gatti e un bambino,
ma poi la verità: “E' un lusso che non ci possiamo più
permettere”. Mi ha fatto tenerezza. Giovedì sette novembre dovrei
iniziare il laboratorio e lo vivo come un periodo di semina e di
forte scossa. Mi turba tantissimo leggere ancora sui giornali di
donne continuamente ammazzate e di ragazzini che si tolgono la vita
perchè gay. Più che turbarmi, mi carico di rabbia e mi fanno arrabbiare i tanti cani che invece di andare in giro ad abbaiare ( e già lo fanno) pretendono di stare in parlamento a fare politica. Guardo Peter e mi sembra sempre piccolino e magrolino. La gente dice che è
grande grosso e fa paura, i medici che è praticamente perfetto.
Questioni di punti di vista. Si forse anche la vita, questioni di
punti di vista. Dai riprendo a lavorare e dopo faccio anche un salto
al supermercato , magari trovo qualche altro sballato come me con cui
fare quattro chiacchiere
martedì 29 ottobre 2013
martedì 22 ottobre 2013
"Importante è non arrivare alla pianura e diventare placido fiume"
Così
Andrea mi aveva commentato un discorso sull'erotismo : erotismo non è
fiume ma torrente. A volte rivolo in tempi di magra, a volte
impetuoso sporco di terra. Importante è non arrivare alla pianura e
diventare placido fiume”. In questi giorni sto pensando molto (
oltre al cane così bello, così forte, così fragile e oltre mia
madre che se non ci penso , ci pensa lei a farmici pensare) e oltre
il lavoro e le non facili prospettive future vicine, al discorso
delle passioni, agli azzardi della vita, all'Idiota di Dostoevskij, e
alle mie tante amiche, donne ancora in ottima salute e in età fra i
45 e i quasi 60 anni. Mi piacciono molto le storie di donne, mi
affascinano di più che non le storie di uomini, c'è la passione
nelle storie di donne, qualunque sia la storia. Età strana quella
fra i 45 e i quasi 60 anni. Strana per gli uomini che vedono
diminuire il proprio potere di acquisto che anno dopo anno e non solo
metaforicamente si affloscia. Strana per le donne, magari educate o
“tirate su” ad essere brave figlie,comunque seconde rispetto ai
fratelli maschi, bravi mogli, brave madri, brave insomma secondo i
canoni più deleteri della pubblicità e della chiesa, del popolo
della sinistra e del popolo della destra. Che poi si ritrovano magari
in queste età, con i figli grandi o grandini, mariti fuggiti o
allontanati o comunque assenti e disinteressati a qualsiasi problema
oltre che alla carne. E queste donne, ancora in piena salute ,
intelligenza, sensibilità, grande cuore , improvvisamente
abbandonate o comunque sole, riscoprono che hanno bisogno anche di
altro e lo vogliono o lo vorrebbero. A Cesena in una delle tante file
in ambulatorio per mia madre, una volta ho captato i discorsi di due
signore , ormai praticamente badanti dei loro vecchi. Una diceva
piangendo :” ho passato la vita a badare dei vecchi e adesso sono
vecchia io, mi trovo che non ho vissuto nulla e non posso neanche
parlare al marito o ai figli che mi dicono che sono matta”. Poi un
giorno al supermercato su da me, che ormai per me sembra diventato
l'evento sociale più importante della giornata, un giorno mi saluta
una signora. Bella donna , bionda , occhi chiari un pochino folli,
bel sorriso, erotismo con voglia di esplodere. Poco più che
cinquantenne. E , come se già non sapessi, mi racconta la sua vita.
Io appiccicato alla scansia della pasta, lei sempre più addosso.
Lasciata dal marito da più di dieci anni, un figlio universitario
che quando arriva a casa va a vivere con il padre, una madre con
demenza senile. In passato dopo l'abbandono aveva cercato di farla
pagare al marito , poi aveva tentato il suicidio e mi diceva “ lo
sai da quanti anni non tocco un uomo?” le volevo rispondere, non
dirlo a me, ma non mi sembrava il caso. Poi non so come, si va a
parare, intanto io ero finito appiccicato alla scansia dei pomodori
in scatola, sul fatto che molte donne si fidanzino con uomini molto
più giovani di loro. E quando sono finito nel reparto detersivi ha
iniziato a gridare “ lo voglio anch'io un uomo molto più giovane”
- “cosa te ne fai?” “cosa me ne faccio? Gli faccio fare il
recupero dei miei dieci anni di astinenza” . L'episodio è vero e
anche se ci scherzo mi ha messo un pochino di tristezza. Ho molti
amici bisessuali che dicono “non ho mai tradito mia moglie, non
sono mai andato con un'altra donna” per forza vai con gli uomini. E
non vai più neanche con tua moglie. La passione, l'erotismo che
scoppia nella pelle a volte in maniera prepotente, a volte in maniera
distruttiva. Una amica mi dice che lei quando ha il nervoso va al
poligono di tiro e inizia a sparare. Meglio che in un film di
Almodovar. Ma queste donne non sono sull'orlo di una crisi di
nervi,forse la signora bionda del supermercato , ma una solitudine
profondissima , quella si. Glielo leggi negli occhi dietro il velo di
allegria e di voglia di vivere. Erotismo, passione, L'Idiota. La
prima volta l'ho letto giovanissimo e se alcune pagine non sono mai
riuscito a leggerle, il resto vola via come alito di vento o di
follia. C'è tutto. Ti sembra di vedere i colori ammalati tenui, a
volte fatiscenti di S. Pietroburgo. L'acqua, l'umidità, la bellezza
allo stadio primitivo. Ti sembra di sentire gli odori aciduli
asprigni un po' stantii. Il torrente in piena impetuoso e sporco di
non detto, di terra e di sangue. Questa la letteratura, poi nella
vita ti capitano due uomini e una donna così, da spararsi. Sono
preoccupato per il mio cane che fatica un pochino a riprendersi, ora
è dilà che dorme nel letto con mia madre. Ogni tanto nel sonno si
lamenta lui , ogni tanto mia madre e allora vado a vedere e cerco di
tranquillizzare. Ho due giornate che si presentano pesanti e non vedo
l'ora che finiscano e di notte riprendermi la macchina per tornare a
casa mia. Passione, razionalità e sensi di colpa. Comunque
l'immagine finale dell'idiota è di una grandiosa folgorante e atroce
bellezza. Come se i vari contorcimenti del cuore e della mente
avessero finalmente trovato pace. Acqua, umidità, odore di
calcinacci ammuffiti, di tende chiuse, odori di corpi ammalati non
lavati, odori, per camuffare la morte e i propri fallimenti. La
passione, la follia. "importante è non arrivarte alla pianura e diventare placido fiume" o no?
venerdì 18 ottobre 2013
il tempo dei melograni, delle castegne, del vino rosso e della semina
Passata
l'uva, tempo di mele e tempo di raccolta dell'ultimo granturco, di
melograni e castagne, tempo di semina del frumento. Tempo di pensieri
che devono iniziare a concretizzarsi. Fra poco inizieranno le
stagioni teatrali, anche la nostra sempre con più fatica, ma ormai
siamo abituati a fare miracoli e ancora li faremo. Tempo di
produzioni di nuovi spettacoli e ripresa dei vecchi. Marco voleva
riprendere “Gerundia felix” che anch'io amo molto, ma qua in
zona , nelle due diverse versioni, è stato fatto tanto e la
distribuzione un pochino latitante, per cui ho preferito non
riprenderlo, anche se facevo finta di danzare e mi beccavo il
finalone strappacuori strappalacrime. Però , non da fare da noi, ma
Gerundia, ormai come il nostro storico “Caravaggio” rimane in
repertorio. Anni fa avevo fatto , dato che amo Dostoevskij alla
follia, una trilogia dedicata a tre suoi romanzi. Riprendo “il
Sosia” io e Marco . Voglio una versione diversissima da quella di
anni fa, ma sempre Marco il protagonista e io l'altro. Mi si addice
il ruolo dell'altro. Volgarmente detto il rompicoglioni. Poi faremo
una cosina che era nata come gioco. Una sorta di racconto di viaggio,
mentale e reale, in cui Marco legge alcune pagine di questo blog –
le pagine che riguardano le varie camminate in notturna – e io
racconto e faccio anche delle azioni rituali e mi metto anche a
ballare e vorrei fare ballare anche il pubblico. Una sorta di
happening teatrale fine anni 70. L'ho voluto chiamare “ avevi
troppo peso da portare per una persona sola” frase che mi aveva
scritto una amica e che mi ha preso il cuore. E cosa di meglio che
non una danza collettiva e un po' di sciocchezzine raccontate per
alleggerire questo fardello troppo pesante?
Ci sto lavorando e magari
mi metto a leggere anche le carte. Scherzo, ma non troppo. Poi il
laboratorio che parte il 7 novembre. Sotto il segno dello scorpione,
sempre apparentemente freddo e così tanto scombussolato. Scorpione
pure Dostoevskij che nei labirinti del cuore e della mente vagando
fra muffe e colori pastellati, ci va a nozze. L'idiota che ho letto
riletto e studiato non so quante volte e in quante traduzioni. Quando
vado a terra, ma proprio terra, mi riprendo questo libro e inizio a
leggere. Mi acquieta. Comunque per il laboratorio, il programma orari
e costi , da domani sul sito Piccolo Parallelo. Da lunedì anche su
Fb. Che un pochino di follia non fa mai male. Ero entrato in una
piccola crisettina che si manifestava con febbriciattole fastidiose,
ma poi non ho avuto il tempo di crogiolarmi nei miei malanni , la
vita ha cose più importanti da affrontare e stamattina mi sento di
nuovo guerriero e battagliero. Mi piace il colore rosso sangue del
melograno, il vino rosso, anche se sono astemio, da accompagnare alle
castagne, mi piace il colore e il profumo delle mele rosse piccoline,
mi piace il colore del frumento dopo che la semina ha passato
l'inverno ed arriva alla primavera. Mi piace la passione che nella
vita non riesco ad esprimere completamente, ma in amicizia e nel
lavoro la fa da padrona. E come dico spesso : “si dai la vita a
volte è proprio una gran bella cosina”
domenica 13 ottobre 2013
l'erotismo nei tempi di magra
non un crollo , ma un piccolo
crollettino, o semplicemente in questi giorni ho girato troppo la
mattina presto e la sera con il cane. Che lui sta bene e in una
settimana ha fatto un grande cambiamento, cresciuto di qualche
centimetro e finalmente sta assumendo la forma adulta. Il muso rimane
uguale , lungo e magro e occhi sempre inquietanti, forma che lo fa
assomigliare più ad un boxer che non al pitbull. E a questo punto è
chiaro che è una via di mezzo fra i due. Piccolo crollo dicevo.
Arrivo da mia madre e di nuovo caduta negli stati di confusione in
cui credevo di averla ormai tolta, in più gelosissima del cane lo
vuole sempre con sé , come i nonni con i nipoti alla faccia dei
figli. Questi suoi stati di confusione, ora solo a onde, mi spiazzano
mica da ridere e in più sono arrivato con nausea , mal di schiena e
febbre. In giro con il cane, che febbre o non febbre, i girettini li
deve fare, vediamo un dogo argentino, esagerato e da paura che inizia
ad abbaiare a a sbraitare furioso. Porca miseria il mio cane
boxer-pittbul, rispondigli, mi è saltato in braccio. Faceva così
anche da piccolo, quando qualcuno lo sgridava o quando aveva paura ,
correva e mi saltava in braccio. Solo che allora era piccolo. Sempre
da piccolo , quando gli mettevo il guinzaglio iniziava con le
sceneggiate. Colpi di tosse, conati di vomito; da qualche mese si
butta a terra, prima mi spaventavo , ora aspetto e allora si rialza
come se niente fosse. Fortuna sta arrivando notte, fra poco un'altra
tachipirina e domani si ricomincia. In questi giorni di crollettino e
dopo lo choc per la morte di Luisa e Franca, tornano in mente diversi
fantasmi che hanno a che fare con il lavoro e con il teatro italiano.
Dagli anni 70 ad oggi , di porcate ne sono state combinate un casino.
Io in anni passati ho fatto delle denunce pubbliche, a viso aperto. E
il prezzo che ho pagato è stato altissimo. In questi anni molti ,
troppi amici sono morti, gente anche giovanissima, per incidenti, per
overdose, per malattia, per solitudine, per la febbre che avevano nel
cuore. E nessuno si ricorda più di loro. E come dicono nel
bergamsco: si è... è il tempo di rimboccarsi di nuovo le maniche e
ritornare in trincea. Nella trincea della mente, delle idee, del
pensiero e delle cose da fare con la consapevolezza che la vita non
può essere sprecata. E a proposito di sprecare, io in questi ultimi
anni, un po' il tanto lavoro, un po' le questioni con i miei, un po'
i continui viaggi senza un attimo di tregua, ultimamente anche il
cane che è mia totale scelta, mi sono un pochino perso. E ho
dimenticato quella parte di me che si chiama persona, cioè affetto e
sesso, quella parte che quando la sera mi metto a letto è strafelice
di avere in casa, almeno un cane che russa sul divano. E in questi
giorni di crollettino, anche se conosco e voglio bene ad un casino di
persone, la solitudine sta diventando lancinante. Non ho più voglia
di follie, di grandi amori da lasciare o da essere lasciati dopo
pochi mesi, non ho voglia e non mi interessa il sesso a buon
mercato. Come dicono i miei amici è una situazione in cui mi ci sono
addentrato io e che probabilmente ho voluto io. Un ragazzo che
conoscevo una volta aspettava la donna della sua vita. Mi diceva che
l'avrebbe riconosciuta quando lei , vedendolo, sarebbe svenuta.
Infatti poi si è sposato con una ragazza che non solo non è svenuta
quando lo ha visto, ma si è messa a ridere. Io non pretendo che uno
mi capiti davanti e mi svenga, ci rimarrei malissimo. So anche che
non è che uno viene alla tua porta , bussa e dice “sono io”, so
anche che ho diverse persone che mi vogliono un bene dell'anima. Sono
io che continuo ad arrabattarmi nella corazza che mi sono costruito e
non so come uscirne. Mi piacerebbe incontrare due occhi e avere il
coraggio di dire “ facciamo un pezzo di strada assieme?”- “perchè
ti sei perso?” - “si”
mercoledì 9 ottobre 2013
il mio saluto a Luisa Pasello e a Franca Graziano
Sapevo chi
erano. Le gemelle Pasello. Molto brave molto belle, molto
affascinanti. Poi a Modena Thierry Salmon, giovanissimo regista
Belga, di genio e talento morto prematuramente in un incidente
stradale, aveva organizzato dei provini per gli interpreti maschili
di A come Agatha che aveva già come protagoniste le due sorelle
Silvia e Luisa Pasello. Thierry voleva due gemelli, in realtà ci
siamo presentati in tanti, nessuno che avesse un gemello. Silvia e
Luisa erano con Thierry, mi mettevano soggezzione. Due donne e un
uomo, giovanissimi, belli, già affermati. Affascinanti. Superato il
primo turno si arriva alle improvvisazioni, io avevo la voce
bloccata, proprio non usciva, Luisa sorrideva con gentilezza e
ironia, sembrava dirmi “ ma di cosa hai paura”. Dopo qualche
giorno gli organizzatori di Modena mi chiamano , mi dicono che
Thierry e le ragazze avrebbero voluto scegliere me, avevano delle
perplessità sulla voce, quindi il lavoro sarebbe stato un pochino
più lungo. Sono entrato in crisi, anche perchè si trattava di mesi
e per questi mesi avrei dovuto abbandonare Piccolo Parallelo, poi
sono entrato in panico , poi tutte le menate in testa e ho detto no.
Thierry per qualche periodo , quando mi vedeva, non mi vedeva
proprio. Luisa e Silvia mi guardavano sempre con il loro sorriso
divertito. Poi ho seguito i loro spettacoli perchè per me quelle due
ragazze sono sempre state un mito. Poi vabbè rapporti interrotti con
Bacci, con Pontedera, con Modena. Sono bravissimo nelle distruzioni.
E Silvia e Luisa non le ho più viste . L'ultimo incontro nel 2006,
qua da noi per Odissea il nostro festival. Silvia e Luisa nel
cantico dei cantici. Purtroppo in una chiesa, acustica pessima,. Alla
fine loro erano un po' scazzate. Anche Bacci che era venuto su per
una sorte di riappacificazione. Gente comunque che ho amato
tantissimo e che ho continuato ad amare, nonostante i rapporti
interrotti. Silvia poi lo stesso anno e sempre per Odissea era venuta
con un altro spettacolo al castello di Padernello. Non riuscivo mai a
distinguerle, salvo che magari ci si sedeva vicini qualche volta e
con Luisa riuscivo a parlare un pochino di più. Franca Graziano invece l'ho conosciuta che eravamo già grandini, e' venuta lei la
prima volta a Romanengo. Mi divertiva, un avvocato molto impegnata
che però aveva la fissa del teatro. Donna bella solida, lineamenti
duri, occhi azzurri di una dolcezza incredibile. Poi abbiamo
continuato a vederci e a sentirci per telefono. Ma dietro il suo
vocione, le sue sicurezze e il passo da bersagliera, aveva una
solitudine e una fragilità che non voleva che gli altri vedessero.
Tanto Luisa amava i colori pastellati e le tante sfumatura , lei,
Franca, amava i colori forti , senza mezze misure. Chiaramente con
Franca ci siamo visti di più e aldilà del lavoro era nata anche
amicizia. Siamo stati anche noi, due o tre volte a Pavia. Franca non
era donna di mondo, era radicata nel proprio territorio. Infatti con
Marco si prendevano di più , dato che questo legame con il
territorio lo sentivano tutti e due fortissimo. 56 anni Luisa, 58
anni Franca, due donne così differenti – non credo che Luisa
potesse conoscere Franca, senz'altro Franca conosceva Luisa. Due
esperienze diverse, ma in comune avevano la passione e quella cosa
che amo negli attori; la dedizione competa al proprio lavoro vissuto
quasi come una dannazione e una missione. L'altra sera, guardando i
post di Paola Manfredi scopro che erano appena morte tutte e due. Per
malattia lunga. Nel teatro le amicizie spesso durano il tempo di uno
spettacolo, poi si viaggia, si va. Però alcune persone ti rimangono
nel cuore. Di Franca, aldilà del lavoro non sapevo nulla. Io non
chiedo mai nulla alle persone. Non è per disinteresse, è una sorta
di pudore. Franca mi parlava sempre di lavoro, di sé non mi
raccontava nulla, mi guardava e aveva paura che le entrassi nel cuore
magari a scoprire delle ferite che lei voleva lasciate li. Queste due
morti mi hanno colpito notevolmente e non ho parole.
Semplicemente ciao Luisa, ciao Franca e che il vostro viaggio possa
essere sereno e un grande abbraccio
domenica 6 ottobre 2013
sfalsamenti della realtà, benzinai e mezze pugnette
Ascolto la
radio in macchina e siccome sono tanto in macchina, ascolto tanto la
radio. Radio popolare, radio 24, radio informazioni sul traffico,
radio capital, radio tre. Principalmente le notizie o gli
aggiornamenti di tutti i generi. Mi piacerebbe ascoltare anche
musica, ma ad esclusione di qualche volta radio popolare, le altre
propongono cose già ascoltate e riascoltate e praticamente per i
miei gusti, niente di eccessivamente interessante. Mi piace la
mattina la lettura dei giornali e le diverse angolazione da cui
queste letture vengono effettuate. A volte mi sembra di essere "nel corso del tempo" di Wenders e mi piacerebbe andare senza problemi di tragitti e
di arrivi. Sarebbe il mio sogno, prendere la macchina e andare, non
per arrivare da qualche parte, ma appunto andare. Ma un po' di paure,
razionalità e senso del dovere mi hanno sempre bloccato. Quando
abitavo a Bologna, ormai più di trent'anni fa, il venerdì o il
sabato andavo in stazione e il primo treno che mi ispirava, prendevo
il biglietto e partivo. Per città che non avevo mai visto. Poi avevo
scoperto che amavo Bologna, ma a Firenze mi divertivo di più, così
ho smesso di girare e per un po' il sabato me ne andavo solo a
Firenze. Poi ho trovato un amore al nord e ogni quindici giorni
scappavo a Milano e durante la settimana non potevo più andare a
Firenze dato che avevo anche un amore a Bologna. Ho sempre bisogno di
stupirmi e diciamo che finchè non ho iniziato a fare teatro mi sono
stupito un pochino. volevo stupirmi maggiormente, e infatti ho
iniziato a fare teatro. Poi avevo deciso di fare il bravo ometto
tutto training e lavoro e viaggi per il lavoro. O quasi. Dopo uno
spettacolo in cui me ne rimanevo diverso tempo in mutande, un amore,
questa volta ferrarese, mi aveva aggredito con tutti i tipi di
insulti possibili e inimmaginabili. Solo perchè ero andato in scena
in mutande. Volevo controbattere e magari anche arrivare alle mani,
ma il suo affondo era stato terribile “non sei così bello né così
bravo come dicono, non sei neanche intelligente e poi sto già con
qualcun altro” Io purtroppo quando ho il nervoso mi viene da
ridere. I viaggi, ora che giro molto ma per i miei tragitti fissi, i
viaggi mi mancano tantissimo e allora tutto quello che vedo o mi
passa accanto me lo annoto nella mente dandogli poi una connotazione
straordinaria , anche se non c'è nulla di straordinario. In questo
mio, da sempre sfalsamento della realtà – fin da piccolo da quando
a scuola, ero il quattrocchi, o il giapponese, o il ciccione o
durante le furiose litigate di gelosia dei miei genitori, non dico
che vivessi dei mondi paralleli, vivevo la realtà, però
leggermente modificata – mi succedono degli episodi strani. Dei
miei angeli barboni ho già parlato come pure delle mie visioni sul
greto di un fiume o come a volte mi sembra di percepire le cose che
uno ha dentro. Questa cosa strana , più che episodi, riguarda
l'aspetto fisico delle persone che incontro la prima volta. Possano
essere un barista un benzinaio, una parrucchiera o qualsiasi cosa.
Spesso non riesco a vederli così come sono. A volte incontro persone
che mi stupiscono per la loro bellezza, più che stupito rimango
frastornato. Poi rivedendole scopro non dico persone normali, anche
peggio. E mi succede anche il contrario. Una volta a fare dei
provini, vedo un ragazzetto piccolino, mi sembrava foruncoloso e non
proprio bellino. Dopo settimane mi sono accorto che era tutto il
contrario, cioè come diceva una mia amica : un figo della madonna e
anche alto. Ma la cosa strana non è questa e riguarda in questo
periodo i benzinai. Se per i miei angeli barboni mi ritrovo
stereotipi simili, suppergiù stessa età e fisico, qua mi ritrovo
persone assolutamente uguali. Molto gentili , sorridenti, hanno
voglia di parlare e mi trattano come mi conoscessero da una vita. Poi
ritorno, magari settimane o mesi dopo e mi ritrovo persone diverse ,
come improvvisamente invecchiate o imbruttite e ognuno non
confondibile con altri. Poi un pomeriggio un mese fa, da me c'era un
matrimonio. Io non lo sapevo e giravo con il cane nel parco, e lui ha
iniziato ad abbaiare come un ossesso, fortuna l'avevo al guinzaglio.
Corre verso di me un giovanotto vestito elegante, appunto da
matrimonio, inizia a ridere e dice che ha un cane uguale al mio. Mi
fa vedere le foto sul cellulare, sembra il mio cane. E inizia a darmi
consigli su come mi dovevo comportare con un cane del genere. Quando
se n'è andato si è voltato per salutarmi, era lo stesso giovanotto,
lo stesso no , ma uguale uguale, che spesso incontro quando mi fermo
a fare benzina. Il cane ha poi ripreso ad abbaiare affascinato dalla
sposa che lontana agitava il velo ad uso del fotografo. E poi mi
lamento che mia madre ha le visioni. E ritorno sull'aspetto fisico
di una persona cui mi sembra si dia troppa importanza. Alla fin fine
non è importante come è una persona, ma come la percepiamo noi. Mi
da molto fastidio quando si attacca un avversario o un politico
giocando sul suo aspetto fisico. O ancora peggio per il colore della
sua pelle. O addirittura quando da bravi machi, che destra o sinistra
sempre macho rimane, quando non solo si gioca sull'aspetto fisico di
una donna, ma la si ingiuria tacciandola di chissà quali prodezze
erotiche. In questo ultimo anno troppe cose mi hanno fatto tenere un
pochino in stallo e ora sto scalciando. Si , di cose in questi ultimi
anni ne ho fatte tante , ma non sono completamente soddisfatto. Marco
è meno ciacolone di me e va più al sodo, ma un po' di stanchezza,
probabilmente a mio traino, la sto sentendo anche in lui. Vorrei
riprendere a lavorare per uno spettacolo, e ne ho troppi in testa ,
devo fare delle scelte, scardinandogli tutte le regole in cui
ultimamente mi sembra si sia adagiato. Sono le sue sicurezze, sono le nostre paure. Voglio
che ritorniamo ad essere guerrieri non a riposo, ma combattenti.
Abbiamo qualcosa da perdere? Quando ho ripreso dopo anni il mio blog, avevo dei tentennamenti e
Marco mi dice: “fai quello che ti senti di fare, tanto lo sai fare
e non hai nulla da perdere”. Già. Ho voglia di stupirmi e di
stupire ancora tanto. La doppia vita di Veronica e i film sui tre colori
di Kieslowsky, bisogna che me li vada a rivedere.Comunque contrario agli attacchi ad una persona per il suo aspetto fisico, oggi leggendo il fb di un amico cesenate mi sono messo a ridere perchè Brunetta veniva definito , in dialetto romagnolo, " quella mezza pugnetta" e poi altre parole anche peggio. A mia discolpa, non ho riso per l'ingiuria a Brunetta, ma per la frase che da troppo tempo non sentivo
giovedì 3 ottobre 2013
Avevi troppo peso da portare per una persona sola
Due giorni
fa a proposiito di una sciocchezzina su fb, Fausta mi
risponde:“...avevi solo troppo peso da portare per una persona sola
...meglio dividere..:” Oggi dopo “il respiro del fiume di
sabato, Lella mi scrive :“...Sono riuscita a chiedere aiuto per
superare quei piccoli ostacoli che mi facevano paura. Io che voglio
sempre fare tutto da sola... Le paure, di cadere, di non farcela di
sabato durante la camminata sono anche le paure della mia vita,
uguali. Basta ancora un po' di follia - quella non mi manca - ho
capito che da sola non ce la faccio. A scavalcare un muro, reale
quello - o a camminare qualche metro in acqua... ma anche a superare
le paure della vita....” In questi giorni sto riflettendo molto sul
farcela non farcela da soli e mi fanno tenerezza amici , amiche , più
donne in realtà, che dovendosi accollare tutto loro, compresi
genitori anziani da accudire ormai come badanti, o figli con
problemini da seguire passo per passo, sono allo stremo, ma
continuano imperterriti imperterrite ad andare avanti. Non c'è
neanche il tempo di chiedere un aiuto o di avere la possibilità di
dividere qualcosa. Il mio episodio sciocchezzina era che andato a
fare spesa per mia madre, ero così carico che un ragazzo si è
fermato per chiedermi se avevo bisogno di una mano. E mi sono sentito
vecchio. Poi le paure , fobie, ansie, panico. Il panico ormai riesco
a gestirmelo, sento quando sta per arrivare e non gli lascio tregua.
Perchè quando diventa pesante non ce la fai proprio e devi andare in
pronto soccorso. Dall'ultima volta qualche anno fa, una cosa
violentissima da farmi svenire e cadere a terra e la gente si
allontanava quasi fossi un appestato. Si è vero c'è bisogno di
dividere e di chiedere aiuto, ma cause della vita e di carattere sono
sempre stato abituato ad arrangiarmi da solo. In questi giorni poi ,
causa cane, vado a sbattere con persone con fobie e intolleranze
che neanche immaginavo. La fobia è irrazionale e irrazionali le
reazioni . Io ho rispetto per le paure e quando sono in giro con il
cane cerco di stare lontano dalle persone. Ma mi succede che gente
distante cento duecento metri inizi a gridare “tienilo legato”.
Ma è già a guinzaglio cretino. L'altro giorno a Cesena il cane ha
fatto uno scatto, non era per aggredire, ma per giocare, comunque ce
l'avevo al guinzaglio e comunque ero lontano. Due donne un uomo. Tre
rincoglioniti di quelli che alla mattina camminano in circolo
immaginando di fare joggin. Hanno iniziato ad insultarmi e una delle
donne ha iniziato ad urlare che il cane l'aveva aggredita. Fortuna
avevo i testimoni. E mi sono detto, fanculo Enzo te e la tua
educazione e ho risposto a dovere. Poi mi sono vergognato. Di essere
stato comunque sempre troppo educato. Aldilà dell'episodio, non
immaginavo tante fragilità. Anche perchè il problema non è il
cane. Anche perchè il problema può essere una solitudine mostruosa
che a volte si ricopre di rancori nei confronti della vita. Comunque
adesso dico che il cane è una mescolanza fra un boxer e un labrador.
Io adilà del lavoro è una vita che vivo totalmente isolato, ma non
perchè sono depresso, la depressione non mi appartiene. Si, sarebbe
bello potere condividere, ma troppi scontri del cuore non mi sembra
vero potermene stare da solo. Poi persone anziane ammalate ti
risucchiano l'anima e allora dici ho bisogno di respirare. Ammetto
che il mio lavoro mi aiuta molto. Do corpo ai miei fantasmi e alle
mie follie. Continuo a pensare che la grande colpa della politica è
di non avere dei progetti, ma solo tamponi momentanei. La crisi , le
insicurezze, la voglia di trovare sempre dei capri espiatori stanno
infradicendo questa società dalle fondamenta. Bisognerebbe ritrovare
il coraggio di parlare e di avere fiducia di nuovo negli altri,
bisognerebbe tante cose, sto dicendo solo sciocchezze. Dicevo nel
precedente post che mi sento deprivato di me, del mio essere sociale,
politico, persona. E purtroppo mi sento ancora così. Mi dicono che
se guardo negli occhi una persona so capire il suo cuore. Si forse è
vero e ultimamente mi ritrovo a girare sempre con la testa bassa, ho
paura a guardare il cuore delle persone. "avevi troppo peso d aportare per una persona sola". finita la camminata in notturna regalo alle persone una bilia di vetro. Anni fa una signora che aveva sconfiotto il cancro, aveva detto " mi sembrava che tutti i pianti della mia vita si cristallizzassero e si deponessero nella pancia come piccole gocce di vetro"
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