domenica 6 ottobre 2013

sfalsamenti della realtà, benzinai e mezze pugnette

Ascolto la radio in macchina e siccome sono tanto in macchina, ascolto tanto la radio. Radio popolare, radio 24, radio informazioni sul traffico, radio capital, radio tre. Principalmente le notizie o gli aggiornamenti di tutti i generi. Mi piacerebbe ascoltare anche musica, ma ad esclusione di qualche volta radio popolare, le altre propongono cose già ascoltate e riascoltate e praticamente per i miei gusti, niente di eccessivamente interessante. Mi piace la mattina la lettura dei giornali e le diverse angolazione da cui queste letture vengono effettuate. A volte mi sembra di essere "nel corso del tempo" di Wenders e mi piacerebbe andare senza problemi di tragitti e di arrivi. Sarebbe il mio sogno, prendere la macchina e andare, non per arrivare da qualche parte, ma appunto andare. Ma un po' di paure, razionalità e senso del dovere mi hanno sempre bloccato. Quando abitavo a Bologna, ormai più di trent'anni fa, il venerdì o il sabato andavo in stazione e il primo treno che mi ispirava, prendevo il biglietto e partivo. Per città che non avevo mai visto. Poi avevo scoperto che amavo Bologna, ma a Firenze mi divertivo di più, così ho smesso di girare e per un po' il sabato me ne andavo solo a Firenze. Poi ho trovato un amore al nord e ogni quindici giorni scappavo a Milano e durante la settimana non potevo più andare a Firenze dato che avevo anche un amore a Bologna. Ho sempre bisogno di stupirmi e diciamo che finchè non ho iniziato a fare teatro mi sono stupito un pochino. volevo stupirmi maggiormente, e infatti ho iniziato a fare teatro. Poi avevo deciso di fare il bravo ometto tutto training e lavoro e viaggi per il lavoro. O quasi. Dopo uno spettacolo in cui me ne rimanevo diverso tempo in mutande, un amore, questa volta ferrarese, mi aveva aggredito con tutti i tipi di insulti possibili e inimmaginabili. Solo perchè ero andato in scena in mutande. Volevo controbattere e magari anche arrivare alle mani, ma il suo affondo era stato terribile “non sei così bello né così bravo come dicono, non sei neanche intelligente e poi sto già con qualcun altro” Io purtroppo quando ho il nervoso mi viene da ridere. I viaggi, ora che giro molto ma per i miei tragitti fissi, i viaggi mi mancano tantissimo e allora tutto quello che vedo o mi passa accanto me lo annoto nella mente dandogli poi una connotazione straordinaria , anche se non c'è nulla di straordinario. In questo mio, da sempre sfalsamento della realtà – fin da piccolo da quando a scuola, ero il quattrocchi, o il giapponese, o il ciccione o durante le furiose litigate di gelosia dei miei genitori, non dico che vivessi dei mondi paralleli, vivevo la realtà, però leggermente modificata – mi succedono degli episodi strani. Dei miei angeli barboni ho già parlato come pure delle mie visioni sul greto di un fiume o come a volte mi sembra di percepire le cose che uno ha dentro. Questa cosa strana , più che episodi, riguarda l'aspetto fisico delle persone che incontro la prima volta. Possano essere un barista un benzinaio, una parrucchiera o qualsiasi cosa. Spesso non riesco a vederli così come sono. A volte incontro persone che mi stupiscono per la loro bellezza, più che stupito rimango frastornato. Poi rivedendole scopro non dico persone normali, anche peggio. E mi succede anche il contrario. Una volta a fare dei provini, vedo un ragazzetto piccolino, mi sembrava foruncoloso e non proprio bellino. Dopo settimane mi sono accorto che era tutto il contrario, cioè come diceva una mia amica : un figo della madonna e anche alto. Ma la cosa strana non è questa e riguarda in questo periodo i benzinai. Se per i miei angeli barboni mi ritrovo stereotipi simili, suppergiù stessa età e fisico, qua mi ritrovo persone assolutamente uguali. Molto gentili , sorridenti, hanno voglia di parlare e mi trattano come mi conoscessero da una vita. Poi ritorno, magari settimane o mesi dopo e mi ritrovo persone diverse , come improvvisamente invecchiate o imbruttite e ognuno non confondibile con altri. Poi un pomeriggio un mese fa, da me c'era un matrimonio. Io non lo sapevo e giravo con il cane nel parco, e lui ha iniziato ad abbaiare come un ossesso, fortuna l'avevo al guinzaglio. Corre verso di me un giovanotto vestito elegante, appunto da matrimonio, inizia a ridere e dice che ha un cane uguale al mio. Mi fa vedere le foto sul cellulare, sembra il mio cane. E inizia a darmi consigli su come mi dovevo comportare con un cane del genere. Quando se n'è andato si è voltato per salutarmi, era lo stesso giovanotto, lo stesso no , ma uguale uguale, che spesso incontro quando mi fermo a fare benzina. Il cane ha poi ripreso ad abbaiare affascinato dalla sposa che lontana agitava il velo ad uso del fotografo. E poi mi lamento che mia madre ha le visioni. E ritorno sull'aspetto fisico di una persona cui mi sembra si dia troppa importanza. Alla fin fine non è importante come è una persona, ma come la percepiamo noi. Mi da molto fastidio quando si attacca un avversario o un politico giocando sul suo aspetto fisico. O ancora peggio per il colore della sua pelle. O addirittura quando da bravi machi, che destra o sinistra sempre macho rimane, quando non solo si gioca sull'aspetto fisico di una donna, ma la si ingiuria tacciandola di chissà quali prodezze erotiche. In questo ultimo anno troppe cose mi hanno fatto tenere un pochino in stallo e ora sto scalciando. Si , di cose in questi ultimi anni ne ho fatte tante , ma non sono completamente soddisfatto. Marco è meno ciacolone di me e va più al sodo, ma un po' di stanchezza, probabilmente a mio traino, la sto sentendo anche in lui. Vorrei riprendere a lavorare per uno spettacolo, e ne ho troppi in testa , devo fare delle scelte, scardinandogli tutte le regole in cui ultimamente mi sembra si sia adagiato. Sono le sue sicurezze, sono le nostre paure. Voglio che ritorniamo ad essere guerrieri non a riposo, ma combattenti. Abbiamo qualcosa da perdere? Quando ho ripreso dopo anni il mio blog, avevo dei tentennamenti e Marco mi dice: “fai quello che ti senti di fare, tanto lo sai fare e non hai nulla da perdere”. Già. Ho voglia di stupirmi e di stupire ancora tanto. La doppia vita di Veronica e i film sui tre colori di  Kieslowsky, bisogna che me li vada a rivedere.Comunque contrario agli attacchi ad una persona per il suo aspetto fisico, oggi leggendo il fb di un amico cesenate mi sono messo a ridere perchè Brunetta veniva definito , in dialetto romagnolo, " quella mezza pugnetta" e poi altre parole anche peggio. A mia discolpa, non ho riso per l'ingiuria a Brunetta, ma per la frase che da troppo tempo non sentivo

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