Ascolto la
radio in macchina e siccome sono tanto in macchina, ascolto tanto la
radio. Radio popolare, radio 24, radio informazioni sul traffico,
radio capital, radio tre. Principalmente le notizie o gli
aggiornamenti di tutti i generi. Mi piacerebbe ascoltare anche
musica, ma ad esclusione di qualche volta radio popolare, le altre
propongono cose già ascoltate e riascoltate e praticamente per i
miei gusti, niente di eccessivamente interessante. Mi piace la
mattina la lettura dei giornali e le diverse angolazione da cui
queste letture vengono effettuate. A volte mi sembra di essere "nel corso del tempo" di Wenders e mi piacerebbe andare senza problemi di tragitti e
di arrivi. Sarebbe il mio sogno, prendere la macchina e andare, non
per arrivare da qualche parte, ma appunto andare. Ma un po' di paure,
razionalità e senso del dovere mi hanno sempre bloccato. Quando
abitavo a Bologna, ormai più di trent'anni fa, il venerdì o il
sabato andavo in stazione e il primo treno che mi ispirava, prendevo
il biglietto e partivo. Per città che non avevo mai visto. Poi avevo
scoperto che amavo Bologna, ma a Firenze mi divertivo di più, così
ho smesso di girare e per un po' il sabato me ne andavo solo a
Firenze. Poi ho trovato un amore al nord e ogni quindici giorni
scappavo a Milano e durante la settimana non potevo più andare a
Firenze dato che avevo anche un amore a Bologna. Ho sempre bisogno di
stupirmi e diciamo che finchè non ho iniziato a fare teatro mi sono
stupito un pochino. volevo stupirmi maggiormente, e infatti ho
iniziato a fare teatro. Poi avevo deciso di fare il bravo ometto
tutto training e lavoro e viaggi per il lavoro. O quasi. Dopo uno
spettacolo in cui me ne rimanevo diverso tempo in mutande, un amore,
questa volta ferrarese, mi aveva aggredito con tutti i tipi di
insulti possibili e inimmaginabili. Solo perchè ero andato in scena
in mutande. Volevo controbattere e magari anche arrivare alle mani,
ma il suo affondo era stato terribile “non sei così bello né così
bravo come dicono, non sei neanche intelligente e poi sto già con
qualcun altro” Io purtroppo quando ho il nervoso mi viene da
ridere. I viaggi, ora che giro molto ma per i miei tragitti fissi, i
viaggi mi mancano tantissimo e allora tutto quello che vedo o mi
passa accanto me lo annoto nella mente dandogli poi una connotazione
straordinaria , anche se non c'è nulla di straordinario. In questo
mio, da sempre sfalsamento della realtà – fin da piccolo da quando
a scuola, ero il quattrocchi, o il giapponese, o il ciccione o
durante le furiose litigate di gelosia dei miei genitori, non dico
che vivessi dei mondi paralleli, vivevo la realtà, però
leggermente modificata – mi succedono degli episodi strani. Dei
miei angeli barboni ho già parlato come pure delle mie visioni sul
greto di un fiume o come a volte mi sembra di percepire le cose che
uno ha dentro. Questa cosa strana , più che episodi, riguarda
l'aspetto fisico delle persone che incontro la prima volta. Possano
essere un barista un benzinaio, una parrucchiera o qualsiasi cosa.
Spesso non riesco a vederli così come sono. A volte incontro persone
che mi stupiscono per la loro bellezza, più che stupito rimango
frastornato. Poi rivedendole scopro non dico persone normali, anche
peggio. E mi succede anche il contrario. Una volta a fare dei
provini, vedo un ragazzetto piccolino, mi sembrava foruncoloso e non
proprio bellino. Dopo settimane mi sono accorto che era tutto il
contrario, cioè come diceva una mia amica : un figo della madonna e
anche alto. Ma la cosa strana non è questa e riguarda in questo
periodo i benzinai. Se per i miei angeli barboni mi ritrovo
stereotipi simili, suppergiù stessa età e fisico, qua mi ritrovo
persone assolutamente uguali. Molto gentili , sorridenti, hanno
voglia di parlare e mi trattano come mi conoscessero da una vita. Poi
ritorno, magari settimane o mesi dopo e mi ritrovo persone diverse ,
come improvvisamente invecchiate o imbruttite e ognuno non
confondibile con altri. Poi un pomeriggio un mese fa, da me c'era un
matrimonio. Io non lo sapevo e giravo con il cane nel parco, e lui ha
iniziato ad abbaiare come un ossesso, fortuna l'avevo al guinzaglio.
Corre verso di me un giovanotto vestito elegante, appunto da
matrimonio, inizia a ridere e dice che ha un cane uguale al mio. Mi
fa vedere le foto sul cellulare, sembra il mio cane. E inizia a darmi
consigli su come mi dovevo comportare con un cane del genere. Quando
se n'è andato si è voltato per salutarmi, era lo stesso giovanotto,
lo stesso no , ma uguale uguale, che spesso incontro quando mi fermo
a fare benzina. Il cane ha poi ripreso ad abbaiare affascinato dalla
sposa che lontana agitava il velo ad uso del fotografo. E poi mi
lamento che mia madre ha le visioni. E ritorno sull'aspetto fisico
di una persona cui mi sembra si dia troppa importanza. Alla fin fine
non è importante come è una persona, ma come la percepiamo noi. Mi
da molto fastidio quando si attacca un avversario o un politico
giocando sul suo aspetto fisico. O ancora peggio per il colore della
sua pelle. O addirittura quando da bravi machi, che destra o sinistra
sempre macho rimane, quando non solo si gioca sull'aspetto fisico di
una donna, ma la si ingiuria tacciandola di chissà quali prodezze
erotiche. In questo ultimo anno troppe cose mi hanno fatto tenere un
pochino in stallo e ora sto scalciando. Si , di cose in questi ultimi
anni ne ho fatte tante , ma non sono completamente soddisfatto. Marco
è meno ciacolone di me e va più al sodo, ma un po' di stanchezza,
probabilmente a mio traino, la sto sentendo anche in lui. Vorrei
riprendere a lavorare per uno spettacolo, e ne ho troppi in testa ,
devo fare delle scelte, scardinandogli tutte le regole in cui
ultimamente mi sembra si sia adagiato. Sono le sue sicurezze, sono le nostre paure. Voglio
che ritorniamo ad essere guerrieri non a riposo, ma combattenti.
Abbiamo qualcosa da perdere? Quando ho ripreso dopo anni il mio blog, avevo dei tentennamenti e
Marco mi dice: “fai quello che ti senti di fare, tanto lo sai fare
e non hai nulla da perdere”. Già. Ho voglia di stupirmi e di
stupire ancora tanto. La doppia vita di Veronica e i film sui tre colori
di Kieslowsky, bisogna che me li vada a rivedere.Comunque contrario agli attacchi ad una persona per il suo aspetto fisico, oggi leggendo il fb di un amico cesenate mi sono messo a ridere perchè Brunetta veniva definito , in dialetto romagnolo, " quella mezza pugnetta" e poi altre parole anche peggio. A mia discolpa, non ho riso per l'ingiuria a Brunetta, ma per la frase che da troppo tempo non sentivo
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