martedì 7 aprile 2020

Tutto ha origine da una ricerca che riguarda gli amori, gli affetti, le dimenticanze, le fughe, gli abbandoni, le perdite, le allegrie sfrenate e i dolori. E la voglia di conoscenza. Una ricerca che dura da molto tempo, praticamente da quando sono nato. Anni fa dopo tanti anni vissuti in ospedale a rincorrere le diverse malattie dei miei genitori, ho conosciuto l'amicizia  e la solidarietà di persone come me. Ho visto tantissime persone morire. Ho ascoltato i loro  ultimi respiri (in senso letterale perchè è proprio un grande sospiro, poi basta), la disperazione dei parenti, a volte una loro liberazione, a volte un rinunciare a capire anche di fronte all'evidenza. Poi il terrore per chi vedevo morire, ha lasciato il posto a un forte senso di pietas e di affetto. 

Poi la morte dei miei in circonstanze travagliate, entrambi a febbraio, neve tantissima. Non ho raccolto il loro ultimo respiro perchè sapevo la situazione, ma non mi rendevo conto di quando sarebbe arrivata. E per entrambi ero venuto a casa mia per sistemare alcune cose. Poi la scoperta che non ero loro figlio naturale e ancora avanti e indietro con la macchina per una ricerca durata tre anni e che non ha portato a nulla, O quasi. Sono estremamente curioso di tutto, qualsiasi cosa ho bisogno di documentarmi, di studiare, di sapere anche le vite degli altri. Ragionare solo su di me, mi annoia. 

E nella ricerca di tre anni , ad un certo punto la mia storia personale è diventata secondaria. Ho raccolto, ascoltato storie di tante persone, vissuti di vita, abbandoni, perdite, stupri. Ho cercato di capire cosa volesse dire essere un bambino abbandonato negli anni cinquanta ancora con la miseria della guerra addosso. I tanti orfanatrofi, mungiotoie per vacche grasse e bambini trattati spesso come pezzenti e merce da umiliare o fare pagare a caro prezzo. Io sono stato fortunato, non ho vissuto queste cose. Nato da una donna e subito messo in braccio ad un'altra donna. Io sono stato fortunato, sono stato voluto bene pur con i tanti conflitti e un carattere dei miei non spesso facile. D'altronde neanch'io ho un carattere troppo facile. 

Ho vissuto un periodo di disorientamento forte, ma ne sono uscito non completamente indenne, ma non sono mai crollato nè mai mi sono lasciato prendere dalla disperazione , e pur a volte con momento di grandi malinconie, non ho mai permesso loro di trascinarmi nel baratro della depressione. Il prezzo che ho pagato è la solitudine, che ora vivo come un dono. Perchè in quei lunghissimi anni di ospedali e di ricerche, ho perso affetti, ho perso amici, ho trascurato il mio lavoro e poi in seguito con l'aiuto del mio cane, ho imparato ad amare questa solitudine che non è vuoto, ma un pieno di tante idee, tanti pensieri e tantissimi interessi e progetti. Dopo i test del dna sulle origini, ho iniziato a spaziare con la mente in luoghi geografici non molto conosciuti o totalmente sconosciuti. E ho cercato di capirci qualcosa a proposito di biologia, ricerche gentiche, dna, genoma. Purtroppo mi sono buttato a capofitto su testi universitari, che fatica. Ma poi ho scoperto anche testi per principianti e anche, fra tante bufale, diverse interessanti lezioni universitarie in internet. Mi interessava sapere la capacità di mutazione del dna e la sua capacità di fissare poi dei nuovi dati da aggiungere a quelli già esistenti.  E quando qualcuno parlava di razza italiana sapevo che diceva enormi cazzate, perchè non esistono le razze e non esiste neanche un dna specifico italiano. Dato che è quello più contaminato e imbastardito di tutta Europa.  

Ho fantasticato con la mente per il fatto di avere scoperto di essere di origini Armene , Croate e Portoghesi soprattutto e dato che il nord del Portogallo e il nord ovest della Spagna mi piacciono parecchio, non solo il dna ha detto, ma anch'io ho deciso che da quei posti, in tempi non remotissimi, arrivavo. Due anni fa un grosso momento di crisi e avevo deciso di chiedere aiuto ad una psicologa, una signora che conosco e stimo. Poi ho capito che il problema non erano determinate questioni di carattere o di situazioni non risolte, il problema non problema ero io. Mi dispiace che ho interrotto questi incontri tra l'altro piacevolissimi, ma avevo bisogno di andare oltre e guardare altrove. Un pò per caso, un pò me lo hanno sempre detto, ho scoperto che non ero un marziano capitato per caso su questa terra, ma il mio non problema si chiamava ipersensibilità ( che non c'entra niente con l'emotività) altrimenti detto iperattività mentale. A occhio e croce, il 15 per cento della popolazione, non ci sono dati sicuri, secondo me meno.

 Vuol dire  usare principalmente la parte destra del cervello. Mentre la maggiorparte di persone, chiamate normosensibili, usano principalmente la parte sinistra. Le conoscenze ancora in merito non sono tantissime, però riuscendo ad evitare, scansare bufale paurose scritte solo per far soldi, sono riuscito a trovare testi interessanti e preziosi e non dico che mi si è aperto un mondo, perchè il mio mondo è sempre stato aperto, ma mi sono divertito tantissimo sia a fare i test sia a leggere di tanti comportamenti , a volte un pò bizzarri ( per gli altri) , ma che appartenevano anche a me. Per cui fanculo tutte le menate, benedetta la mia iperattività, la sensibilità, benedetta la mia incapacità a mentire,o a dire subito quello che penso,  benedetta la mia empatia e la capacità di entrare nel cuore degli altri. E benedetti i sogni notturni , sempre film aventurosissimi. Benedette, le paure, i disagi, l'imbranataggine e il bisogno di stare da soli, il bisogno di sorridere anche a costo a volte di sembrare un idiota. E poco tempo fa, prima della quarantena,  parlando con un giovanotto e lui ha iniziato a farfugliare e a fare un pò di casini sui ragionamenti gli ho detto: "non ti preoccupare sono ipersensibile anch'io". Pensavo di avere detto qualcosa di stratosferico, invece il giovanotto mi ha sorriso e :"si però noi siamo più intelligenti degli altri". Si lo penso anch'io, ma non si può dire, altrimenti tutti i normosensibili ti saltano addosso e ti gridano :" uei tè, ma chi ti credi di essere". 

Poi è arrivato il periodo di quarantena. Primi attimi di disorientamento in cui cercavo di leggere e di capire tutto quello che era possibile. Sono stato molto disturbato dalle continue polemiche, alla faccia dei morti che continuavano ad aumentare, dalle bugie, dai presenzialismi, non solo di certi politici, ma anche dei virologhi. Ma sono stato anche molto disturbato da tante cose apparse sui social. Non solo le fake, ma ho scoperto una isteria di cui proprio non c'era bisogno. Chi ce l'ha con tutti, chi ho ragione io, chi lo dicevo io, chi  chiamiamo l'esercito i carabinieri e la finanza, chi a spiare chi alle cinque della mattina fa il girettino magari in mezzo a campi frequentati da nessuno. Stiamo tutti a casa e poi di corsa al supermercato a fare la fila. Pura delazione di epoca fascista. 

Però ho scoperto anche  persone molto in gamba, persone che sono uscite con la loro umanità, la loro gentilezza, con il loro cuore grande, la loro solidarietà.  Quindi fanculo gli altri, questi rimangono. Poi mi sono detto, basta disorientamenti, il disorientamento e le isterie collettive non portano da nessuna parte. Ci fanno ritornare indietro e io ho voglia di andare avanti. Ho dato un out out alla mia mente :"adesso stai un pò buonina", ma la curiosità va avanti , infatti ora sto leggendo un libro "Spillover" per capire cosa sono questi virus in apparenza fantasmi che ancora non si è scoperto "quali le loro basi nascoste", come riescano ogni tanto a "risvegliarsi" e ad infiltrarsi prima negli animali e poi nell'uomo. Però in questa solitudine e confinamento che per me non è una novità, mi è venuta voglia di mettere assieme qualcosa che io chiamo il mio attuale progetto che ha a che fare con tutte quelle cose che ho imparato sulla mia pelle ed elaborate dalla testa in questi anni, e cho ho in parte raccontato qua sopra. Il teatro è stato il mio grande amore, in questi anni mi sta un pochino stretto e non ho voglia di specificare o provocare polemiche. In questi tempi di coronavirus, certe cose dell'organizzazione sono rimandate, altre invece salteranno, forse per sempre. 

Ho sempre amato scrivere, anni fa lo facevo a volte anche seriamente, poi per gioco. Non sono tipo da concorsi (ne ho fatti e ne ho vinti) nè da presenzialismi neanche sono capace di "vendere" una immagine o un prodotto. Poi mi ero anche detto che tante persone scrivono, alcuni in maniera eccellente e forse non si sente l'esigenza di un altro che si rimetta a scrivere pensando di farlo seriamente. Poi mi sono detto che è una mia esigenza, io a volte ho difficoltà ad esprimere i miei pensieri e soprattutto i sentimenti, con la scrittura a volte mi sembra di volare e sto bene. Allora ho deciso di ricomnciare  a scrivere seriamente per me. Che poi in seguito questa scrittura possa avere uno sbocco, ora non mi interessa.  Quando scrivo, prima di scrivere, ho bisogno di fare innumerevoli ricerche, capire bene le situazioni, i personaggi, dare loro un corpo, una voce, un contesto sociale. Ora sono ancora nella fase di ricerca in cui sto mettendo a fuoco i miei personaggi. Devo sapere come e cosa vestono, come guardano, quale la loro postura, il loro sorriso. Devo avere insomma tutto chiaro e tutto sotto controllo. Mi sono dato tempo ( per la scrittura perchè ormai la ricerca è terminata)  perchè se vuoi fare una cosa  e la vuoi fare possibilmente bene, non devi avere fretta, testa dura e determinazione si, ma fretta no. E' una grande saga. Ci sono diversi personaggi, tutti principali, perloppiù in età fra i 40 e i 45 anni. C'è un giovanotto, figlio di padre gay. Lui ama, riamato il padre, ma per tutta la vita deve fare i conti con le tante chiacchiere che perseguitano la sua famiglia e deve fare i conti per il fatto che per tutti, lui è il figlio del "finocchio", C'è una giovane donna  che scopre che la madre, che lei aveva sempre creduta morta, è ancora viva, ma non ne vuole sapere nulla di lei neanche dei fratelli di questa giovane donna. Due gemelli di cui lei neanche sapeva l'esistenza. C'è un giovane uomo  sempre intento a raccogliere i cocci della propria vita che anche lui scopre di essere stato adottato ( ma va) . C' è un medico , figlio di ricchi proprietari terrieri, arrogante stupido e viziato. C'è la moglie di questo medico, anche lei medico, che ha sempre tollerato l'indifferenza, i capricci e i continui tradimenti del marito, pur di mantenere la facciata sociale della famiglia bella solida e perfetta, Fino a annientarsi con l'alcool finche non scopre che anche lei ha ancora dei sentimenti e una sessualità che hanno voglia di vivere. Ognuno di questi personaggi vive in zone diverse e pur non conoscendosi, hanno tutti qualcosa in comune. Gli spazi che immagino ora,  sono assoluti e solitari, come le colline romagnole verso la toscana, come questa zona della bassa bergamasca, e come la val di Cembra in Trentino. Che poi sono i posti che meglio conosco e che amo o ho amato. Si la natura, a volte selvaggia, a volte ostile e tantissimi sentimenti a volte contrastanti, saranno molto di più che un sottofondo. Bene, forse ho parlato troppo, buona serata, ciao