venerdì 29 maggio 2015

scaleremo le valli e le montagne e ci riprenderemo la nostra vita

Conferenza stampe per il festival Odissea andata e bene direi. Già diversi articoli con la foto dei “Quetzalcoatl”che campeggia ovunque. Amo molto questo gruppo e ho passato diverso tempo con loro. In scena sono di una bellezza (anche fuori) e un talento esagerati. Fuori scena sono persone splendide. Due messicani, di cui uno ora residente in Italia e un argentino naturalizzato messicano. Le prime volte che arrivavano in Italia erano scandalizzati dallo spreco di acqua , di cibo e di materiali dell'occidente cosiddetto evoluto. Mi hanno insegnato molto. In prova e dopo lo spettacolo miriadi di donne , e anche uomini, si catapultano verso di loro congratulandosi per la loro bravura e ipnotizzati dai loro fisici  notevoli. Ai “Quetzalcoatl” questo mette allegria, io sempre in fibrillazione perchè le orde dei fans , incuranti di tutto, mi calpestano cavi, vanno a sbattere sui fuochi non ancora completamente spenti , si appiccicano ai ragazzi che io devo proteggere. Loro saranno la conclusione del festival , prima il generoso , eclettico, grande amico Fullin , a dieci chilometri di distanza, ai Finiletti di Pumenengo, intratterrà sulla sua vera cucina gay con tanto di tacchini in foulard e travestite di kiwi. Sarà una estate bella, spero, un bel festival e il maggior merito va a Marco perchè io faccio ancora quello un pochino perso. Il clima è partito bene e vogliamo dare tanto, poi per quello che saranno l'inverno e la prossima estate e i prossimi , ancora non lo sappiamo e non lo vogliamo sapere. Io curo maggiormente le cose un po' altre come la camminata iniziale in notturna sul fiume con tredici attori che ripercorrono il sogno, il desiderio e la magia. Oppure il mio laboratorio intensivo in acqua, l'anno scorso avevo dovuto rinunciarci per questioni familiari. E ancora un incontro cui tengo tantissimo: con il “lupo” Roberto Ghidoni che diverse volte ha corso e vinto il “iditarod extreme” in Alaska. E poi praticamente è stato adottato dagli abitanti di uno di questi paesi. Ma tutto il festival è proprio bello. Che sia il nostro canto del cigno o l'inizio di un nuovo percorso di noi come araba fenice?Ad agosto mi fermerò, non voglio fare nulla, né pensare a nulla, e anche la maggior parte di settembre. Ma non partirò per le vacanze, partirò per il mio viaggio che è il viaggio della mia vita, a muso duro e spero, senza gli sbagli di qualche mese fa. E' tanta la confusione che ho in testa che ogni tanto ho bisogno di fare un piccolo riepilogo. Già la morte dei miei, cui ero preparato d'accordo, però il vuoto lo sento. Poi diversi amici e amiche che hanno avuto diversi problemi di salute e che li hanno affrontati così come forse io non sarei capace. Cazzo la vita può essere dura. E questa mia cosa, l'ho messa un attimo in disparte. Questa estate voglio dedicarmi al festival, voglio recuperare i rapporti con i miei amici, voglio ritornare a vivere, poi però senza dimenticare queste cose, voglio dedicare tempo per il mio viaggio. E' una vita che sono in fuga e non riesco a fermarmi. E' una vita che mi sento in debito con tutti. Vorrei non potere più fuggire e non sentirmi più in debito con nessuno se non per l'amore e l'amicizia che mi viene data. Riepilogo ancora e spero per l'ultima volta. Sono stato segnato come nato il 29 di agosto ( porca troia quest'anno faccio 64 anni che sembra o non sembra, ci sono) , ma ho sempre saputo di essere nato il 28. E ci sta. Come carattere mi riconosco nel segno della vergine, ma fino ad un certo punto. Dovessi guardarmi dall'esterno direi che sono del cancro, magari cuspide con leone. Da parte di mia madre sono tutti castani chiari con occhi chiari. Mia madre pelle chiarissima e occhi verdini con sfumature azzurre. Gli unici due cugini maschi, da parte di mia madre, sono altissimi e tutti con capelli genericamente mossi. Le donne piccoline, ma neanche troppo, e una scura quanto me, ma è sua madre (cognata della mia) che era scura di suo. Da parte di mio padre , sono tutti moro rossicci, pelle non chiarissima, ma neanche scura. Mio padre con occhi marroni più chiari dei miei, capelli neri e barba rossiccia. Tutti tantissimi parenti , dalla sua parte, sono alti e di più. Le mie cugine , da parte di mio padre, sono mediamente più alte di un metro e settanta ( una arriva al metro e novanta) e i maschi oltre il metro e ottanta. Tutti dicono che assomiglio in maniera incredibile a mia madre, in ogni caso ( dal colore della pelle, all'altezza, ai capelli fino ai tratti del volto) non ho nulla che possa rimandare a qualche mio parente. E mi fa rabbia, perchè sia da parte di mia madre che di mio padre, sembrano fatti tutti con lo stampino e sono subito riconoscibili. Inoltre nessuno dalla nascita fino ai vent'anni è stato grosso. Tutti magri magri, io ero praticamente obeso fin dalla nascita. Ora credo ancora di essere obeso e mi dicono che sono troppo magro. Scopro per caso , anni fa, in uno dei tanti ricoveri e operazione dei miei, che abbiamo tre gruppi sanguigni, praticamente incompatibili fra loro. Allora non ci avevo dato importanza liquidando tutto con “idiozie da medici”. Poi tanti indizi e messaggi quasi in codice, decido di andare a cercare il mio estratto di nascita. Tutto regolare, salvo che risulto nato da un'altra parte e non dove mi era sempre stato detto. Poi l'ultimo anno di mia madre, non era andata completamente di testa,le cose che mi diceva, diverse sono risultate essere vere. Non riuscivo a trovare un certificato di battesimo ed ad una mia lamentela “possibile che non sappia neanche dove sono stato battezzato”. Mia madre mi risponde “ alla Piavola come ti ho sempre detto”. In effetti, prima un prete imbranato, poi un altro prete con cui ho fatto amicizia e sono stato battezzato lì. Salvo che mi sono ritrovato un terzo nome di cui neanche sapevo l'esistenza. Il posto in cui risultavo essere nato è una casa , quella che è dietro la foto in fb, ma questa casa è a Piavola che è sotto il comune di Mercato Saraceno. Veramente Piavola ha anche una parte sotto il comune di Cesena e i confini sono un pochino labili. Per cui non ho mai dato importanza al fatto che risultavo nato nel comune di Cesena. Tutti i paesi di questa zona sono ai confini di diversi comuni. Che sono Cesena, Mercato Saraceno, Sarsina, Meldola e un pochino oltre anche Civitella di Romagna. Una bella zona, colline ancora non troppo alte, aria pulita che sa di mare e di montagna. All'anagrafe la strada in cui risulto essere nato ( ma sotto cancellata c'era segnata un'altra zona) si chiama strada Valdinoce che appartiene come il borgo Valdinoce al comune di Meldola. Sto parlando di una sorte di triangolo di quindici per quindici chilometri, non zone lontane, ma differenti in tutto, sia per economia, paesaggio e mentalità delle persone. E' vero che finito il comune di Cesena e prima di inoltrarsi nel comune di Meldola c'è circa un chilometro di strada che sembra non appartenere a nessuno. E' anche vero che negli anni 50 sono stati cambiati radicalmente molti confini, sono cambiati i numeri delle case e molte case sono ormai abbandonate distrutte in mezzo ai campi. Per tutta la vita, almeno fino a che non ho deciso di andarmene per i fatti miei, ho vissuto sempre blindato e iperprotetto, quasi ci fossero sempre situazioni di pericolo. Alcune reali ci sono state e raccontate in epoche in cui la lucidità dei miei era ancora totale. Come per esempio due signore eleganti del forlivese che giravano nelle nostre campagne e volevano fotografarmi e mia madre era fuggita con me in braccio, protetta dalle altre donne del paese. Oppure , mia madre ha sempre detto “due delinquenti che avevano la divisa da carabinieri” che erano entrati in casa, l'avevano minacciata di portarle via il bambino (io) e poi anche menata. Poi delle mie convulsioni molto strane , età circa cinque /sei anni che per diverso tempo mi hanno creato diversi problemi. E non ricordo assolutamente nulla. E poi ancora tante altre cose. Ma tante, fino agli episodi un po' strani, forse coincidenze, che mi sono capitati da quando ho iniziato a cercare e a parlare in giro. Nessuno sa niente o forse troppi sanno. E le ipotesi sono innumerevoli e anche i nomi delle persone cui potrei chiedere. Ma credo che ormai siano tutti morti e non voglio creare dei casini a figli che magari non sanno nulla. Alcuni preti che potrebbero sapere qualcosa e anche i carabinieri della zona, mi hanno risposto “sono passati tanti anni, tanti documenti sono stati persi, lascia perdere”. Ho tante strade da percorrere e da agosto le voglio percorrere tutte. Cosa vado a cercare? Non lo so. Genericamente mi dico che voglio arrivare alla verità sulla mia nascita. Balle. Fratelli se ne ho, probabilmente sono molto più vecchi di me e forse già morti pure loro. Ma ce n'è uno, forse, di uno o due anni più grande che dovrebbe essere ancora vivo. Ma nessuno mi ha mai cercato. Non ho radici da cercare, le ho, sconclusionate come me, ma le ho. Un fratello non è tale perchè ha un codice genetico vicino al tuo, ma perchè ci cresci assieme e io non sono cresciuto con nessuno. Forse è giusto che io mi senta in debito con la vita perchè la vita mi ha dato tanto però sono stanco di sentirmi sempre straniero anche con me. Certo avrei voglia di un fratello, ma forse ,ora, non avrei nulla da dire. Non so ancora come, intanto oggi ho iniziato a fare i nomi dei paesi casomai qualcuno leggesse, ma voglio vivere una bella estate di lavoro, poi mi rimbocco le maniche, io e il mio cane e sparirò. Se poi questo mio viaggio, come già avevo scritto altre volte, mi debba portare ad una soluzione o alla follia o a non so cosa, ora non mi interessa. Ho deciso di amare Enzo, ma anche Giuseppe, ma anche questo Paolo che sono sempre io e che non riesco a digerire. Ho deciso di amare i miei amici e a loro che magari in questo momento stanno lottando contro malattie pesanti do un abbraccio e dico “per favore non facciamoci fermare da nulla”. Scaleremo le montagne e le vallate se sarà necessario e ci riprenderemo la nostra vita.

venerdì 8 maggio 2015

Forse la pazzia finale ha bisogno di contornarsi di bellezza.

E' difficile ricominciare, dato che le cose che si accumulano nel cuore sono talmente tante, poi difficili da districare. La spinta : una mail di un amico buttato via come una gomma da masticare ormai inutilizzabile e una notte insonne, popolata una volta tanto non da fantasmi, che ci sono sempre e in qualsiasi momento della giornata, ma da preoccupazione e affetto per il mio cane. Bello, atletico, perfetto, ma delicato e fragile da paura. Improvvisamente ieri è stato male, difficile da capire perchè ha una alta sopportazione del dolore e non si lamenta. Quando sta male non si lamenta, mi viene a cercare e mi cade fra le braccia. Un buco nel palato per una scheggia di legno, infezione e coliche di quelle pericolose per i cani con le viscere che rischiano di aggrovigliarsi. Corsa dagli amici veterinari, anestesia, spero il buco si richiuda da solo altrimenti ci vorranno dei punti. A livello di fatica ed economie, sto cane molto più faticoso di quello che avevo preventivato, ma è il mio cane, il mio capitale affettivo e voglio che stia con me il maggior tempo possibile. Ieri sera, svegliato dall'anestesia continuava a girare ebete e gli stavo vicino perchè ogni tanto cadeva per terra. Poi tutta notte ha dormito appiccicato a me e il suo russare faticoso, mi faceva tenerezza. Stasera Roberta Biagiarelli qua a Romanengo, chiudiamo un progetto che ci legava ancora a questo paese, anticipiamo quello che sarà il nostro festival estivo. A fine anno chiuderemo la sede che abbiamo e poi si vedrà. Ripeto , Romanengo ci ha dato tanto, qualcosina credo abbiamo dato anche noi, non mi sento e non sono vittima di nulla e non devo recriminare nulla a nessuno. Le tante straordinarie persone che qua ho conosciuto, si possono pur sempre frequentare anche da altre parti. Il problema sono le altre parti. Non abbiamo problemi di sede o di lavoro, il problema sono io che mi sono perso e non ho neanche voglia di ritrovarmi. Il teatro, è chiaro è il mio lavoro, la mia vita, ma come dico da tempo, mi sta stretto ho bisogno di altro e questo altro si vedrà nel festival estivo. Il problema che mi pongo è che il teatro che voglio per me sono io, come posso proporlo o imporlo ad altri? Con i ragazzi del laboratorio di Calcio faremo la camminata in notturna che aprirà ufficialmente il festival. L'altra sera ho cercato di spiegare le scelte teatrali, filosofiche e spirituali che stanno dietro alle mie camminate in notturna o alle mie scelte. E' qualcosa di oltre, qualcosa di altro, è una concezione di vita, è una inquietudine, è il dolore nel cuore, è la voglia di vivere. E queste cose non le posso insegnare. Anni fa Grotowski aveva abbandonato il teatro e si era chiuso nelle colline toscane per portare avanti una propria idea, ma lui era Grotowski, il maestro. Io un po' di tecnica ce l'ho e questa posso insegnare, ma il resto no, il resto sono io , è una mia ricerca di cui fanno parte tutti i miei mondi. Ad agosto mi fermerò per qualche mese, ho bisogno di scrivere, seriamente, ho bisogno di fuggire, ho bisogno di costruire uno spettacolo ancora io e Marco. Secondo le mie regole e senza dovere mediare nulla. Io senza parole, non ho più voglia di parole, ho bisogno di silenzi, lui legato ad una sedia, gli occhi bendati ( pronto ad essere fucilato dalla vita?) solo voce. Io i fantasmi che danzano. In questi mesi parlando tanto riesco ad aprire anche i cuori degli altri e sto riscoprendo mondi, inquietudini, vissuti grandiosi. Ridiventare persone e non punti anonimi che si incrociano senza neanche accorgersene. Non mi pesa la morte dei miei. Sono stato preparato per anni, ho fatto quello che potevo, ho lottato con loro per quello che si poteva e li ho accompagnati per mano per quello che si poteva. E chi, invece, non ha potuto? E' l'idea della mancanza, cui peraltro sono abituato dalla nascita, questa si è pesante. Per mio padre, peter pan per tutta la vita sono sempre stato trasparente. Gli ultimi anni no. Si era affezionato e legato tantissimo a me e abbiamo cercato di recuperare un rapporto mai esistito e continuava a ripetermi “ sei molto più di un figlio, sei molto di più di quello che potevo desiderare”. Peccato che un padre, naturale o acquisito, dovrebbe esserci anche i primi anni della tua vita. Mia madre no, sempre presente, anche se a volte in maniera un pochino troppo ossessiva. Arrivo a casa, quella che continuo a chiamare la loro casa, le finestre chiuse , la porta chiusa. Non ho buttato ancora nulla, non ho cercato ancora nulla. Sono oggetti, quando morirò io qualcuno li butterà, ma ora di questi oggetti non riesco a separarmi. La mancanza: vestiti, lenzuola dentro armadi. Bicchieri e servizi da tavola ancora in bella mostra. La loro cucina grande e bellissima, i loro divani. L'assenza. Con pochissimi parenti ho parlato dei diversi misteri che riguardano la mia nascita e i primi anni della mia vita. Qualcuno è caduto dal pero, qualcuno mi ha trattato malissimo, qualcuno non sembrava troppo sorpreso. E ci sono diverse frasi che continuano a cavalcarmi i pensieri. Dicono tutti che assomiglio tantissimo a mia madre. Ma lo dicono con una sorte di stupore, non come dato di fatto. E delle tanti frasi, mi ha colpito un discorso che ho fatto con un cugino che anche in passato ridendo qualche volte mi diceva “ma chissà da dove sei uscito tu”. Mi ha giurato di non sapere nulla, però quando io dicevo che non conoscevo nulla delle nostre colline e le sto riconquistando e amando ora, mi ha risposto :” forse i tuoi non potevano farti vedere nulla, non potevano farti vedere oltre gli spazi protetti. Forse c'era realmente una situazione di pericolo. E poi ( dato che io avevo detto “ possibile che nessuno sappia” e gli avevo anche raccontato delle strane coincidenze e degli strani incontri) non è vero che nessuno sa. Sono tanti che sanno. Credo siano anche troppi. Quegli strani incontri che fai, forse non sono tuoi fratelli o tuoi parenti, ma è gente che sa , o figli di gente che sa. Si è sparsa la voce e sono curiosi di vedere chi sei e come sei”. Per essere ipotesi mi sembrano fin troppe concrete. Un mesetto fa al cimitero mi ha avvicinato una signora :”mi spiace non essere venuta al funerale, ma l'ho saputo in ritardo. Ero affezionata a tua madre. Mi fa piacere conoscere suo figlio. Tua madre in queste zone era molto conosciuta, tutti le volevano bene e tutti hanno avuto sempre un grande rispetto per lei e per tuo padre, sono i tuoi genitori e questo non lo devi mai dimenticare”. Oppure mia zia che è sempre caduta dal pero, quando ha saputo che stavo cercando una casa su in zona ha detto : “ penso ti troverai bene, ti posso assicurare che tutti sanno chi sei e c'è un grande affetto nei tuoi confronti”. La cosa che non avevo detto , ancora non so cosa farò o cosa sarà della casa dei miei, decisioni non ne ho prese e non ne ho voglia ora, ma già mi sto informando su una possibile casa da prendere su. Che poi in effetti andare a rinchiudermi fra queste colline tanto belle , ma che neanche conosco, è un po' da idiota. La mia vita ormai è qua e anche se ultimamente non sto frequentando nessuno oltre il lavoro e il cane, i miei amici e le persone cui voglio bene, sono qua. Però ho deciso, per un periodo voglio abitare la e non è una questione romantica, non solo. Potrebbe essere una situazione molto pericolosa, e non solo a livello mentale, però la voglio percorrere per riuscire ad arrivare a capire cosa possa essere successo in quei giorni di agosto di tanti anni fa. E anche qua una ulteriore coincidenza. Ho parlato un po' in giro, ho parlato delle caratteristiche della casa che voglio, piccola e con tanto giardino. Mi sono lamentato per i prezzi troppo alti per me ( anche in affitto) e ho parlato anche dei siti internet in cui stavo cercando. Ad un certo punto compare in uno di questi siti, non una , ma due case. Una, un bilocale bellissimo, arredato e con un prezzo di affitto praticamente la metà rispetto ad un immobile del genere. L'altra la casa esatta che volevo per me. Meravigliosa piccola casa contadina ristrutturata, persa in mezzo ad un bosco, con portico e circa un ettaro di giardino. Anche questa ad un costo di affitto, molto inferiore, a case del genere. E stranamente non ancora andate, dopo un mese del loro annuncio. Strane coincidenze. Forse la pazzia finale ha bisogno di contornarsi di bellezza.e come dice Roberto Ghidoni che inviteremo al nostro festival :" .. sono le cose che vengono a chiamarmi, io sto accanto ai miei amori rispettandoli... e sono diventato neve, vento, freddo e alberi"