E' difficile ricominciare, dato che le cose che si accumulano nel
cuore sono talmente tante, poi difficili da districare. La spinta
: una mail di un amico buttato via come una gomma da masticare ormai
inutilizzabile e una notte insonne, popolata una volta tanto non da
fantasmi, che ci sono sempre e in qualsiasi momento della giornata,
ma da preoccupazione e affetto per il mio cane. Bello, atletico,
perfetto, ma delicato e fragile da paura. Improvvisamente ieri è
stato male, difficile da capire perchè ha una alta sopportazione del
dolore e non si lamenta. Quando sta male non si lamenta, mi viene a
cercare e mi cade fra le braccia. Un buco nel palato per una scheggia
di legno, infezione e coliche di quelle pericolose per i cani con le
viscere che rischiano di aggrovigliarsi. Corsa dagli amici
veterinari, anestesia, spero il buco si richiuda da solo altrimenti
ci vorranno dei punti. A livello di fatica ed economie, sto cane
molto più faticoso di quello che avevo preventivato, ma è il mio
cane, il mio capitale affettivo e voglio che stia con me il maggior
tempo possibile. Ieri sera, svegliato dall'anestesia continuava a
girare ebete e gli stavo vicino perchè ogni tanto cadeva per terra.
Poi tutta notte ha dormito appiccicato a me e il suo russare
faticoso, mi faceva tenerezza. Stasera Roberta Biagiarelli qua a
Romanengo, chiudiamo un progetto che ci legava ancora a questo paese,
anticipiamo quello che sarà il nostro festival estivo. A fine anno
chiuderemo la sede che abbiamo e poi si vedrà. Ripeto , Romanengo ci
ha dato tanto, qualcosina credo abbiamo dato anche noi, non mi sento
e non sono vittima di nulla e non devo recriminare nulla a nessuno.
Le tante straordinarie persone che qua ho conosciuto, si possono pur
sempre frequentare anche da altre parti. Il problema sono le altre
parti. Non abbiamo problemi di sede o di lavoro, il problema sono io
che mi sono perso e non ho neanche voglia di ritrovarmi. Il teatro, è
chiaro è il mio lavoro, la mia vita, ma come dico da tempo, mi sta
stretto ho bisogno di altro e questo altro si vedrà nel festival
estivo. Il problema che mi pongo è che il teatro che voglio per me
sono io, come posso proporlo o imporlo ad altri? Con i ragazzi del
laboratorio di Calcio faremo la camminata in notturna che aprirà
ufficialmente il festival. L'altra sera ho cercato di spiegare le
scelte teatrali, filosofiche e spirituali che stanno dietro alle mie
camminate in notturna o alle mie scelte. E' qualcosa di oltre,
qualcosa di altro, è una concezione di vita, è una inquietudine, è
il dolore nel cuore, è la voglia di vivere. E queste cose non le
posso insegnare. Anni fa Grotowski aveva abbandonato il teatro e si
era chiuso nelle colline toscane per portare avanti una propria idea,
ma lui era Grotowski, il maestro. Io un po' di tecnica ce l'ho e
questa posso insegnare, ma il resto no, il resto sono io , è una mia
ricerca di cui fanno parte tutti i miei mondi. Ad agosto mi fermerò
per qualche mese, ho bisogno di scrivere, seriamente, ho bisogno di
fuggire, ho bisogno di costruire uno spettacolo ancora io e Marco.
Secondo le mie regole e senza dovere mediare nulla. Io senza parole,
non ho più voglia di parole, ho bisogno di silenzi, lui legato ad
una sedia, gli occhi bendati ( pronto ad essere fucilato dalla vita?)
solo voce. Io i fantasmi che danzano. In questi mesi parlando tanto
riesco ad aprire anche i cuori degli altri e sto riscoprendo mondi,
inquietudini, vissuti grandiosi. Ridiventare persone e non punti
anonimi che si incrociano senza neanche accorgersene. Non mi pesa la
morte dei miei. Sono stato preparato per anni, ho fatto quello che
potevo, ho lottato con loro per quello che si poteva e li ho
accompagnati per mano per quello che si poteva. E chi, invece, non ha
potuto? E' l'idea della mancanza, cui peraltro sono abituato dalla
nascita, questa si è pesante. Per mio padre, peter pan per tutta la
vita sono sempre stato trasparente. Gli ultimi anni no. Si era
affezionato e legato tantissimo a me e abbiamo cercato di recuperare
un rapporto mai esistito e continuava a ripetermi “ sei molto più
di un figlio, sei molto di più di quello che potevo desiderare”.
Peccato che un padre, naturale o acquisito, dovrebbe esserci anche i
primi anni della tua vita. Mia madre no, sempre presente, anche se a
volte in maniera un pochino troppo ossessiva. Arrivo a casa, quella
che continuo a chiamare la loro casa, le finestre chiuse , la porta
chiusa. Non ho buttato ancora nulla, non ho cercato ancora nulla.
Sono oggetti, quando morirò io qualcuno li butterà, ma ora di
questi oggetti non riesco a separarmi. La mancanza: vestiti, lenzuola
dentro armadi. Bicchieri e servizi da tavola ancora in bella mostra.
La loro cucina grande e bellissima, i loro divani. L'assenza. Con
pochissimi parenti ho parlato dei diversi misteri che riguardano la
mia nascita e i primi anni della mia vita. Qualcuno è caduto dal
pero, qualcuno mi ha trattato malissimo, qualcuno non sembrava troppo
sorpreso. E ci sono diverse frasi che continuano a cavalcarmi i
pensieri. Dicono tutti che assomiglio tantissimo a mia madre. Ma lo
dicono con una sorte di stupore, non come dato di fatto. E delle
tanti frasi, mi ha colpito un discorso che ho fatto con un cugino
che anche in passato ridendo qualche volte mi diceva “ma chissà da
dove sei uscito tu”. Mi ha giurato di non sapere nulla, però
quando io dicevo che non conoscevo nulla delle nostre colline e le
sto riconquistando e amando ora, mi ha risposto :” forse i tuoi non
potevano farti vedere nulla, non potevano farti vedere oltre gli
spazi protetti. Forse c'era realmente una situazione di pericolo. E
poi ( dato che io avevo detto “ possibile che nessuno sappia” e
gli avevo anche raccontato delle strane coincidenze e degli strani
incontri) non è vero che nessuno sa. Sono tanti che sanno. Credo
siano anche troppi. Quegli strani incontri che fai, forse non sono
tuoi fratelli o tuoi parenti, ma è gente che sa , o figli di gente
che sa. Si è sparsa la voce e sono curiosi di vedere chi sei e come
sei”. Per essere ipotesi mi sembrano fin troppe concrete. Un
mesetto fa al cimitero mi ha avvicinato una signora :”mi spiace non
essere venuta al funerale, ma l'ho saputo in ritardo. Ero affezionata
a tua madre. Mi fa piacere conoscere suo figlio. Tua madre in queste
zone era molto conosciuta, tutti le volevano bene e tutti hanno avuto
sempre un grande rispetto per lei e per tuo padre, sono i tuoi
genitori e questo non lo devi mai dimenticare”. Oppure mia zia che
è sempre caduta dal pero, quando ha saputo che stavo cercando una
casa su in zona ha detto : “ penso ti troverai bene, ti posso
assicurare che tutti sanno chi sei e c'è un grande affetto nei tuoi
confronti”. La cosa che non avevo detto , ancora non so cosa farò
o cosa sarà della casa dei miei, decisioni non ne ho prese e non ne
ho voglia ora, ma già mi sto informando su una possibile casa da
prendere su. Che poi in effetti andare a rinchiudermi fra queste
colline tanto belle , ma che neanche conosco, è un po' da idiota. La
mia vita ormai è qua e anche se ultimamente non sto frequentando
nessuno oltre il lavoro e il cane, i miei amici e le persone cui
voglio bene, sono qua. Però ho deciso, per un periodo voglio abitare
la e non è una questione romantica, non solo. Potrebbe essere una
situazione molto pericolosa, e non solo a livello mentale, però la
voglio percorrere per riuscire ad arrivare a capire cosa possa essere
successo in quei giorni di agosto di tanti anni fa. E anche qua una
ulteriore coincidenza. Ho parlato un po' in giro, ho parlato delle
caratteristiche della casa che voglio, piccola e con tanto giardino.
Mi sono lamentato per i prezzi troppo alti per me ( anche in affitto)
e ho parlato anche dei siti internet in cui stavo cercando. Ad un
certo punto compare in uno di questi siti, non una , ma due case.
Una, un bilocale bellissimo, arredato e con un prezzo di affitto
praticamente la metà rispetto ad un immobile del genere. L'altra la
casa esatta che volevo per me. Meravigliosa piccola casa contadina
ristrutturata, persa in mezzo ad un bosco, con portico e circa un
ettaro di giardino. Anche questa ad un costo di affitto, molto
inferiore, a case del genere. E stranamente non ancora andate, dopo un
mese del loro annuncio. Strane coincidenze. Forse la pazzia finale ha
bisogno di contornarsi di bellezza.e come dice Roberto Ghidoni che inviteremo al nostro festival :" .. sono le cose che vengono a chiamarmi, io sto accanto ai miei amori rispettandoli... e sono diventato neve, vento, freddo e alberi"
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