venerdì 8 maggio 2015

Forse la pazzia finale ha bisogno di contornarsi di bellezza.

E' difficile ricominciare, dato che le cose che si accumulano nel cuore sono talmente tante, poi difficili da districare. La spinta : una mail di un amico buttato via come una gomma da masticare ormai inutilizzabile e una notte insonne, popolata una volta tanto non da fantasmi, che ci sono sempre e in qualsiasi momento della giornata, ma da preoccupazione e affetto per il mio cane. Bello, atletico, perfetto, ma delicato e fragile da paura. Improvvisamente ieri è stato male, difficile da capire perchè ha una alta sopportazione del dolore e non si lamenta. Quando sta male non si lamenta, mi viene a cercare e mi cade fra le braccia. Un buco nel palato per una scheggia di legno, infezione e coliche di quelle pericolose per i cani con le viscere che rischiano di aggrovigliarsi. Corsa dagli amici veterinari, anestesia, spero il buco si richiuda da solo altrimenti ci vorranno dei punti. A livello di fatica ed economie, sto cane molto più faticoso di quello che avevo preventivato, ma è il mio cane, il mio capitale affettivo e voglio che stia con me il maggior tempo possibile. Ieri sera, svegliato dall'anestesia continuava a girare ebete e gli stavo vicino perchè ogni tanto cadeva per terra. Poi tutta notte ha dormito appiccicato a me e il suo russare faticoso, mi faceva tenerezza. Stasera Roberta Biagiarelli qua a Romanengo, chiudiamo un progetto che ci legava ancora a questo paese, anticipiamo quello che sarà il nostro festival estivo. A fine anno chiuderemo la sede che abbiamo e poi si vedrà. Ripeto , Romanengo ci ha dato tanto, qualcosina credo abbiamo dato anche noi, non mi sento e non sono vittima di nulla e non devo recriminare nulla a nessuno. Le tante straordinarie persone che qua ho conosciuto, si possono pur sempre frequentare anche da altre parti. Il problema sono le altre parti. Non abbiamo problemi di sede o di lavoro, il problema sono io che mi sono perso e non ho neanche voglia di ritrovarmi. Il teatro, è chiaro è il mio lavoro, la mia vita, ma come dico da tempo, mi sta stretto ho bisogno di altro e questo altro si vedrà nel festival estivo. Il problema che mi pongo è che il teatro che voglio per me sono io, come posso proporlo o imporlo ad altri? Con i ragazzi del laboratorio di Calcio faremo la camminata in notturna che aprirà ufficialmente il festival. L'altra sera ho cercato di spiegare le scelte teatrali, filosofiche e spirituali che stanno dietro alle mie camminate in notturna o alle mie scelte. E' qualcosa di oltre, qualcosa di altro, è una concezione di vita, è una inquietudine, è il dolore nel cuore, è la voglia di vivere. E queste cose non le posso insegnare. Anni fa Grotowski aveva abbandonato il teatro e si era chiuso nelle colline toscane per portare avanti una propria idea, ma lui era Grotowski, il maestro. Io un po' di tecnica ce l'ho e questa posso insegnare, ma il resto no, il resto sono io , è una mia ricerca di cui fanno parte tutti i miei mondi. Ad agosto mi fermerò per qualche mese, ho bisogno di scrivere, seriamente, ho bisogno di fuggire, ho bisogno di costruire uno spettacolo ancora io e Marco. Secondo le mie regole e senza dovere mediare nulla. Io senza parole, non ho più voglia di parole, ho bisogno di silenzi, lui legato ad una sedia, gli occhi bendati ( pronto ad essere fucilato dalla vita?) solo voce. Io i fantasmi che danzano. In questi mesi parlando tanto riesco ad aprire anche i cuori degli altri e sto riscoprendo mondi, inquietudini, vissuti grandiosi. Ridiventare persone e non punti anonimi che si incrociano senza neanche accorgersene. Non mi pesa la morte dei miei. Sono stato preparato per anni, ho fatto quello che potevo, ho lottato con loro per quello che si poteva e li ho accompagnati per mano per quello che si poteva. E chi, invece, non ha potuto? E' l'idea della mancanza, cui peraltro sono abituato dalla nascita, questa si è pesante. Per mio padre, peter pan per tutta la vita sono sempre stato trasparente. Gli ultimi anni no. Si era affezionato e legato tantissimo a me e abbiamo cercato di recuperare un rapporto mai esistito e continuava a ripetermi “ sei molto più di un figlio, sei molto di più di quello che potevo desiderare”. Peccato che un padre, naturale o acquisito, dovrebbe esserci anche i primi anni della tua vita. Mia madre no, sempre presente, anche se a volte in maniera un pochino troppo ossessiva. Arrivo a casa, quella che continuo a chiamare la loro casa, le finestre chiuse , la porta chiusa. Non ho buttato ancora nulla, non ho cercato ancora nulla. Sono oggetti, quando morirò io qualcuno li butterà, ma ora di questi oggetti non riesco a separarmi. La mancanza: vestiti, lenzuola dentro armadi. Bicchieri e servizi da tavola ancora in bella mostra. La loro cucina grande e bellissima, i loro divani. L'assenza. Con pochissimi parenti ho parlato dei diversi misteri che riguardano la mia nascita e i primi anni della mia vita. Qualcuno è caduto dal pero, qualcuno mi ha trattato malissimo, qualcuno non sembrava troppo sorpreso. E ci sono diverse frasi che continuano a cavalcarmi i pensieri. Dicono tutti che assomiglio tantissimo a mia madre. Ma lo dicono con una sorte di stupore, non come dato di fatto. E delle tanti frasi, mi ha colpito un discorso che ho fatto con un cugino che anche in passato ridendo qualche volte mi diceva “ma chissà da dove sei uscito tu”. Mi ha giurato di non sapere nulla, però quando io dicevo che non conoscevo nulla delle nostre colline e le sto riconquistando e amando ora, mi ha risposto :” forse i tuoi non potevano farti vedere nulla, non potevano farti vedere oltre gli spazi protetti. Forse c'era realmente una situazione di pericolo. E poi ( dato che io avevo detto “ possibile che nessuno sappia” e gli avevo anche raccontato delle strane coincidenze e degli strani incontri) non è vero che nessuno sa. Sono tanti che sanno. Credo siano anche troppi. Quegli strani incontri che fai, forse non sono tuoi fratelli o tuoi parenti, ma è gente che sa , o figli di gente che sa. Si è sparsa la voce e sono curiosi di vedere chi sei e come sei”. Per essere ipotesi mi sembrano fin troppe concrete. Un mesetto fa al cimitero mi ha avvicinato una signora :”mi spiace non essere venuta al funerale, ma l'ho saputo in ritardo. Ero affezionata a tua madre. Mi fa piacere conoscere suo figlio. Tua madre in queste zone era molto conosciuta, tutti le volevano bene e tutti hanno avuto sempre un grande rispetto per lei e per tuo padre, sono i tuoi genitori e questo non lo devi mai dimenticare”. Oppure mia zia che è sempre caduta dal pero, quando ha saputo che stavo cercando una casa su in zona ha detto : “ penso ti troverai bene, ti posso assicurare che tutti sanno chi sei e c'è un grande affetto nei tuoi confronti”. La cosa che non avevo detto , ancora non so cosa farò o cosa sarà della casa dei miei, decisioni non ne ho prese e non ne ho voglia ora, ma già mi sto informando su una possibile casa da prendere su. Che poi in effetti andare a rinchiudermi fra queste colline tanto belle , ma che neanche conosco, è un po' da idiota. La mia vita ormai è qua e anche se ultimamente non sto frequentando nessuno oltre il lavoro e il cane, i miei amici e le persone cui voglio bene, sono qua. Però ho deciso, per un periodo voglio abitare la e non è una questione romantica, non solo. Potrebbe essere una situazione molto pericolosa, e non solo a livello mentale, però la voglio percorrere per riuscire ad arrivare a capire cosa possa essere successo in quei giorni di agosto di tanti anni fa. E anche qua una ulteriore coincidenza. Ho parlato un po' in giro, ho parlato delle caratteristiche della casa che voglio, piccola e con tanto giardino. Mi sono lamentato per i prezzi troppo alti per me ( anche in affitto) e ho parlato anche dei siti internet in cui stavo cercando. Ad un certo punto compare in uno di questi siti, non una , ma due case. Una, un bilocale bellissimo, arredato e con un prezzo di affitto praticamente la metà rispetto ad un immobile del genere. L'altra la casa esatta che volevo per me. Meravigliosa piccola casa contadina ristrutturata, persa in mezzo ad un bosco, con portico e circa un ettaro di giardino. Anche questa ad un costo di affitto, molto inferiore, a case del genere. E stranamente non ancora andate, dopo un mese del loro annuncio. Strane coincidenze. Forse la pazzia finale ha bisogno di contornarsi di bellezza.e come dice Roberto Ghidoni che inviteremo al nostro festival :" .. sono le cose che vengono a chiamarmi, io sto accanto ai miei amori rispettandoli... e sono diventato neve, vento, freddo e alberi"

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