venerdì 18 ottobre 2013

il tempo dei melograni, delle castegne, del vino rosso e della semina

Passata l'uva, tempo di mele e tempo di raccolta dell'ultimo granturco, di melograni e castagne, tempo di semina del frumento. Tempo di pensieri che devono iniziare a concretizzarsi. Fra poco inizieranno le stagioni teatrali, anche la nostra sempre con più fatica, ma ormai siamo abituati a fare miracoli e ancora li faremo. Tempo di produzioni di nuovi spettacoli e ripresa dei vecchi. Marco voleva riprendere “Gerundia felix” che anch'io amo molto, ma qua in zona , nelle due diverse versioni, è stato fatto tanto e la distribuzione un pochino latitante, per cui ho preferito non riprenderlo, anche se facevo finta di danzare e mi beccavo il finalone strappacuori strappalacrime. Però , non da fare da noi, ma Gerundia, ormai come il nostro storico “Caravaggio” rimane in repertorio. Anni fa avevo fatto , dato che amo Dostoevskij alla follia, una trilogia dedicata a tre suoi romanzi. Riprendo “il Sosia” io e Marco . Voglio una versione diversissima da quella di anni fa, ma sempre Marco il protagonista e io l'altro. Mi si addice il ruolo dell'altro. Volgarmente detto il rompicoglioni. Poi faremo una cosina che era nata come gioco. Una sorta di racconto di viaggio, mentale e reale, in cui Marco legge alcune pagine di questo blog – le pagine che riguardano le varie camminate in notturna – e io racconto e faccio anche delle azioni rituali e mi metto anche a ballare e vorrei fare ballare anche il pubblico. Una sorta di happening teatrale fine anni 70. L'ho voluto chiamare “ avevi troppo peso da portare per una persona sola” frase che mi aveva scritto una amica e che mi ha preso il cuore. E cosa di meglio che non una danza collettiva e un po' di sciocchezzine raccontate per alleggerire questo fardello troppo pesante?
Ci sto lavorando e magari mi metto a leggere anche le carte. Scherzo, ma non troppo. Poi il laboratorio che parte il 7 novembre. Sotto il segno dello scorpione, sempre apparentemente freddo e così tanto scombussolato. Scorpione pure Dostoevskij che nei labirinti del cuore e della mente vagando fra muffe e colori pastellati, ci va a nozze. L'idiota che ho letto riletto e studiato non so quante volte e in quante traduzioni. Quando vado a terra, ma proprio terra, mi riprendo questo libro e inizio a leggere. Mi acquieta. Comunque per il laboratorio, il programma orari e costi , da domani sul sito Piccolo Parallelo. Da lunedì anche su Fb. Che un pochino di follia non fa mai male. Ero entrato in una piccola crisettina che si manifestava con febbriciattole fastidiose, ma poi non ho avuto il tempo di crogiolarmi nei miei malanni , la vita ha cose più importanti da affrontare e stamattina mi sento di nuovo guerriero e battagliero. Mi piace il colore rosso sangue del melograno, il vino rosso, anche se sono astemio, da accompagnare alle castagne, mi piace il colore e il profumo delle mele rosse piccoline, mi piace il colore del frumento dopo che la semina ha passato l'inverno ed arriva alla primavera. Mi piace la passione che nella vita non riesco ad esprimere completamente, ma in amicizia e nel lavoro la fa da padrona. E come dico spesso : “si dai la vita a volte è proprio una gran bella cosina”

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