Le cariche
con l'acqua acida in Turchia, il coro greco che commuove tutto il
mondo, le guerre considerate tali e quelle camuffate. Già il nuovo
secolo era cominciato all'insegna della paura. Il grande vuoto. Le
migliori menti informatiche allertate in tutto il mondo perchè tutto
sarebbe potuto succedere, poi le torri gemelle, poi tanto altro lo sappiamo
tutti. Sono passati tredici anni e sarà anche la crisi mondiale, già
ci siamo dimenticati le speranze , i desideri e i proponimenti per il
nuovo secolo. Nel frattempo anche i fondamentalismi sono cresciuti e
le intolleranze pure. Nel nostro piccolo, credo nessuno abbia
dimenticato gli slogan del celodurismo , di roma ladrona, o i
vaffanculo ultimi, anche se molti hanno dimenticato i milioni di
posti di lavoro promessi da mister b. Ma non è di politica che
voglio parlare, ma della paura. Quella personale piccola che riesce a
distruggere la mente e il cuore di una persona e quella sfruttata e
continuamente iniettata nei diversi contesti sociali. Che poi vanno
di pari passo. Adesso ci si mette pure il papa che scopre l'acqua
calda e parla di lobby gay in vaticano. Ma va. E' il termine lobby
che non mi piace , gli altri cosa sono la lobby etero? Dal nulla,
siamo tutti etero, viva la famiglia , al rogo gli altri,
improvvisamente si scopre una lobby gay. Ma va. La paura dicono sia
quella che subentra appena arriva uno stimolo reale, il panico invece
dicono sia quello che subentra quando gli stimoli sono inventati o
alterati della mente. Sarà. Poi c'è la demenza senile, l'alzaimer,
gli acidi legali e non legali,le crisi mistiche, ma queste sono
un'altra cosa, anche se forse strettamente collegate. La paura della
morte per esempio, non la nostra che siamo tutti eroi e diciamo che
non ci interessa, la paura per esempio della morte anche solo
metaforica di chi ci sta vicino e ci sta a cuore. Che a volte non
capisco se è pararsi il culo per il futuro o la voglia di darsi
martellate nei cosini. Però in ogni caso uno smette di vivere,
perchè quel pensiero può diventare un pensiero paralizzante. Che
invece di rimanere paralizzato si usasse il tempo per risolvere per
esempio le questioni non risolte che dopo uno continua a tirarsele
ancora dietro? Che il celodurismo possa rimanere va bene, fa bene
all'autostima, tanto ci sono sempre le pasticche e le protesi a
pompetta, ma cos'è uno inizia a prendere pasticche o si fa le
protesi per paura di qualche periodo afflosciante? La paura poi va a
braccetto con il disagio sociale, quel malessere, incubo di un
presente che non ti lascia intravedere nulla. Una amica
psicoterapeuta, mi diceva che il suo lavoro non è in crisi, dato che
in questi ultimi anni sono aumentate in maniera smisurata le persone
che si rivolgono a lei per chiedere un aiuto. Lo sanno anche i
sindaci e gli assessori dei comuni che anche loro ormai hanno sempre
la fila davanti alla porta. Ne sanno qualcosa anche i centri
religiosi antidiavolo che ormai metteranno il numero elettronico per
dare la benedizione. Se guardiamo le pagine FB, siamo tutti bravi,
petizioni su petizioni, fanculo a quello, fanculo quell'altro, il
tutto inframmezzato dalle piccole e divertenti scemenze del nostro
quotidiano. E' voglia di lasciare un segno, di mettersi in mostra ,
di condividere un pensiero? ( chiaro che sto parlando anche per me)
però c'è qualcosa che non mi quadra. Ci si nasconde a volte dietro le
definizioni di altri, però un pensiero
proprio, espresso chiaramente oltre gli slogan? Non è che sia paura
anche questa? Quella rabbia , o forse apatia, che hai dentro e non
riesci ad incanalare in maniera differente? Ho sempre pensato e
sempre detto che la paura può piegare duramente una persona, che poi
ci metti due persone, tre persone, diventano un popolo. E quando la
paura riesce a piegare interi popoli, o meglio quando la paura viene
incanalata per piegare intere popolazioni, ahi, è un brutto momento.
Sulla paura , sulle paronoie, sui contorcimenti della mente, avevo
cercato di scrivere uno spettacolo. Ma l'unica cosa bella era il
titolo “chiave 45”, il resto pur riscritto innumerevoli volte,
faceva schifo. Un pochino. Si a volte arrivano le
patologie, uno scoppia e questo è proprio un casino. Perdi la casa
il lavoro la pensione, si altro casino. Le pecore hanno paura, basta
un cane abbaiante a tenerle tutte assieme. Forse ci sono delle cose
che vanno oltre noi, sciocchezza perchè tutto quello che fa parte
del mondo ci dovrebbe riguardare, dato che siamo noi il mondo, Cioè
non è con un sorriso o parlando pubblicamente dei propri problemi
che si risolvono le questioni. Forse. Ammettere le proprie debolezze,
chiarirsi sui propri sentimenti e smetterla di raccontare balle senza
cercare a tutti costi nemici altrove, non sarebbe già un piccolo
passo? In questo momento ancora a casa di mia madre, sento in
lontananza le urla, sempre a quest'ora non sgarra di un minuto, di
qualcuno forse in stato confusionale, forse in demenza, o forse non
so cosa. Chissà cosa gli sta distruggendo o gli ha distrutto la
mente.
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