sabato 22 giugno 2013

Iniziato bene venerdì 21 giugno, data di inizio del nostro festival Odissea. 13 anni,eravamo partiti alla grande e un po' alla volta negli ultimi anni ci siamo assottigliati. La cosa positiva che comunque ci siamo ancora, non troppe serate, ma credo di potere dire tutte di alto livello . Ieri a Torre Pallavicina , prima la presentazione della mostra con tanto di buffet e tanta gente. Mi hanno riferito perchè io ero già al fiume per l'ultimissimo sopralluogo. Tanti anni che conduco queste camminate strane e ancora mi piacciono e mi diverto molto. I sopralluoghi mi servono, anche qua da noi dove ormai praticamente conosco la zona ad occhi chiusi. Mi servono per stupire, mi servono per cercare di costruire attraverso i luoghi, una sorta di drammaturgia della mente. Il tema era “le battaglie della vita, le fughe gli incontri, gli amori persi e quelli ritrovati” generico si come tema, però più il tema è generico più mi posso sbizzarrire. E ieri sera ho voluto giocare maggiormente all'idea di happening teatrale. Dieci minuti di camminata veloce, per arrivare al mio punto di partenza. Porca miseria ad ogni camminata offro un bicchiere di grappa ai partecipanti, ieri sera me ne sono dimenticato, l'abbiamo bevuta dopo. Qua ho chiesto alle persone di pensare al tema , di pensare al cuore, quello metaforico che quando le cose non vanno bene sta male anche il cuore reale. E ho chiesto alle persone di morire , proprio accasciate a terra, per un attimo , un minuto esatto pensando al tema e al cuore ferito. Con dolcezza hanno riaperto gli occhi e siamo partiti. Marco vicino ad un albero a cantare una canzone, un ruscello, poi via subito su di una spiaggia di ghiaia e una visione del fiume da perdersi dentro. Qua il rituale del fuoco, ogni persona mi ha dato un proprio capo di vestiario che abbiamo bruciato e poi via via i diversi riti che non sto a raccontare. Passando attraverso il buio inquietante di un bosco ammalato e con gli alberi contorti per entrare in una palude che sembrava volesse risucchiarti anche l'anima, poi un ponte e lo spiraglio di luce di una luna meravigliosa attraversata dal volo di diversi rapaci. Di nuovo il buio, un ruscello fangoso e puzzolente e poi di nuovo la luce, diverse cascate, acqua pulita , e il percorso finale nell'acqua del fiume , in fila indiana tenendosi per mano. Eravamo tanti, tantissimi e prima di concludere ho chiesto ai partecipanti di regalare agli altri un dono. Non una cosa materiale, ma un sorriso un abbraccio, un bacio. Quello che volevano e poi di scatenarsi in una loro danza assolutamente solitaria. Si vive si soffre, ci si affoga nel pantano a volte, ma poi arriva la luce a volte, l'acqua pulita a volta, il sorriso di qualcuno a volte, ma fondamentalmente si rimane soli , non necessariamente tristi. Eravamo tanti e ognuno aveva portato tantissimo da mangiare. E' bello dopo stare tutti assieme e a dividere quello che si è portato. Chiaro sono un teatrante un po' bugiardo con tanti interessi e amo la vita, più è difficoltosa più la amo, ho voglia di respirarla. Dico sempre alle persone di non prendermi troppo sul serio però dopo ogni camminata qualcosa succede realmente, si apre il cuore, ma non sono stato io , è il percorso interno che tramite quello esterno ognuno ha fatto su di sé. Ieri ero in forma, nonostante i miei casini, stavo bene e la gente che ha partecipato mi piaceva tantissimo, ritornato a casa non avevo sonno, avevo voglia di giocare con il mio cane. Ho dormito in tutto non più di tre ore. Il quotidiano avanza e ogni tanto sembra ti voglia soffocare, ma sono di nuovo felice con me, con il mio aspetto ritrovato, con un futuro nebuloso cui non ho voglia di pensare. Stasera a Romanengo “canzoni da marciapiede” : Ho accolto la compagnia, un ragazzo , una ragazza e la loro figlia. Sono belli simpatici sorridenti. Hanno una roulotte in scena, questa roulotte era scomparsa nell'alluvione di due anni fa a La Spezia. Poi l'hanno ritrovata, con la Roulotte avevano trovato anche una Madonna portata a valle dal crollo di una chiesa di montagna. La madonna l'hanno ridata al prete, la roulotte l'hanno ripulita e sono ripartiti

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