giovedì 20 giugno 2013

Peter, la macchina e il fiume

Sono stanchino come qualsiasi persona che da sola deve far fronte ai problemi di salute fisica e altro di un familiare anziano. Quindi non mi lamento dato che tanti sono nelle mie condizioni e tanti messi addirittura peggio di me. Però stamattina, prima dell'alba, prendere la macchina per i 300 chilometri che mi portano a casa mia, mi sembrava di essere felice. Non solo per casa mia, ma perchè voglio continuare il lavoro che mi sono scelto e che amo. E anche perchè posso andare dai miei amici a riprendermi il mio Peter. Che non è mio figlio, ma il cane.Mi è mancato il mio 80 per cento boxerino. Ieri giornata pesantina e avevo voglia di essere un po' cretino un po' stupido. E mi sono messo al computer. Io quando le situazioni sono pesanti invece di deprimermi ho bisogno da ridere e fare un po' il cazzone. Forse un bene, forse un male non lo so, di certo mi permette di non andare in depressione. E ho scritto il blog stupidissimo di ieri. Volevo prendere un po' alla leggera dei problemi reali e pesanti in cui si ritrovano molte amiche che frequento. Per anni, magari hanno tirato su i figli da sole, il lavoro, magari anche loro, parenti anziani da accudire e per anni hanno dovuto mettere da parte qualcosa di fondamentale per qualsiasi persona; come la voglia di tenerezza, l'affetto e la sessualità. Poi grandine, figli ormai cresciuti, genitori morti si ritrovano sole a fare i conti con quella parte di sé messa in disparte e a volte dimenticata. La solitudine è orribile ne sono consapevole. Allora ho scherzato un po' alla mia maniera per sorridere io prima di tutto. Un po' fanfarone, un pochino bugiardo, un po' grossolano a volte così come le mie origini tosco romagnole a volte mi “impongono”. E ho scherzato anche sulla voglia di cambiamenti fisici, come diete o altro, uno lo deve fare per sé, non per paura di non piacere. Seguendo per anni parenti anziani ammalati o dovendo portare avanti da soli o da sole la propria vita e la vita di altri, si può essere forti finchè si vuole, ma subentra inevitabilmente un ingiusta sottostima di sé. E ritorno alle paura di cui avevo parlato qualche blog fa. Se uno ti vuole bene, ti vuole bene come sei, fisicamente e psicologicamente. Un abbraccio e tanto rispetto a queste mie amiche. Ma io invece che carezze sono abituato sia a poderose pacche sulle spalle e anche agli abbracci da stritolamento. Non per niente il mio cane è un boxer, tanto carino tanto bello, tanto pesante nelle proprie effusioni. Bene oggi con lui faremo gli ultimi sopralluoghi sul e dentro il fiume Oglio, gli ultimissimi domani. Per il respiro del fiume. Voglio sia una grande serata, voglio stupire. Purtroppo c'è stato qualche disquido e io volevo cinquanta persone, missà che siamo sui settanta. Saremo eclatanti ugualmente

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