Credo che
uno dei grandi problemi della nostra società, probabilmente il
problema che accentra tutti gli altri, sia quello della proprietà.
Problema che riguarda non solo le cose materiali, ma generalmente
tutto ciò che ci circonda comprese anche quelle cose un pochino più
immateriali come per esempio i sentimenti in senso lato o un pochino
più concreti come la sessualità. Chiaro non faccio un trattato,
solo considerazioni; considerazioni comunque non nuove dato che mi ci
accanisco spesso. Per me fa parte di questo discorso anche
l'appartenenza a qualcosa. Un conto è l'adesione, un conto è
l'appartenere o il volere appartenere, per sentirsi religione,
gruppo,famiglia, comunità o tutto quello che ci pare. Il concetto di
amore è un concetto molto recente lo sappiamo. La donna considerata
fino a non troppo tempo fa neanche persona, era quella che doveva
diventare la sposa di qualcuno, carne da macello per sfornare altra
carne da macello e da lavoro. Il sesso, lo sfogo del maschio e
l'inseminazione della donna. Una frase delle donne contadine trentine
che mi aveva molto colpito e che traduco in italiano “ posso
alzarmi o devo voltarmi?”. O come certe contadine bergamasche che
avevano ricamato nella sottoveste della prima notte “ non per amore
mio, ma per volere di Dio”. Sono passati gli anni, sono evoluti i
costumi, a volte neanche troppo, ma questo concetto di proprietà e
appartenenza all'altro rimangono a volte pesantemente nel proprio
substrato socio culturale e anche economico. Mia madre in questi
giorni in ospedale rivanga in continuazione il proprio passato che tu
dici per favore basta non ce la faccio più a sentire queste storie.
Però c'è una frase che mi ha sempre molto colpito. Erano giovani,
una volta mio zio si era arrabbiato con mia madre, al che è
intervenuto mio padre “ non ti permettere più di dire qualcosa a
tua sorella perchè adesso è mia moglie”. Cioè prima apparteneva
a te e alla vostra famiglia, adesso appartiene a me. E mia madre ne
va anche fiera. Infatti i casini dall'anno scorso dopo la morte di
mio padre, oltre i tantissimi problemi fisici, è il fatto che mia
madre non si sente più “proprietà” di nessuno. Eppure è sempre
stata una donna molto in gamba iper attiva rompicoglioni con il
figlio che già aveva incrinato questo concetto di proprietà,
andandosene giovanissimo ad abitare per i fatti propri. A guardare
bene in giro, non è un concetto che appartiene a donne o uomini
antichi, perchè il matrimonio, l'anello ( o anche solo la
convivenza) sono un contratto che sancisce il distacco dai
precedenti proprietari, la famiglia di origine, per la formazione di
una nuova società con la donna socio di minoranza addetto ai lavori
più complicati. Fino a quel momento anche se tu vivi da solo e
quindi pensi che sei tu la tua famiglia, e sei tu proprietà di te
stesso, in realtà non esisti, perchè sei figlio di, nipote di e non
marito o moglie di o padre di. Ben venga il matrimonio gay che viste
le regole attuali è più che sacrosanto dato che il matrimonio non
l'ha inventato Dio, ma gli uomini. Che se lo avesse creato Dio, i gay
sarebbero sposati da una vita. Il matrimonio gay potrebbe essere
molto salutare, non perchè scardina le regole della famiglia, ma
secondo me va a mettere in discussione, ma seriamente, il ruolo
sottomesso della donna nella società in cui viviamo. Un uomo e un
uomo, una donna e una donna, devono , aldilà della formula
giuridica, inventarsi altre regole che nessuno finora aveva scritto.
Per esempio che tutti e due sono uguali con uguali responsabilità.
Non è vero che i gay si sposerebbero solo per amore, perchè credo
che anche qua vige la regola dell'appartenenza allo stesso ceto
sociale. Un medico potrà andare anche a letto con un muratore , ma
poi si sposa uno equiparato. Ho sempre ritenuto che il grande
cambiamento e la grande rivoluzione dei costumi sarà quando la donna
sarà effettivamente alla pari dell'uomo. A me solo il pensare
all'idea di appartene a qualcuno mi fa ribrezzo, dato che già sono
appartenuto prima ai miei genitori , poi al collegio in cui a tutti i
costi sono andato a fare le medie e questo mi è sufficiente. I
grossi problemi che ora ho con mia madre che per lei io sono “la
nostra famiglia” , io per me sono lei mia madre, io suo figlio,
stop. Chi mi conosce sa che corro tantissimo e non ho mai
abbandonato i miei nei loro tanti momenti difficoltosi e casini di
salute. Ma non mi sono mai considerato loro proprietà, solo loro
figlio. E basta con ste cose private. Esiste il matrimonio e checchè
ne dicano certi parlamentari che tu pensi , ma io devo pagare anche
questi?è doveroso e sacrosanto anche per i gay. Sancisce un diritto e anche se a
qualcuno non va bene è un diritto ( lo sarebbe se ci fosse) per cui
zitti, se qualcuno ha dei problemi se li risolva da solo e non vada
a rompere in giro. Poi però ci sono quelli che per necessità,
impossibilità a volte, o per un proprio pensiero a volte, non appartengono a
nessuno. Cosa ne facciamo? Un cane si affeziona tantissimo al
padrone, ma è quello che vuole il cane o quello che vuole il
padrone? In questi giorni che ho lasciato, per necessità, il cane ad
amici e mi dicono che sta benissimo ed è felice, ci sono rimasto
anche un pochino male. A me piacerebbe che niente appartenesse a
nessuno. Siamo di passaggio . In questi tanti anni di malattie dei
miei , ho visto morire tantissime persone e io anni fa, probabile
fighettino con un probabile futuro di successo, mi sono molto
ridimensionato e ho ridimensionato la mia vita, comunque non in
funzione di un successo da inseguire a tutti i costi. Chissenefrega.
Un bambino che nasce non può essere solo della sua famiglia,
dovrebbe essere della società come i problemi non della famiglia, ma
della donna che questi figli deve crescere. Ogni questione della vita
sociale non dovrebbe essere una questione privata. Una persona che
ha dei sentimenti e ha voglia di amare, non è una questione sua da
vivere fra le quattro mura, ma una ricchezza per tutti. Quindi basta
storie e che si vada avanti con i matrimoni gay, poi si riformuli e
si ridefinisca il concetto di società e di intero universo in cui
circuitiamo e per favore cominciamo a dare spazio anche ai singoli.
Bbbrrr i termini zitella o zitellone che venivano usati non troppo
tempo fa per donne e uomini come me.
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