lunedì 1 luglio 2013

autostrada, vacche, maiali e cagnetti con i fiocchettini

Solita autostrada, soliti intasamenti e file, solita routine ieri tarda mattinata. Arrivato, solite lamentele oltre lo stress del mio cane che abituato agli ampi spazi, ai fiumi, ai torrenti, ma sopratutto agli stagni melmosi, mal si adatta a fare il cagnolotto di città in giro per parchi con il guinzaglio. Non è un cagnone , ma ormai è 50 centimetri e 30 chili e tutti quanti continuano a chiedermi che razza sia, dato che assomiglia sempre meno ad un boxer e sempre più ad un pittbulino. Praticamente un cane corso tigrato in miniatura. E girando nei non troppi momenti a disposizione incontro altri padroni di cani che è una varietà altrettanta immensa e strana quanto le razze, gli incroci, i meticciati e i mescolamenti dei loro protetti. Prima cosa quando avevo preso il cane mi avevano meravigliato i costi di un settore che non sente assolutamente la crisi e la frenesia dei proprietari per giochini palline stuzzichini alimentazione e tutto quello che ci gira intorno. Il tutto ripeto a costi esagerati. L'altra cosa che mi aveva non meravigliato, ma colpito, era che alla base della maggior parte di prodotti per animali, alimentazione mangimi giochini gastroprotettori vitamine medicine e via all'infinito, ci sono le multinazionali del tutto, proprio quelle più famigerate. Ma ancora prima, nella mia ricerca durata più di un anno per riuscire a decidere se e no prendere un cane e dove, c'erano tante cose che non mi quadravano. Per inciso ho già contattato alcuni amici veterinari, ma poi anche tante altre persone per una serata conferenza rapporto uomo animale e tessuto sociale. Ritorno alle cose che non mi quadravano. Ero andato in due canili, dico datemi il cane che volete. Spiego che giro tantissimo e il cane me lo vorrei portare sempre con me, che comunque abito dove c'è un parco immenso , attorniato da ettari e ettari di campi , attorniati da quello che viene chiamato il parco dell'Oglio. Dico anche che sono un buon camminatore di pianura, che in montagna schiatto e ripeto che il cane me lo voglio tenere sempre con me. Mi hanno risposto che con me il cane si sarebbe stressato. Addirittura in un canile, dopo le mie insistenze, mi avevano proposto una cagnolina bruttina e malandata che faceva fatica a reggersi in piedi. Pazienza per il bruttina, che bello bello non lo sono neanche io, ma trecento chilometri in macchina, questa mi muore. Eppure di cani ne avevano tanti. Poi tutti i giorni in internet e incappo in queste strane storie di cani sempre randagi abbandonati al sud o i vari appelli “adottatemi” . Che dietro chiaro c'è buon cuore e tanto di vero, però il dubbio ogni tanto di qualche speculazione mi è venuto. Un signore mi ha raccontato di avere preso il cane in internet, uno di questi appunto abbandonati e con tanto di storie tristissime. Da Cesena poi è andato a Modena a prenderlo dove tanti come lui. E' arrivato un camion dal sud con tutti i cagnetti prenotati, stipati e stivati in gabbie una sopra l'altra, affamati assetati e tutti sporchi di merda e di piscio degli inquilini superiori. Cosa fai, lo prenoti e poi lo butti via? No te lo prendi . Il signore non mi ha voluto dire la cifra, ma credo si aggirasse sui duecento euro a cane. Le spese sostenute. Perchè parlare dei cani che vengono dall'est e spesso sequestrati, o quelli dalla spagna o dall'Irlanda ormai sono argomenti comuni. Che sono talmente tanti che non riesco a capire troppe cose. Una volontaria di un altro canile , mi diceva che le mie perplessità erano un po' menate e i cani che ospitavano loro erano realmente randagi buttati via. Non lo metto in dubbio, sto parlando di realtà a volte contrapposte, a volte parallelo,a volte sovrapponibili. Ma ritorniamo ai padroni dei cani, che oltre ad essere stressato il mio, lo sono anch'io che fare l'omino che gira con il cagnolotto al guinzaglio mi stufo. E' che i discorsi fra padroni di cani sono di una monotonia incredibile e mi sono stancato di parlate di cacche, mangimi, pelo raso, pelo lungo, prodotti tal dei tali. Infatti ormai quelli con cui mi rapporto, aldilà del buongiorno buongiorno , oh che bel cane, si bello anche il suo, sono quelli con cui riesco a fare anche , senza esagerare , discorsi altri. E mi sembra che nelle città, almeno qua nel piccolo di questa città che mi lacera fra odi e amori, i cani superino il parco macchine. Si fa per dire. Comunque tutto un mondo che non conoscevo o poi diventerà anche una drammaturgia e uno spettacolo teatrale. Ogni cane gatto o qualsiasi cosa sono particolari e unici e anche i loro padroni e questo è affascinante come le tante storie di amore indissolubile però vedo una esagerazione, di cui anch'io faccio parte, che non riesco a comprendere in pieno. Siamo pronti a commuoverci o ad arrabbiarci per tante storie di abbandono e di cattiveria umana, ma mi viene da chiedermi : ho saputo di diverse persone che il cane non lo fanno mai uscire di casa e addirittura qualcuno ha anche la stanzettina per i bisogni. Non è altrettanto crudele?
Non è vero che si stanno umanizzando gli animali, a me sembra che l'uomo abbia sempre usato gli animali a proprio uso e consumo. Che lo si mangia, lo si faccia lavorare, lo si ama, ma solo in funzione di sé. Chiaro non mi separerei mai dal mio cane e mai lo butterei in un bosco per liberare gli istinti atavici però spesso mi chiedo, aldilà del mangiare della compagnia e dell'attaccamento , quanto lui ha realmente bisogno di me e quanto invece io? Mi dicono che specie nelle città vanno di gran moda i personal trainer o non so come si chiamino. Per educare il cane. Si, può succedere e può servire, ma sono diventati tutti lupi che se mi guardi ti sbrano? A forza di trasmissioni televisive sembra che siamo tutti cuochi e tutti esperti di animali. Oggi un ragazzo mi diceva “ non permettergli di entrare o di uscire di casa prima di te” macchisenefrega, che entra ed esca quando ne ha voglia. Questo obbligare il cane, il gatto o qualsiasi cosa a piegarsi ad un proprio pensiero che dato che è proprio, è quello giusto, ma è amore? Poco distanti da casa mia, non qui a Cesena, ma a Torre Pallavicina, degli allevamenti di maiali e di mucche. Senza essere vegetariani e con tutti gli sforzi non riesco ad esserlo, ma è questa la carne che ci dobbiamo mangiare? Allevati e gonfiati come piantine di insalata stipate in una serra. Almeno l'insalata di serra qualche raggio di sole ogni tanto lo vede. Quando avevo proposto ai miei amici veterinari, l'argomento che avevo detto sopra, per diversi motivi non ci siamo riusciti, ma parlare di animali e come cambia il rapporto con loro in base ai periodi storici e al tipo di società in cui si vive, è fare politica, è parlare non solo dell'uomo, ma del mondo incapsulato in cui viviamo

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