Solita
autostrada, soliti intasamenti e file, solita routine ieri tarda
mattinata. Arrivato, solite lamentele oltre lo stress del mio cane
che abituato agli ampi spazi, ai fiumi, ai torrenti, ma sopratutto
agli stagni melmosi, mal si adatta a fare il cagnolotto di città in
giro per parchi con il guinzaglio. Non è un cagnone , ma ormai è 50
centimetri e 30 chili e tutti quanti continuano a chiedermi che razza
sia, dato che assomiglia sempre meno ad un boxer e sempre più ad un
pittbulino. Praticamente un cane corso tigrato in miniatura. E
girando nei non troppi momenti a disposizione incontro altri padroni
di cani che è una varietà altrettanta immensa e strana quanto le
razze, gli incroci, i meticciati e i mescolamenti dei loro protetti.
Prima cosa quando avevo preso il cane mi avevano meravigliato i costi
di un settore che non sente assolutamente la crisi e la frenesia dei
proprietari per giochini palline stuzzichini alimentazione e tutto
quello che ci gira intorno. Il tutto ripeto a costi esagerati.
L'altra cosa che mi aveva non meravigliato, ma colpito, era che alla
base della maggior parte di prodotti per animali, alimentazione
mangimi giochini gastroprotettori vitamine medicine e via
all'infinito, ci sono le multinazionali del tutto, proprio quelle
più famigerate. Ma ancora prima, nella mia ricerca durata più di un
anno per riuscire a decidere se e no prendere un cane e dove, c'erano
tante cose che non mi quadravano. Per inciso ho già contattato
alcuni amici veterinari, ma poi anche tante altre persone per una
serata conferenza rapporto uomo animale e tessuto sociale. Ritorno
alle cose che non mi quadravano. Ero andato in due canili, dico
datemi il cane che volete. Spiego che giro tantissimo e il cane me lo
vorrei portare sempre con me, che comunque abito dove c'è un parco
immenso , attorniato da ettari e ettari di campi , attorniati da
quello che viene chiamato il parco dell'Oglio. Dico anche che sono un
buon camminatore di pianura, che in montagna schiatto e ripeto che il
cane me lo voglio tenere sempre con me. Mi hanno risposto che con me
il cane si sarebbe stressato. Addirittura in un canile, dopo le mie
insistenze, mi avevano proposto una cagnolina bruttina e malandata
che faceva fatica a reggersi in piedi. Pazienza per il bruttina, che
bello bello non lo sono neanche io, ma trecento chilometri in
macchina, questa mi muore. Eppure di cani ne avevano tanti. Poi tutti
i giorni in internet e incappo in queste strane storie di cani sempre
randagi abbandonati al sud o i vari appelli “adottatemi” . Che
dietro chiaro c'è buon cuore e tanto di vero, però il dubbio ogni
tanto di qualche speculazione mi è venuto. Un signore mi ha
raccontato di avere preso il cane in internet, uno di questi appunto
abbandonati e con tanto di storie tristissime. Da Cesena poi è
andato a Modena a prenderlo dove tanti come lui. E' arrivato un
camion dal sud con tutti i cagnetti prenotati, stipati e stivati in
gabbie una sopra l'altra, affamati assetati e tutti sporchi di merda
e di piscio degli inquilini superiori. Cosa fai, lo prenoti e poi lo
butti via? No te lo prendi . Il signore non mi ha voluto dire la
cifra, ma credo si aggirasse sui duecento euro a cane. Le spese
sostenute. Perchè parlare dei cani che vengono dall'est e spesso
sequestrati, o quelli dalla spagna o dall'Irlanda ormai sono
argomenti comuni. Che sono talmente tanti che non riesco a capire
troppe cose. Una volontaria di un altro canile , mi diceva che le mie
perplessità erano un po' menate e i cani che ospitavano loro erano
realmente randagi buttati via. Non lo metto in dubbio, sto parlando
di realtà a volte contrapposte, a volte parallelo,a volte
sovrapponibili. Ma ritorniamo ai padroni dei cani, che oltre ad
essere stressato il mio, lo sono anch'io che fare l'omino che gira
con il cagnolotto al guinzaglio mi stufo. E' che i discorsi fra
padroni di cani sono di una monotonia incredibile e mi sono stancato
di parlate di cacche, mangimi, pelo raso, pelo lungo, prodotti tal
dei tali. Infatti ormai quelli con cui mi rapporto, aldilà del
buongiorno buongiorno , oh che bel cane, si bello anche il suo, sono
quelli con cui riesco a fare anche , senza esagerare , discorsi
altri. E mi sembra che nelle città, almeno qua nel piccolo di questa
città che mi lacera fra odi e amori, i cani superino il parco
macchine. Si fa per dire. Comunque tutto un mondo che non conoscevo o
poi diventerà anche una drammaturgia e uno spettacolo teatrale.
Ogni cane gatto o qualsiasi cosa sono particolari e unici e anche i
loro padroni e questo è affascinante come le tante storie di amore
indissolubile però vedo una esagerazione, di cui anch'io faccio
parte, che non riesco a comprendere in pieno. Siamo pronti a
commuoverci o ad arrabbiarci per tante storie di abbandono e di
cattiveria umana, ma mi viene da chiedermi : ho saputo di diverse
persone che il cane non lo fanno mai uscire di casa e addirittura
qualcuno ha anche la stanzettina per i bisogni. Non è altrettanto
crudele?
Non è vero che si stanno umanizzando gli animali, a me
sembra che l'uomo abbia sempre usato gli animali a proprio uso e
consumo. Che lo si mangia, lo si faccia lavorare, lo si ama, ma solo
in funzione di sé. Chiaro non mi separerei mai dal mio cane e mai
lo butterei in un bosco per liberare gli istinti atavici però
spesso mi chiedo, aldilà del mangiare della compagnia e
dell'attaccamento , quanto lui ha realmente bisogno di me e quanto
invece io? Mi dicono che specie nelle città vanno di gran moda i
personal trainer o non so come si chiamino. Per educare il cane. Si,
può succedere e può servire, ma sono diventati tutti lupi che se mi
guardi ti sbrano? A forza di trasmissioni televisive sembra che siamo
tutti cuochi e tutti esperti di animali. Oggi un ragazzo mi diceva “
non permettergli di entrare o di uscire di casa prima di te”
macchisenefrega, che entra ed esca quando ne ha voglia. Questo
obbligare il cane, il gatto o qualsiasi cosa a piegarsi ad un proprio
pensiero che dato che è proprio, è quello giusto, ma è amore? Poco
distanti da casa mia, non qui a Cesena, ma a Torre Pallavicina, degli
allevamenti di maiali e di mucche. Senza essere vegetariani e con
tutti gli sforzi non riesco ad esserlo, ma è questa la carne che ci
dobbiamo mangiare? Allevati e gonfiati come piantine di insalata
stipate in una serra. Almeno l'insalata di serra qualche raggio di
sole ogni tanto lo vede. Quando avevo proposto ai miei amici
veterinari, l'argomento che avevo detto sopra, per diversi motivi non
ci siamo riusciti, ma parlare di animali e come cambia il rapporto
con loro in base ai periodi storici e al tipo di società in cui si
vive, è fare politica, è parlare non solo dell'uomo, ma del mondo
incapsulato in cui viviamo
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