Ne ho già
parlato tante volte dei miei angeli barboni che sono anche un po'
fetenti dato che compaiono quando decidono loro e non quando ne avrei
bisogno io. Che poi siano coincidenze , magari un po' bizzarre, forse
è vero , forse chilossà. Ma prima di loro devo parlare di quelle
che chiamo le visioni, no le voci ancora non le sento. Che poi avevo
utilizzato come immagini con i miei attori i primi anni delle
camminate in notturna . Non bevo e non assumo droghe, probabilmente
ne ho già abbastanza di mio. Mi viene in mente un antropologo che
abbiamo invitato anni fa per una conferenza. Gira il mondo alla
ricerca non dico di droghe, ma di quei fenomeni legati al rito di
perdita della coscienza di sé o per il raggiungimento di stati
mentali di estasi e di visioni. Per capire, credo abbia provato
tutto, ma lui lo fa per studio. Su questo io e Marco avevamo una
visione diversa, lui stravede per questo antropologo, a me sembrava
uno sballatone intellettuale da lusso. La mente una strana cosa,
capace di farti vedere e percepire come reali, cose che forse
probabilmente non lo sono. Però chissà. Ho sempre pensato che delle
persone che muoiono rimangono una sorta di fotogrammi che poi magari,
una particolare rifrazione della luce, o chissà cosa ti appaiono
davanti così come un oasi distante chilometri ti compare vicina nel
deserto . Queste visioni mi sono comparse principalmente girando al
fiume non importa l'ora. Donne principalmente , contadine antiche,
figure che vedi, sono reali, poi dopo cinque minuti ritorni e non ci
sono più. Mi acquietano. Una volta in mezzo ad un campo una signora
vestita come una contadina romagnola, sembrava mia nonna , guardava
il vuoto. Ferma fissa. Un'altra volta sulla sponda del fiume, una
signora vestita come una vecchia contadina sarda di tanti anni fa .
Non mi parlano, mi guardano, io passo, ho il cuore a mille , poi
ritorno per verificare, nulla. Gente che aspetta, cammina. L'anno
scorso, qualche mese prima morisse mio padre,
ero al fiume per
verificare il percorso di una camminata invernale. Freddo e nessuno
in giro, fango. Poi vedo un signore elegante ( in quella zona dove
non c'è mai nessuno?)che si inoltra veloce dentro una radura. In
fondo a quella radura non c'è possibilità di uscita perchè c'è
un'ansa del fiume e bisogna ritornare indietro. Scarpe di suola,
pantaloni e giacca grigi, camicia bianca, cravatta, mi sembra anche
il cappello. Sembrava uno dei tanti stereotipati uomini delle
onoranze funebri. Ho aspettato tanto, ma non l'ho più rivisto.
Quando è morto mio padre, ero appena arrivato da Cesena, avevo
condotto il laboratorio e appena andato a letto. Sento dei rumori
nella stanza, sembrava ci fosse una persona che mi chiedeva di
svegliarmi, poi la telefonata. Esco per prendere la macchina e giù
in fondo nel cancello un uomo. Qui ho avuto paura perchè il parco è
enorme e succede non di rado che non sono visioni, ma persone proprio
reali. Come ieri sera, una cagnetta che ormai mi ha adottato e il mio
cane hanno iniziato ad abbaiare e ringhiare all'impazzata, guardando
una certa direzione. Non sono lo stereotipo dell'eroe e non ho voluto
approfondire oltre , anche perchè l'ombra che fuggiva se ne
accorgono i cani, forse non è solo un'ombra. Comunque aldilà di
quelle nel parco dove abito, non ho mai avuto paura, non c'è
ragione, curiosità si tanta, tremarella alle gambe pure, ma appunto
sono come immagini altre proiettate casualmente in quel posto, non
so. Ho anche visioni preveggenze e confusioni più complesse, ma
queste non le racconto. E arrivo a quelli che ho raccontato tante
volte e che chiamo i miei angeli Barboni. Persone reali, giovanotti
mediamente alti, di bell'aspetto, età fra i 30,35 anni, ma barboni o
quasi. Il primo che ricordo l'ho incontrato a Parigi, Il primo
viaggio in assoluto della mia vita, il primo viaggio da solo. Vai a
Parigi, il tuo primo viaggio, sei solo, di notte cosa fai, vai a
dormire? No, cerchi di vedere e di vivere il più possibile. Una sera
mi sono perso e sono capitato in una zona con degli uomini seduti a
terra attorno a piccoli fuochi e tante bottiglie. Mi si avvicina di
corsa un giovanotto , caratteristiche di cui sopra, io bloccato dalla
paura. Mi abbraccia e mi dice “sei troppo bello e troppo giovane
per girare in questi posti, sono pericolosi, va via” poi mi ha dato
un bacio in fronte. Era reale , ho avuto il suo acre odore di non
lavato, addosso per diverse ore. Poi altri incontri, come per
esempio una volta a Brescia in attesa della conferenza stampa per
Odissea, me ne giravo solo per il centro,ero preoccupato per alcune
situazioni, miv si avvicina un ragazzo, no non voleva soldi , voleva
che andassimo a mangiare un panino assieme. Mi chiedeva che gli
pagassi un panino. I soldi per comprarselo non li ha voluti, voleva
che andassimo a mangiarlo assieme. Una volta in autostrada , un
mattino presto, dovevo andare a cesena per una urgenza. Mi fermo per
bere un caffè. Una persona mi mette le mani sulle spalle ridendo. Io
ho chiesto scusa, ero così assonnato e non mi ero accorto di essere
andato a sbattergli contro. “ fermati un attimo, hai troppo sonno,
sono sufficienti 5 minuti”. Sono ritornato in macchina e pensando
fanculo agli sballati mi sono rimesso in viaggio. Poi mi venivano in
mente quelle parole, hanno iniziato a tremarmi le gambe e mi sono
dovuto per forza fermare. Cinque minuti appunto. Dopo qualche
chilometro, blocco stradale per un incidente catastrofico avvenuto
cinque minuti prima. Di questi episodi ne ho non tanti, tantissimi,
persone che compaiono, mi proteggono, sorridono e scompaiono. E
dicevo tutti stesse caratteristiche fisiche. Eravamo a Crema palazzo
del comune , io stavo lavorando su Dostojevsky e avevamo organizzato
una serie di conferenze. In quel momento Renata Molinari era dietro
la cattedra e stava parlando dei barboni sotto i ponti della Neva a
San Pietroburgo. In quel momento si apre la porta (eravamo al secondo
piano) e un giovanotto con due sportine di plastica dice “passavo
di qui per caso e volevo chiedere se avevate qualcosa da darmi per
comprarmi da mangiare”, poi è venuto dritto verso di me. Dopo, la
gente mi ha fatto i complimenti perchè hanno continuato a pensare
fosse una scena teatrale creata appositamente. Non sto a dilungarmi,
ne
ho tanti di episodi del genere. Coincidenze strane che non cerco più di capire o di spiegarmi, Non sto più a cercare di capire, ormai so che quando i miei angeli barboni hanno gli occhi che sorridono, succede qualcosa di bello, quando hanno gli occhi tristi, il contrario. E' che non compaiono mai quando li cerco io. Concludo con un episodio che poco ha a che fare con gli angeli barboni, forse, ma è altrettanto bizzarro. Eravamo a Vienna per spettacoli. Dal nostro albergo per andare in centro, bisognava oltrepassare un grande parco che pur nella asettica perfezione viennese era pieno di ombre e di traffici di ogni genere. Eravamo su di un ponte, vedo una ragazza nera, giovane giovane, sguardo assente e nel momento che mi è passata di fianco ho avuto un fremito e ho gridato a Marco “ si sta buttando dal ponte”. L'abbiamo presa proprio nell'istante del volo. Non riuscivamo a tenerla né a tirarla su perchè si dimenava con una forza incredibile. Chiamo aiuto, nessuno, poi improvvisamente compaiono due ragazzini marocchini, prostitutini trasandati e stupidissimi, gridavo in italiano e loro “tu italiano?” fanculo, dammi una mano. In quattro siamo riusciti a riportare la ragazzina sulla strada e all'arrivo dell'ambulanza e della polizia , i due ragazzini erano scomparsi. Forse coincidenze, forse alterazioni spazio-temporali, forse chissà, ma mi piace pensare che un po' di cosine strane, nella vita non fanno mai male. Il mio cane Peter, dico con tutti perchè Peter Pan. Peter è il nome che mentalmente avevo dato al mio primo angelo barbone incontrato a Parigi.
ho tanti di episodi del genere. Coincidenze strane che non cerco più di capire o di spiegarmi, Non sto più a cercare di capire, ormai so che quando i miei angeli barboni hanno gli occhi che sorridono, succede qualcosa di bello, quando hanno gli occhi tristi, il contrario. E' che non compaiono mai quando li cerco io. Concludo con un episodio che poco ha a che fare con gli angeli barboni, forse, ma è altrettanto bizzarro. Eravamo a Vienna per spettacoli. Dal nostro albergo per andare in centro, bisognava oltrepassare un grande parco che pur nella asettica perfezione viennese era pieno di ombre e di traffici di ogni genere. Eravamo su di un ponte, vedo una ragazza nera, giovane giovane, sguardo assente e nel momento che mi è passata di fianco ho avuto un fremito e ho gridato a Marco “ si sta buttando dal ponte”. L'abbiamo presa proprio nell'istante del volo. Non riuscivamo a tenerla né a tirarla su perchè si dimenava con una forza incredibile. Chiamo aiuto, nessuno, poi improvvisamente compaiono due ragazzini marocchini, prostitutini trasandati e stupidissimi, gridavo in italiano e loro “tu italiano?” fanculo, dammi una mano. In quattro siamo riusciti a riportare la ragazzina sulla strada e all'arrivo dell'ambulanza e della polizia , i due ragazzini erano scomparsi. Forse coincidenze, forse alterazioni spazio-temporali, forse chissà, ma mi piace pensare che un po' di cosine strane, nella vita non fanno mai male. Il mio cane Peter, dico con tutti perchè Peter Pan. Peter è il nome che mentalmente avevo dato al mio primo angelo barbone incontrato a Parigi.
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