martedì 7 aprile 2020

Tutto ha origine da una ricerca che riguarda gli amori, gli affetti, le dimenticanze, le fughe, gli abbandoni, le perdite, le allegrie sfrenate e i dolori. E la voglia di conoscenza. Una ricerca che dura da molto tempo, praticamente da quando sono nato. Anni fa dopo tanti anni vissuti in ospedale a rincorrere le diverse malattie dei miei genitori, ho conosciuto l'amicizia  e la solidarietà di persone come me. Ho visto tantissime persone morire. Ho ascoltato i loro  ultimi respiri (in senso letterale perchè è proprio un grande sospiro, poi basta), la disperazione dei parenti, a volte una loro liberazione, a volte un rinunciare a capire anche di fronte all'evidenza. Poi il terrore per chi vedevo morire, ha lasciato il posto a un forte senso di pietas e di affetto. 

Poi la morte dei miei in circonstanze travagliate, entrambi a febbraio, neve tantissima. Non ho raccolto il loro ultimo respiro perchè sapevo la situazione, ma non mi rendevo conto di quando sarebbe arrivata. E per entrambi ero venuto a casa mia per sistemare alcune cose. Poi la scoperta che non ero loro figlio naturale e ancora avanti e indietro con la macchina per una ricerca durata tre anni e che non ha portato a nulla, O quasi. Sono estremamente curioso di tutto, qualsiasi cosa ho bisogno di documentarmi, di studiare, di sapere anche le vite degli altri. Ragionare solo su di me, mi annoia. 

E nella ricerca di tre anni , ad un certo punto la mia storia personale è diventata secondaria. Ho raccolto, ascoltato storie di tante persone, vissuti di vita, abbandoni, perdite, stupri. Ho cercato di capire cosa volesse dire essere un bambino abbandonato negli anni cinquanta ancora con la miseria della guerra addosso. I tanti orfanatrofi, mungiotoie per vacche grasse e bambini trattati spesso come pezzenti e merce da umiliare o fare pagare a caro prezzo. Io sono stato fortunato, non ho vissuto queste cose. Nato da una donna e subito messo in braccio ad un'altra donna. Io sono stato fortunato, sono stato voluto bene pur con i tanti conflitti e un carattere dei miei non spesso facile. D'altronde neanch'io ho un carattere troppo facile. 

Ho vissuto un periodo di disorientamento forte, ma ne sono uscito non completamente indenne, ma non sono mai crollato nè mai mi sono lasciato prendere dalla disperazione , e pur a volte con momento di grandi malinconie, non ho mai permesso loro di trascinarmi nel baratro della depressione. Il prezzo che ho pagato è la solitudine, che ora vivo come un dono. Perchè in quei lunghissimi anni di ospedali e di ricerche, ho perso affetti, ho perso amici, ho trascurato il mio lavoro e poi in seguito con l'aiuto del mio cane, ho imparato ad amare questa solitudine che non è vuoto, ma un pieno di tante idee, tanti pensieri e tantissimi interessi e progetti. Dopo i test del dna sulle origini, ho iniziato a spaziare con la mente in luoghi geografici non molto conosciuti o totalmente sconosciuti. E ho cercato di capirci qualcosa a proposito di biologia, ricerche gentiche, dna, genoma. Purtroppo mi sono buttato a capofitto su testi universitari, che fatica. Ma poi ho scoperto anche testi per principianti e anche, fra tante bufale, diverse interessanti lezioni universitarie in internet. Mi interessava sapere la capacità di mutazione del dna e la sua capacità di fissare poi dei nuovi dati da aggiungere a quelli già esistenti.  E quando qualcuno parlava di razza italiana sapevo che diceva enormi cazzate, perchè non esistono le razze e non esiste neanche un dna specifico italiano. Dato che è quello più contaminato e imbastardito di tutta Europa.  

Ho fantasticato con la mente per il fatto di avere scoperto di essere di origini Armene , Croate e Portoghesi soprattutto e dato che il nord del Portogallo e il nord ovest della Spagna mi piacciono parecchio, non solo il dna ha detto, ma anch'io ho deciso che da quei posti, in tempi non remotissimi, arrivavo. Due anni fa un grosso momento di crisi e avevo deciso di chiedere aiuto ad una psicologa, una signora che conosco e stimo. Poi ho capito che il problema non erano determinate questioni di carattere o di situazioni non risolte, il problema non problema ero io. Mi dispiace che ho interrotto questi incontri tra l'altro piacevolissimi, ma avevo bisogno di andare oltre e guardare altrove. Un pò per caso, un pò me lo hanno sempre detto, ho scoperto che non ero un marziano capitato per caso su questa terra, ma il mio non problema si chiamava ipersensibilità ( che non c'entra niente con l'emotività) altrimenti detto iperattività mentale. A occhio e croce, il 15 per cento della popolazione, non ci sono dati sicuri, secondo me meno.

 Vuol dire  usare principalmente la parte destra del cervello. Mentre la maggiorparte di persone, chiamate normosensibili, usano principalmente la parte sinistra. Le conoscenze ancora in merito non sono tantissime, però riuscendo ad evitare, scansare bufale paurose scritte solo per far soldi, sono riuscito a trovare testi interessanti e preziosi e non dico che mi si è aperto un mondo, perchè il mio mondo è sempre stato aperto, ma mi sono divertito tantissimo sia a fare i test sia a leggere di tanti comportamenti , a volte un pò bizzarri ( per gli altri) , ma che appartenevano anche a me. Per cui fanculo tutte le menate, benedetta la mia iperattività, la sensibilità, benedetta la mia incapacità a mentire,o a dire subito quello che penso,  benedetta la mia empatia e la capacità di entrare nel cuore degli altri. E benedetti i sogni notturni , sempre film aventurosissimi. Benedette, le paure, i disagi, l'imbranataggine e il bisogno di stare da soli, il bisogno di sorridere anche a costo a volte di sembrare un idiota. E poco tempo fa, prima della quarantena,  parlando con un giovanotto e lui ha iniziato a farfugliare e a fare un pò di casini sui ragionamenti gli ho detto: "non ti preoccupare sono ipersensibile anch'io". Pensavo di avere detto qualcosa di stratosferico, invece il giovanotto mi ha sorriso e :"si però noi siamo più intelligenti degli altri". Si lo penso anch'io, ma non si può dire, altrimenti tutti i normosensibili ti saltano addosso e ti gridano :" uei tè, ma chi ti credi di essere". 

Poi è arrivato il periodo di quarantena. Primi attimi di disorientamento in cui cercavo di leggere e di capire tutto quello che era possibile. Sono stato molto disturbato dalle continue polemiche, alla faccia dei morti che continuavano ad aumentare, dalle bugie, dai presenzialismi, non solo di certi politici, ma anche dei virologhi. Ma sono stato anche molto disturbato da tante cose apparse sui social. Non solo le fake, ma ho scoperto una isteria di cui proprio non c'era bisogno. Chi ce l'ha con tutti, chi ho ragione io, chi lo dicevo io, chi  chiamiamo l'esercito i carabinieri e la finanza, chi a spiare chi alle cinque della mattina fa il girettino magari in mezzo a campi frequentati da nessuno. Stiamo tutti a casa e poi di corsa al supermercato a fare la fila. Pura delazione di epoca fascista. 

Però ho scoperto anche  persone molto in gamba, persone che sono uscite con la loro umanità, la loro gentilezza, con il loro cuore grande, la loro solidarietà.  Quindi fanculo gli altri, questi rimangono. Poi mi sono detto, basta disorientamenti, il disorientamento e le isterie collettive non portano da nessuna parte. Ci fanno ritornare indietro e io ho voglia di andare avanti. Ho dato un out out alla mia mente :"adesso stai un pò buonina", ma la curiosità va avanti , infatti ora sto leggendo un libro "Spillover" per capire cosa sono questi virus in apparenza fantasmi che ancora non si è scoperto "quali le loro basi nascoste", come riescano ogni tanto a "risvegliarsi" e ad infiltrarsi prima negli animali e poi nell'uomo. Però in questa solitudine e confinamento che per me non è una novità, mi è venuta voglia di mettere assieme qualcosa che io chiamo il mio attuale progetto che ha a che fare con tutte quelle cose che ho imparato sulla mia pelle ed elaborate dalla testa in questi anni, e cho ho in parte raccontato qua sopra. Il teatro è stato il mio grande amore, in questi anni mi sta un pochino stretto e non ho voglia di specificare o provocare polemiche. In questi tempi di coronavirus, certe cose dell'organizzazione sono rimandate, altre invece salteranno, forse per sempre. 

Ho sempre amato scrivere, anni fa lo facevo a volte anche seriamente, poi per gioco. Non sono tipo da concorsi (ne ho fatti e ne ho vinti) nè da presenzialismi neanche sono capace di "vendere" una immagine o un prodotto. Poi mi ero anche detto che tante persone scrivono, alcuni in maniera eccellente e forse non si sente l'esigenza di un altro che si rimetta a scrivere pensando di farlo seriamente. Poi mi sono detto che è una mia esigenza, io a volte ho difficoltà ad esprimere i miei pensieri e soprattutto i sentimenti, con la scrittura a volte mi sembra di volare e sto bene. Allora ho deciso di ricomnciare  a scrivere seriamente per me. Che poi in seguito questa scrittura possa avere uno sbocco, ora non mi interessa.  Quando scrivo, prima di scrivere, ho bisogno di fare innumerevoli ricerche, capire bene le situazioni, i personaggi, dare loro un corpo, una voce, un contesto sociale. Ora sono ancora nella fase di ricerca in cui sto mettendo a fuoco i miei personaggi. Devo sapere come e cosa vestono, come guardano, quale la loro postura, il loro sorriso. Devo avere insomma tutto chiaro e tutto sotto controllo. Mi sono dato tempo ( per la scrittura perchè ormai la ricerca è terminata)  perchè se vuoi fare una cosa  e la vuoi fare possibilmente bene, non devi avere fretta, testa dura e determinazione si, ma fretta no. E' una grande saga. Ci sono diversi personaggi, tutti principali, perloppiù in età fra i 40 e i 45 anni. C'è un giovanotto, figlio di padre gay. Lui ama, riamato il padre, ma per tutta la vita deve fare i conti con le tante chiacchiere che perseguitano la sua famiglia e deve fare i conti per il fatto che per tutti, lui è il figlio del "finocchio", C'è una giovane donna  che scopre che la madre, che lei aveva sempre creduta morta, è ancora viva, ma non ne vuole sapere nulla di lei neanche dei fratelli di questa giovane donna. Due gemelli di cui lei neanche sapeva l'esistenza. C'è un giovane uomo  sempre intento a raccogliere i cocci della propria vita che anche lui scopre di essere stato adottato ( ma va) . C' è un medico , figlio di ricchi proprietari terrieri, arrogante stupido e viziato. C'è la moglie di questo medico, anche lei medico, che ha sempre tollerato l'indifferenza, i capricci e i continui tradimenti del marito, pur di mantenere la facciata sociale della famiglia bella solida e perfetta, Fino a annientarsi con l'alcool finche non scopre che anche lei ha ancora dei sentimenti e una sessualità che hanno voglia di vivere. Ognuno di questi personaggi vive in zone diverse e pur non conoscendosi, hanno tutti qualcosa in comune. Gli spazi che immagino ora,  sono assoluti e solitari, come le colline romagnole verso la toscana, come questa zona della bassa bergamasca, e come la val di Cembra in Trentino. Che poi sono i posti che meglio conosco e che amo o ho amato. Si la natura, a volte selvaggia, a volte ostile e tantissimi sentimenti a volte contrastanti, saranno molto di più che un sottofondo. Bene, forse ho parlato troppo, buona serata, ciao

giovedì 12 marzo 2020

Beati voi che sapete tutto della vita.  Beati voi che sapete lavarvi bene le mani non un minuto in più non un minuto in meno. Beati voi che siete puliti ordinati, non un capello fuori posto. Mai un piatto sporco nel lavabo. Beati voi tutto perfetto, macchina pulita , casa neanche un granello di polvere. Beati voi che avete un pensiero unico sicuro e che riuscite in un attimo a diventare medici, psichiatri, scienziati, politici, filosofi e igienisti. E anche un pochino psicologi e veterinari. Beati voi che hastag io sto a casa. hastag passerà tutto e ce la faremo. hastag state sereni. Hastag colpa dei cinesi dei tedeschi, dei francesi che non hanno il bidet e colpa del mio vicino. Beati voi che hastag è colpa del governo della lega e del pd.  Beati voi che hastag mi faccio la sega con il preservativo, hastag io invece un clistere.Beati voi che avete una bella famiglia, un bell'amore, un bel giardino curato che il sole vi risplende e se gli altri muoiono cazzi loro. Beati voi che continuate a sfoderare dolci neanche una briciola bruciata e che ai detenuti gli sparerei e poi chissenefrega dei siriani dei turchi dei greci o della palestina . Beati voi che incarnate l'ideale dell'uomo e della donna perfetti e che riuscite a calcolare il tempo per la scopata epocale. Beati voi condivisione a mille della bella poesia di Mariangela  che ci dovevamo fermare prima. Beati voi tutto quanto e io vi invidio. Sinceramente sperdutamente io vi invidio. Io sono imperfetto, incasinato, disordinato non riesco ad avere un pensiero unico. Perchè io di sinistra ho il cervello che funziona  a destra che si dice che sono ipersensibile o iperattivo mentale. Perchè il mio pensiero può essere solo ramificato e incasinato. e se voi avete tante sicurezze, io sono pieno di insicurezze e di possibilità. Perchè più studio e più leggo più avrei bisogno di sapere e di capire e più mi sento ignorante. Perchè dico sempre che sono un idiota anche se so di essere estremamente in gamba. Io non so amare una persona perchè trovo più entusiasmante amare tutto. Io non so amare nessuno perchè sono innamorato di me e mi sono sposato con me. In un equilibrio devastante fra il maschile e il femminile che dicono esista in tutte le persone. Mi sono sposato con me e mi sono anche regalato l'anello che poi donerò al mio amore altro quando se  e casomai dovessi trovarlo. Io ho paura, di tutto, della vita che avanza e anche sentimenti di ansia e tracimature di panico. Ho pure un cane che se mi metto la macherina, la vuole anche lui. Ho paura della stupidità , dell'arroganza e dei normosensibili che anche se sono la maggioranza hanno il cervello che gli ragiona la parte sinistra anche se son di destra. Ho paura di notte quando si sentono le sirene delle ambulanze e i cani iniziano ad ululare. E vorrei ululare anch'io. Però dai. vi invidio, ma non riuscirei a cambiarmi in nessun altro e al mio cane gli vado bene così.

lunedì 10 febbraio 2020

Stamattina un amico mi manda un messaggio :"sei felice?" - "no", mia risposta - "provaci", sua controrisposta. Stavo per rispondere "figuriamoci", poi ho inviato foto di scatola biscotti alla crema di nocciola . Che allergie a parte, la nutella mi fa anche schifo. Felicità è parola grossa. Quando sto bene e sono contento dico "sono contento" perchè dire sono felice , dopo ti arrivano tutti i casini di questa terra.
Comunque no, non sono felice, non sono contento, non sono apatico neanche depresso. Dai qualcosa anch'io sarò. Sto terminando due volumi che riguardano lo stesso tema , trattato e vissuto in maniera diversissima. la ipersensibilità o altrimenti schematizzata in italiano come P.A.S. Uno è di una psicoterapeuta danese. Donna aperta, libertaria, ex pastora luterana, due figli senza marito. L'altro di uno psicoterapeuta tedesco spesso insopportabile. Entrambi docenti universitari e iper attivi con diversi stage. Entrambi si definiscono persone iper sensisibili. Che non è una caratteristica femminile nè maschile, non è una brutta cosa, neanche una malattia, ma uno uno stato d'essere che ha origine da un cervello che funziona maggiormente nella parte destra e da un tot di neuroni in più rispetto alla norma che girano in continuazione facendo normalmente il 50 per cento di lavoro in più rispetto sempre a questa cagata chiamata norma. In genere si dice che gli ipersenbili, pari uomini e donne, siamo tra il 15 e il 20 per cento della popolazione. Boh! 

E' una ricerca americana fatta comunque su troppo pochi elementi per potere essere definita realmente scientifica. Comunque lei, la danese, dice "non puoi farci niente, sai che non puoi cambiare questo stato, puoi trovare delle soluzioni che ti impediscano di impazzire o di fare impazzire gli altri. Sei così, fattene una ragione e prendi coscienza di quello che sei. Se stai male quando gli altri percepiscono o non reagiscono come tu ti aspetti, non sono loro sbagliati, sei tu che sei diverso, io sono persona ipersensibile". Lui, il tedesco, da l'impressione che sia diventato ipersensibile così per fare marketing. Si, riconosce tutto, ma è molto schematico e vecchia scuola ritiene che tutto dipenda da noi e dalla nostra possibilità o capacità di percepire il nostro corpo e i confini che ci dobbiamo dare. E dice :"anch'io ero ipersensibile". Ma sei scemo? O lo sei o non lo sei. 

Lei, la danese dice :" sai che quando vai in giro, c'è casino e ad un certo punto non ce la fai più, racconta la verità o inventati una scusa e vattene". Lui, il tedesco dice "devi stare nel casino in mezzo alla gente e devi risolvere questo problema dello star male magari focalizzandoti su di una cosa sola" dai suppergiù e in maniera velocissima. Anche nei test che propongono, lei concreta - per esempio : ti piacciono i fuochi d'artificio?" 53 domande di un certo tipo e una trentina di controdomande. Lui gioca con i sentimenti e le situazioni da stato d'animo senza far caso che se è una cosa del cervello, probabilmente ereditaria, hai poco da giocare sugli stati d'animo che magari ti sconvolgono la mente in quel momento. Anche perchè il lui tedesco sembra rimanere sempre indeciso fra ereditarietà, rapporto con la famiglia , gli altri e la patologia. Che patologia non è. Poi il tedesco parla sempre di famiglia quasi che i single non debbano esistere, fanculo. 

Sapevo già di essere un ipersensibile, ho comunque fatto entrambi i test e praticamente in entrambi, goduria all'eccesso, risulto quasi al cento per cento. Che se si deve essere differenti, che lo si sia fino in fondo. Vorrei specificare alcune cosine. Si vive benissimo anche da ipersensibili perchè i casini ce li hanno tutti e noi siamo molto bravi a vedere i casini degli altri e a percepire i tanti lati oscuri degli altri così che alla fine i nostri sembrano sciocchezze. Ipersensibili non vuol dire essere più intelligenti o stupidi rispetto agli altri. Vuoi dire solo che hai i neuroni  che mentre tu sei lentissimo loro sono sempre in formula uno. Io quando parlo, poi mi arrabbio che non vengo capito. Ma ormai lo so e dico "scusate ho la testa più veloce della parola". Ipersensibili non vuol dire essere gni gni gni o piagnucolosi, vuol dire percepire ed elaborare in zero attimi tutto quello che hai attorno. E questo ti sfibra e rischia di distruggerti. come se ad una Panda mettiamo il motore di una Ferrari.  Comunque tante cose si imparano con il tempo e con un può di buon senso, altrimenti la testa scoppia, il corpo crolla e ti ammali. 

Essere ipersensibili non è nè femminile nè maschile, è. Non vuol dire essere deboli o fragili o incapaci di prendere decisioni neanche essere chiusi e introversi. Anche se essere introverso o estroverso spesso convivono. Io con me sono introverso, con gli altri sono estroverso e ho la fortuna della ironia. E purtroppo ho anche un carattere molto duro e forte. Con il tempo ho imparato a dire no, cosa difficilissima. Con il tempo ho imparato che dopo una certa ora, se sono da qualche parte, me ne devo andare. Oppure mando via la gente che ho in casa. Con il tempo ho imparato che se arriva un problema, non so risolverlo all'istante. Devo rimandare al giorno dopo, ma il giorno dopo ho la soluzione pronta. Con il tempo ho imparato che essere troppo gentili sorridenti o disponili, a volte puoi essere frainteso, a volte puoi essere deriso, a volte può essere che cerchino di calpestarti. Ma mi piace essere gentile sorridente e disponibile, sono così. Se qualcuno mi fraintende, ci rimango male, ma problemi suoi. Se qualcuno mi tratta da idiota o cerca di calpestarmi, ho imparato a difendermi. Conosco il linguaggio degli altri e so usarlo. Per cui anche se cerco sempre di evitare gli scontri, se è lo scontro che qualcuno vuole , glielo do. Una forma di altruismo anche questa. Poi c' è un bene enorme che a volte benedico, a volte maledico che è l'empatia. Ma soprattutto il captare in un secondo il vero animo di una persona. E a volte anche quello che pensa. Io non vorrei, molte volte mi tengo distante dalle persone, ma le persone hanno capito che tu sei empatico e ti si piazzano li davanti. E allora preghi che i casini che hanno nel cuore non sia merda da cui sai che poi sarai investito. Poi la persona ti parla e tu non riesci ad ascoltare, stai dialogando con il suo cervello e il suo cuore. Poi se c'è qualcuno che per te è tossico, sto cercando di imparare a mandarlo al diavolo. E poi vabbè , andranno via anche i sensi di colpa.

La sera e anche prima sei massacrato e per evitare i surriscaldamento devi mettere la testa dentro una bacinella di acqua. Dicevo che sapevo già di essere ipersensibile, ma la consapevolezza e il sapere che l'origine non è determinata da menate, o da problemi non risolti - che se fossero risolti che problemi sarebbero? - ma una cosa della mente e forse ereditaria, mi sta rendendo allegro ( no felice no) . E se una parte di me si crogiola con "Enzo sei un essere speciale", quell'altra parte mi urla "ma va da via al cul".  Con allegria e con un sorriso , ho sforato e devo andare a mettere la testa nel catino. Buona serata

domenica 2 febbraio 2020

Mancava la ipersensibilità. Anni fa una psicologa mi aveva detto che sono una persona ipersensibile. L'avevo preso come un complimento, invece è una grande sfiga. Ancora peggiore perchè dicono che nasci così. Una questione di cervello e di neuroni che vanno un pò per i fatti loro. Ma qualcosa che assomiglia in me a quella cosa che gli altri chiamano normalità, proprio non devo averla?
Sfiga o non sfiga mi ritengo sempre fortunato, quando non mi piango addosso. Sono state illuminanti alcune disegni che parlano di questa condizione e che ho condiviso sul mio fb. Ho cercato di leggere più che potevo, ho cercato in internet, ho chiesto informazioni ad alcuni amici del settore (medico), ebbene si ho tutte le caratterestiche per essere un P.A.S. (persone altamente sensibili). 

Ho letto sulla pagina di uno psichiatra che esistono persone altamente sensibili a sè, all'ambiente, e agli altri. Le ho tutte e tre. Per un attimo lascio perdere la genetica e due romanzi che avevo iniziato e ho già un tot di libri da ordinare, Per capirci un pochino di più. Però la cosa mi conforta . Perchè pensavo di essere io un pochino strano, si lo sono. Non ricordo le percentuali, mi sembra il 20 per cento della popolazione. Gli altri, l'ottanta per cento vengono chiamati normosensibili. Io ne conosco tanti che sono zerosensibili. Adesso capisco perchè spesso ho il cervello che sembra friggere e non riesce a concentrarsi su qualcosa perchè sono talmente tanti gli imput che lo stanno cavalcando che tu vorresti stare dietro a tutto. 

Come quando si legge, non riesco a fare niente altro, tipo ascoltare la radio, avere la televisione accesa, sentire dei rumori, neanche fare pat pat al cane perchè non riuscirei a capire cosa leggo. Anni fa il mio maestro delle elementari mi accusava spesso di essere poco attento. In realtà ero troppo attento, a tutto. Un altro motivo per conoscere qualcos'altro di sè e del mondo e accusare i miei amici di essere normo o zero dotati. Di sensibilità intendo perchè magari potrebbere essere dotatissimi. Di altre cose. Quello che amo di me è che quando mi incuriosisce qualcosa ho subito bisogno di conoscere il più possibile di quella cosa. Ultimamente mi è successo di cercare di capirci qualcosa per esempio sulla sindrone di Asperger. Ho diversi conoscenti che lavorano con ragazze e ragazzi asperger. Mi era intollerabile di come tante persone trattassero la famosa Greta come una deficente. Tanti anni fa , mi avevano chiamato a Crema, non ricordo quale istituto, per fare dei laboratori teatrali a dei ragazzi con "difficoltà". Ho parlato un pò con i responsabili, con alcuni psichiatri compreso uno che odiavo e che per me era un idiota. Poi ho detto no. Si il laboratorio sarebbe indubbiamente servito, ma non mi sentivo io pronto o psicologicamente attrezzato. 

Avevo paura di fare danni, eppure credo di essere abbastanza in gamba, ma ho sempre paura di non esserlo. Però di li avevo iniziato a fare ricerche per informarmi. Altre ricerche che sto facendo ultimamente riguardano la genetica, il dna e il famigerato discorso  delle razze. Così duro a morire. Ma se vuoi combattere qualcosa devi conoscerlo.
E dato che ho alcuni amici che  hanno sempre qualcosa da dire, dico che non sto leggendo solo Wikipedia o cose che si trovano via internet. I testi sono perloppiù testi universitari. Avevo voglia di parlare un pochino. E concludo con una cosa carina che mi è successa ieri sera. Stavo telefonando ad un amico e cercavo di spiegargli questa cosa della ipersensibilità, gli stavo dicendo che per essere concentrato solo su di una cosa, non puoi avere distrazioni. In quel momento passavano delle persone che stavano parlando, la mia testa improvvisamente mentre io cercavo di parlare con il mio amico, lei cercava di captare cosa dicessero le persone, come fossero vestite, quale rapporto ci fosse fra di loro e perchè fossero tanto eleganti. E mi sono perso quello che diceva questo mio amico. Comunque in zero attimi sapevo tutto delle persone che mi erano passate di fianco. Le foto sono colline attorno al paese dove ho vissuto fino ai tre anni e dove ho sempre creduto di essere nato, invece non era li. Con un sorriso,  buona serata e ciao

mercoledì 29 gennaio 2020

Del genere che anche persone di grande intelligenza, a volte si ricordano di essere umane e sparano cazzate madornali. Basta passare qualche ora , andare avanti e indietro su di un social per rendersene conto. Come anche le tante piccole rivendicazioni e ripicchine e gni gni da condominio globale. Ma pur sempre condominio di bassa provincia. E comunque io, dato che non ho intelligenza esagerata , sono giustificato a sparare tutte le cazzate che voglio, ma non le ripicchine o i pettegolezzini che proprio non li sopporto.  

Ho la testa che sta andando in tilt. Consapevole della mia ignoranza, in questi ultimi tempi sto cercando di leggere e studiare tutto quello che posso. Con letture che spaziano da Barbujani (biologia, genetica, dna) a Snowden e ancora Barbujani con in mezzo Eschilo senza dimenticare Dostojevsky. E dato che il mio cervellino è piccolino, arriverà il momento che prima o poi scoppia. Come se uno con il pandino volesse scalare l'everest. Che invece di stare qua a "perdere tempo" per cercare di capirci qualcosa della vita, facessi altre cose, mi andrebbe via la forfora,  perderei pure quei qualche chiletti in più che stanno cercando di prendere in ostaggio la pancia e i fianchi e mi divertirei.  

Però da tre settimane che non ho voglia di farmi la barba e la mia sporca figura di intellettualino un pò trasandato, la faccio pure io. Mi alzo la mattina, mi tocco un attimo per capire se ci sono ancora, si ci sono ancora e ringrazio la vita. Come seconda cosa mando a fanculo tutti i sogni che continuano a tormentarmi le notti. Come terza cosa saluto il cane e vado a farmi il caffè. Dopo un'ora quando esco per i girettini con il cane, ho già bevuto non so quanti caffè e fatto le scale un migliaio di volte perchè c'è sempre qualcosa che si dimentica ed è sempre al piano sbagliato. Poi come se non bastassero le letture, il cane, i sogni in notturna, il sonno arretrato, le duecentomila telefonate con il  tuo socio, inizio a fare i miei ragionamenti che durano intere giornate. 

Come in questi giorni che sto ragionando su quello che può essere un fatto concreto e come il ricordo possa cambiare questo fatto anno dopo anno. Infatti quando si cerca di recuperare qualcosa e magari si ricorre all'ipnosi, non è detto che quello che viene fuori sia il fatto reale, perchè quello che viene fuori è il ricordo. Un fatto ha dei dati reali che il ricordo o l'interpretazione possono falsare. La memoria poi è un'altra cosa.  

Sto studiando le origini dei discorsi sulla razza, e su come l'ignoranza e la non conoscenza prima e la malafede e il proprio tornaconto dopo , abbiano creato dei fantasmi e una ignoranza sedimentati che è dura da sgretolare. Lo studio del dna per esempio è un fatto reale. Per ritornare al fatto e al ricordo, io posso avere incontrato una persona e questo è un fatto. Se invece credo di avere incontrato una persona che non ho mai incontrato, questa è patologia. Anno dopo anno, il ricordo di come possa essere stato l'incontro con quella persona, cambia. La memoria no. Ma il mio ragionamento non riguarda esattamente questo. Se immaginiamo la nostra testa, quella cosina chiamata cervello che abbiamo dentro, come un computer, un pochino più evoluto (non sempre), possiamo ipotizzare che se cancelliamo qualcosa, niente in realtà viene cancellato. Quello che cancello in un computer, non sparisce, finisce in un angolino, sovrascritto da chissà quante cose, un pochino criptato, ma rimane. E se il fatto che noi cancelliamo nella nostra testa e dimentichiamo o ricordiamo in una certa maniera, se anche lui non sparisse? E fosse nascosto e criptato in un angolino del cervello? Questi discorsi tanto astrusi, mi stanno affascinando ( mi hanno sempre affascinato) in maniera incredibile.  

Milioni di anni fa, agli albori della vita, l'Europa e l'Asia erano abitate da persone che in millenni non si sono mai evolute. Neandertal e altri non ancora ben classificati. L'africa invece era abitata da individui più evoluti che hanno imparato a costruirsi arnesi, a cacciare e che un pò alla volta si spostano e vanno ad occupare i territori del mondo. Le popolazioni precedenti improvvisamente scompaiono e non si sa ancora per quale motivo. Sembra che qualche incrocio fra l'uomo nuovo africano e il vecchio uomo europeo e asiatico ci possa essere stato e mistero , sembra , dalle analisi del dna, che non sia stato l'homo sapiens a far sesso con la donna neandetrtal, ma il contrario. Sono state riscontrate alcune piccolissime tracce di dna di queste persone definitivamente scomparse. Trovo straordinario come ceppi diversi potessero esistere milioni di anni fa e in giro per il mondo. E trovo straordinario come il 99.9 per cento di dna è assolutamente uguale in tutti gli uomini. La piccolissima differenza è da quello zero un per cento e dalla capacità del dna (se mi legge un esperto del settore mi spara dato che sto usando termini molto poco scientifici e molto miei) di giocarsi all''interno delle cellule. E in quello zero un per cento , anno dopo anno, posto dopo posto, il dna ha possibilità di modificarsi senza perdere la memoria di quello che è stato prima.  E se il nostro dna che ha mantenuto la memoria  degli spostamenti, delle malattie, dell'alimentazione dei nostri antenati , avesse mantenuto anche la memoria di altri fatti come un dolore o una felicità, o una nascita o la faccia di una persona? Sto andando oltre perchè quando decido di viaggiare con la testa, viaggio. Perchè se la scienza è degli scienziati, i voli della fantasia possono appartenere a tutti. Come pure la follia.

A chi mi chiede, come mai sei solo? E' che vorrei una persona piacevolmente sballata quanto me nsenza arroganze , presunzioni o pettegolezzi gni gni gni.  E senza arrivare alla patologie. Devo prepararmi per il laboratorio che abbiamo già cambiato tutte le regole che ci eravamo dato, devo far mangiare il cane, fargli fare ancora un giretto, mangiare pure io ed è già notte. Con un sorriso e un pò di simpatia, grazie a chi è riuscito ad arrivare fino alla fine. ciao

giovedì 23 gennaio 2020

Penso che i bambini da qualunque parte arrivino, abbiano diritto al gioco, alla serenità, alla voglia di stare con gli altri, Abbiano diritto di andare a scuola e di imparare e di conoscere quella cultura che anche se non è la loro di origine, di fatto sarà la loro nel futuro. Penso che le buffonate, bravate solo per raccogliere voti, creano il vuoto, alimentano la bestia delle persone e creano paure per il futuro. Penso che i giovani che hanno deciso di svegliarsi e scendono in piazza, non per un programma, ma per una politica e un futuro diverso per loro, siano da ammirare. 

Penso alla prossima settimana, quando sui post di tante persone che conosco di destra verrà scritto in maniera ironica "bella ciao".  Penso che debba essere rivisitato e rivisto il termine cultura che negli ultimi anni viene sbandierato in continuazione. Penso che la cultura e le rivoluzioni da qualunque parte le si guardi provengano da ceti benestanti o ricchi. Non c'è mai stato la reale spinta e interesse ad allargare questa cultura alle popolazioni più povere. Penso che la vera rivoluzione sia partire dalle scuole, insegnanti in primis,  e portare la scuola dell'obbligo fino all'università. Per tutti. 

Penso che continuare a dire che la lega sono tutti ignoranti acculturati sia una grande balla. Conosco professionisti di ogni settore che vanno a teatro, al cinema, viaggiano, leggono tantissimo, colti, di grande intelligenza anche, eppure, e questo mi scardina un pochino, sono della lega o anche oltre. Penso che la gente, magari nascosto in un angolino dentro il cuore, abbia voglia di tenerezza e di dolcezza e di sentimenti. Ma questa dolcezza, tenerezza e sentimenti spesso rimangono lì nascosti e fanno infradicire l'anima, o ti fanno ammalare, o ti portano rancori che riversi sugli altri. 

Penso che la sessualità e il desiderio abbiano talmente tante sfaccettature che non abbiano più bisogno di catalogazioni , ma abbiano diritto di esistere. Penso che il diritto di amore e di tenerezza debba appartenere a tutti. Penso che l'odio è una brutta cosa e unito alla stupidità può rovinare tutto. Penso che l'apocalisse, basta un anno di questi rapidi cambiamenti climatici, un virus ancora più impazzito di quelli attuali, una qualche nuova guerra ad occidente del mondo,  e la nostra immortalità non potrà più essere tale. 

Penso che mi piacerebbe darmi un'altra possibilità di vita e magari andare a vivere, più avanti- ci sto pensando da tempo, ma ancora non ho il coraggio- in un qualche paese al nord ovest del Portogallo e della Spagna. In una zona compresa fra  Porto e Finisterre. Sto da tempo studiandomi questa zona. Sto guardando tutti i corsi di lingue on line e non riesco a decidere se iniziare a imparare lo spagnolo o il portoghese, dato che sono affascinato da entrambe le lingue. Forse un pochino di più il portoghese, anche se le uniche parole che conosco sono :" obregado, desculpame, saudage e vaca maldita". Meglio di niente. 

Il nonno di mio padre, già vecchissimo e  andato con la testa, una notte di bufera di neve, è fuggito da casa. L' hanno trovato giorni dopo ricoperto di neve, vicino ad una quercia, sorridente, sembrava addormentato.  Penso che se fra cinquant'anni, proprio devo morire anch'io, mi piacerebbe non essere in un letto di ospedale. Magari mi piacerebbe addormentarmi dolcemente, seduto su di una collina a guardare il sole che tramonta sull'oceano :"pòr do sol sobre o oceano". 

Penso che in questi giorni non ho malinconie, ma sono impregnato di saudage, che è una cosa un pò diversa. E' la malinconia del presente e di quello che hai sapendo che prima o poi tutto dovrà cessare. Penso che avrei voglia di fare un viaggio. In aereo fino a Santiago de Compostela e poi di lì con i mezzi pubblici toccare tutti i luoghi che ora mi sto studiando fino ad arrivare a Porto. Ma il mio cane non potrei portarlo con me e lo amo troppo per lasciarlo solo per un pò di tempo. Penso che la vita è comunque bella e basterebbe poco per essere felici, tutti. Perchè sorridere, buttare via i rancori e la rabbia e la nebbia del cuore e della testa, non farebbe male a nessuno. ciao

domenica 12 gennaio 2020

Continua ad affascinarmi la mente, i suoi casini e soprattutto le sue diversità. Siamo abituati a considerarci "normali" e vedere sempre gli altri come diversi. Che sarebbe anche giusto non considerarci "normali" , ma praticamente tutti diversi. Nella intervista ai ragazzi con sindrome di asperger che ho condiviso sul mio fb, un ragazzo dice "per fortuna che sono diverso", qualcosa del genere. Perchè tolta l'omologazione coatta, tolto il dna che praticamente è uguale al 99 per cento e di più per tutti, rimane la testa che può fare una grande differenza. 

Se si accettassero queste differenze, sarebbe una ricchezza immensa per tutti. Chi stabilisce cosa è normale e cosa è diverso? Che è un discorso che va oltre il razzismo, l'omofobia, la misoginia e altro. Nel film "Amen" di Costa-Gavras all'inizio c'è una parata e dei bambini "disabili" che corrono festanti di fianco a questa parata. Siamo in Germania agli inizi del nazismo. Brutta fine, poi si vedrà, per questi bambini. Fino a pochi anni fa , una persona con sindrome di Down veniva chiamata "mongoloide". Chi aveva un qualche problema mentale veniva semplicemente identificato come "cretino". Una donna che andava a più uomini chiamata "troia" e un gay, nei migliore dei casi "frocio". Una lesbica definita sempre "troia". 

Fa male vedere che questi termini e questa insopportabilità siano ritornati in auge. Chi determina la differenza? Faccio un esempio. In Italia e in Europa la maggiorparte di persone ha gruppo sanguigno Zero oppure A. Maggiormente con rh positivo che non negativo. Il gruppo Ab un pochino bastardo. E poi il gruppo B, più raro. E il B negativo molto più raro. Se tutte le persone con gruppo  Zero o A, si associassero e dicessero che loro sono normali, mentre i B specie negativi sono diversi, cosa succedrebbe? Fortuna che io sono B negativo. E comunque si vede che la diversità fa parte del mio dna. 

Spesso mi chiedo che cosa ho io di più rispetto , per esempio ad un persona Asperger? Una maniera diversa di vivere la vita? Ma ognuno ha una vita diversa dagli altri. Non voglio sottovalutare nulla, chi ha Asperger o altro, la vita può essere dura. Ma non per questo ho il diritto di considerarlo "non normale". Perchè il suo stato è la sua normalità. Mi fa incazzare chi continuava a chiamare Greta :"ammalata" o chi ha coniato e continua a ripetere il termine "gretino". Si rendono conto le persone delle loro idiozie?

Comunque in ogni popolazione, c'è il diverso che in genere appartiene alle categorie più povere, più "colorate", più diversificate. L'egemonia dell'uomo e della donna bianchi stupidamente "middle class". Ho litigato tantissimo nei miei esami di psicologia o antropologia non solo a proposito del Q.I. , ma a proposito di tutti i parametri generalmente costruiti a tavolino da classi bianche e ricche. 

Mi fa ridere che c'è più in comune fra un nero e un bianco tutti e due  con gruppo sanguigno zero positivo che non fra due bianchi uno con zero positivo e l'altro con b negativo. E anche i soldi contano e riescono pure a comprare la "non differenza". Molti di noi, anche se amati, possono avere avuto una infanzia difficile. Magari perchè bullizzati solo perchè portavano gli occhiali , o avevano l''apparecchio ai denti, o i genitori erano poveri , o perchè grossi o troppo magri. Io ero grosso, avevo gli occhiali, gli occhi a mandorla, i miei erano poveri, ma ero talmente stronzo che mandavo tranquillamente a cagare chi mi chiamava "quattrocchi" oppure "il giapponese". Con il tempo , queste mie differenze sono state la mia forza. Purtroppo con l'età, certe cose del mio carattere e diverse situazioni a livello neurologico tendono ad accentuarsi, ma non mi preoccupo che mi dicano che sono un pò strano, lo sono sempre stato.  Avrei voglia di vivere in un mondo migliore. Considerazioni un pò a casaccio di un tardo pomeriggio domenicale in attesa di prepare la cena. 

Oggi mi sono comprato "errore di sistema " di Edward Snowden che da un pezzettino volevo leggere. Da quando ho il marchingegno per e-book  e non devo più mettere cinquantamila paia di occhiali per leggere, mi è ritornata prepotente e insaziale la voglia di lettura. Anni fa una attrice di Bologna che non mi conosceva, si era fatta una idea di me sul sentito dire. Praticamente ero tutto e il contrario di tutto . Quando poi abbiamo avuto la possibilità di lavorare assieme era delusissima perchè non ero niente di tutte le cose strane che le avevano raccontato. E mi aveva detto :" e invece sei una persona normalissima". Terribile. E con questa sciocchezza, buona serata a tutti, non mangiate troppo che si deve ancora dimagrire per i cenoni delle feste e che la notte vi e ci porti consiglio. Ciao