domenica 12 gennaio 2020

Continua ad affascinarmi la mente, i suoi casini e soprattutto le sue diversità. Siamo abituati a considerarci "normali" e vedere sempre gli altri come diversi. Che sarebbe anche giusto non considerarci "normali" , ma praticamente tutti diversi. Nella intervista ai ragazzi con sindrome di asperger che ho condiviso sul mio fb, un ragazzo dice "per fortuna che sono diverso", qualcosa del genere. Perchè tolta l'omologazione coatta, tolto il dna che praticamente è uguale al 99 per cento e di più per tutti, rimane la testa che può fare una grande differenza. 

Se si accettassero queste differenze, sarebbe una ricchezza immensa per tutti. Chi stabilisce cosa è normale e cosa è diverso? Che è un discorso che va oltre il razzismo, l'omofobia, la misoginia e altro. Nel film "Amen" di Costa-Gavras all'inizio c'è una parata e dei bambini "disabili" che corrono festanti di fianco a questa parata. Siamo in Germania agli inizi del nazismo. Brutta fine, poi si vedrà, per questi bambini. Fino a pochi anni fa , una persona con sindrome di Down veniva chiamata "mongoloide". Chi aveva un qualche problema mentale veniva semplicemente identificato come "cretino". Una donna che andava a più uomini chiamata "troia" e un gay, nei migliore dei casi "frocio". Una lesbica definita sempre "troia". 

Fa male vedere che questi termini e questa insopportabilità siano ritornati in auge. Chi determina la differenza? Faccio un esempio. In Italia e in Europa la maggiorparte di persone ha gruppo sanguigno Zero oppure A. Maggiormente con rh positivo che non negativo. Il gruppo Ab un pochino bastardo. E poi il gruppo B, più raro. E il B negativo molto più raro. Se tutte le persone con gruppo  Zero o A, si associassero e dicessero che loro sono normali, mentre i B specie negativi sono diversi, cosa succedrebbe? Fortuna che io sono B negativo. E comunque si vede che la diversità fa parte del mio dna. 

Spesso mi chiedo che cosa ho io di più rispetto , per esempio ad un persona Asperger? Una maniera diversa di vivere la vita? Ma ognuno ha una vita diversa dagli altri. Non voglio sottovalutare nulla, chi ha Asperger o altro, la vita può essere dura. Ma non per questo ho il diritto di considerarlo "non normale". Perchè il suo stato è la sua normalità. Mi fa incazzare chi continuava a chiamare Greta :"ammalata" o chi ha coniato e continua a ripetere il termine "gretino". Si rendono conto le persone delle loro idiozie?

Comunque in ogni popolazione, c'è il diverso che in genere appartiene alle categorie più povere, più "colorate", più diversificate. L'egemonia dell'uomo e della donna bianchi stupidamente "middle class". Ho litigato tantissimo nei miei esami di psicologia o antropologia non solo a proposito del Q.I. , ma a proposito di tutti i parametri generalmente costruiti a tavolino da classi bianche e ricche. 

Mi fa ridere che c'è più in comune fra un nero e un bianco tutti e due  con gruppo sanguigno zero positivo che non fra due bianchi uno con zero positivo e l'altro con b negativo. E anche i soldi contano e riescono pure a comprare la "non differenza". Molti di noi, anche se amati, possono avere avuto una infanzia difficile. Magari perchè bullizzati solo perchè portavano gli occhiali , o avevano l''apparecchio ai denti, o i genitori erano poveri , o perchè grossi o troppo magri. Io ero grosso, avevo gli occhiali, gli occhi a mandorla, i miei erano poveri, ma ero talmente stronzo che mandavo tranquillamente a cagare chi mi chiamava "quattrocchi" oppure "il giapponese". Con il tempo , queste mie differenze sono state la mia forza. Purtroppo con l'età, certe cose del mio carattere e diverse situazioni a livello neurologico tendono ad accentuarsi, ma non mi preoccupo che mi dicano che sono un pò strano, lo sono sempre stato.  Avrei voglia di vivere in un mondo migliore. Considerazioni un pò a casaccio di un tardo pomeriggio domenicale in attesa di prepare la cena. 

Oggi mi sono comprato "errore di sistema " di Edward Snowden che da un pezzettino volevo leggere. Da quando ho il marchingegno per e-book  e non devo più mettere cinquantamila paia di occhiali per leggere, mi è ritornata prepotente e insaziale la voglia di lettura. Anni fa una attrice di Bologna che non mi conosceva, si era fatta una idea di me sul sentito dire. Praticamente ero tutto e il contrario di tutto . Quando poi abbiamo avuto la possibilità di lavorare assieme era delusissima perchè non ero niente di tutte le cose strane che le avevano raccontato. E mi aveva detto :" e invece sei una persona normalissima". Terribile. E con questa sciocchezza, buona serata a tutti, non mangiate troppo che si deve ancora dimagrire per i cenoni delle feste e che la notte vi e ci porti consiglio. Ciao

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