venerdì 10 gennaio 2020

"Houston abbiamo un problema" - "sapessi noi". Stamattina presto, buio, senza ghiaccio, senza nebbia  e senza cacciatori. Poi un pò di colore rosso in lontananza, poi, improvvisamente, le nuvole rosse. Un cielo di nuvole rosse. Bello e inquietante. A volte parli con le persone, ma non riesci a parlare, subito a raccontarti i loro problemi. Neanche i preliminari, "ciao buongiorno come stai". Oppure il preliminare "ciao come stai" e non fai in tempo a rispondere. E quando finalmente riesci a dire "si dai non c'è male", la persona ha già parlato e già andata.

Non è bello che ci si rintani sempre nel proprio giardinino, si abbia paura di tutto, il proprio "io" diventi  il fulcro dell'universo e tutti gli altri non esistano. Si può cambiare, si, credo di si. In genere, al di fuori delle giornate no che non vedo nessuno, saluto e sorrido a tutti. E sembra una cosa strana. 

Tanti anni fa quando ero venuto ad abitare da queste parti, un giovanotto mi aveva chiesto se sorridevo o avevo una paresi. Stavo dipingendo la facciata esterna della casa di allora e lui stava a guardarmi e continuava a fare domande. Chi ero, da dove venivo, perchè abitavo da solo. E invece di rispondergli " e farsi i fatti propri no?", gli avevo sorriso. C'è una signora qua vicino, che sbarellata  un pochino lo è, poi ha la mamma e il babbo da curare, poi ha i suoi problemini , ma tutti i giorni ti ferma e ti racconta la sua vita e i suoi dolori. L'altro giorno mi raccontava di avere avuto diarrea tutta la notte. "oddio, per favore, questa risparmiamela". Mai mi ha chiesto "e tu come stai?". Stamattina si è rivolta direttamente al cane: " eh, ne fai di giri te". Stop. 

Quando sei in giro e devi parlare con delle persone, dai normalmente la mano. E dalla stratta di mano capisci tante cose. Negli ultimi anni molte strette di mano sono quasi uno sfiorarsi, quasi che il contatto con l'altro faccia schifo. Diffidenza saltami addosso. Tempo fa da un medico, ho un maglione rosso bellissimo e avevo questo maglione, lui era andato in paranoia per il colore rosso e continava a chiedermi di dove ero, se ero italiano e che il mio maglione rosso gli dava fastidio. Ad un cero piunto gli ho detto :" sono romagnolo, sono laureato, sono regista teatrale, amo il colore rosso anche se a lei da fastidio. Ma lei è un medico, ho appena pagato centoventi euro per fare la vista , la smetta con queste menate". Veramente non l'ho detto, però l'ho pensato, ma secondo me lui ha capito. Poi faceva il cretino " ah come sono simpatici i romagnoli". 

Oggi sono stato dal prete per prenotare delle messe per i miei. Non sono di chiesa, ma le ricorrenze, pur da laico, ho bisogno di un rito, proprio per dire ai miei "non vi preoccupate, non vi ho dimenticato". Tutto chiuso a chiave, ha aperto titubante, il cane ( il prete ha un cane) che sembrava volesse sbranarmi, poi in realtà dolcissimo. So che questo prete non è amatissimo, ma il fatto che avesse un cane, poi anche un pappagallo grigio, e poi anche una vasca con dei pesci rossi, mi ha fatto un pò simpatia. L'altro giorno hanno fatto una rapina in farmacia. Un ragazzo con casco da motociclista, va dentro e ha puntato la pistola. Il giorno dopo ho fatto un pezzo di strada assieme al farmacista, era ancora notevolmente scosso. Ma era contento della mia vicinanza senza tante domande di curiosità. 

Anni fa per un compleanno, alcuni amici mi avevano regalato un viaggio a Lisbona. Un bel regalo. Appena aprivo la cartina per cercare un posto, c'era sempre qualcuno che si avvicinava  e chiedeva se avessi bisogno. Oppure quando chiedevi una informazione, ti guardavano, sorridevano e ti mettevano una mano sulla spalla e poi ti davano l'informazione. Magari adesso anche il Portogallo è cambiato. Sarebbe bello che quando qualcuno ha un problema, anche piccolo, quell'altro non risponda sapessi io, ma ti mettesse una mano sulla spalla e ti sorridesse come per dire "non ti preoccupare".  In questi giorni ho sentito alcuni amici, qualche problemino, qualche crollo, vabbè mentalmente gli metto la mano sulla spalla e sorrido. 

Sto lavorando al laboratorio su "il sosia " di Dostojewky che è un testo che amo tantissimo, la prima volta l'avevo letto all'età di sedici anni. Può essere letto e interpretato in tantissime maniere. Mi affascina il discorso del doppio e di quell'altro che fa sempre i casini. Mi affascina di come la mente possa a volte trascinarti dove magari non vuoi, o dove invece incosciamente vuoi. Lo trovo molto attuale , mi sembra lo specchio della dicotomia in cui ormai stiamo vivendo tutti. Eppure la voglia di cambiare e di ritornare ad essere umani, ognuno prendendosi anche le proprie responsabiltà in caso di cazzate, non la vedo come una cosa impossibile. 

Sarà che questi paesi sono piccoli, sarà che d'inverno c'è freddo e nebbia e d'estate il caldo è impregnato di umidità, ma mi mancano le persone che girano per strada, le occupano e parlano fra di loro. Dai, oggi va così, ma succede che hai voglia di un sorriso e di un abbraccio. Di darlo e di riceverlo. ciao

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