martedì 30 giugno 2020

la vita come araba fenice

C'erano al fiume  due alberi enormi, altissimi, uguali e vicini. Due pioppi gemelli.
Solo loro due in mezzo alla campagna di erba medica.Questo era uno dei miei luoghi magici. Ho tanti luoghi magici . Luoghi in cui mi sento appacificato e a casa. Questi due pioppi erano li da anni. Poi, con le bufere di vento di qualche tempo fa, uno dei due  è caduto. E' stato un colpo al cuore vedere questo gigante disteso a terra. Molte volte anche durante le camminate in notturna, questo era uno dei luoghi di sosta in cui consumare uno dei tanti nostri riti. 

Ora c'è solo quell'altro, ancora erba medica e sullo sfondo i boschi. Stamattina ho capito che anche lui fra non molto crollerà. Non è più dritto, inizia a pendere, esattamente nella direzione dove c'era quell'altro e anche i rami stanno crescendo in maniera esagerata e pericolosa  nella direzione dell'altro albero ormai mancante. So che è stupido e non giusto dare alla natura dei significati umani. Ma mi piace pensare che a questo pioppo manchi moltissimo il suo gemello, avrebbe voglia quasi di abbracciarlo e di raggiungerlo.
Chiaramente poi ognuno da alle cose i significati che gli pare e stamattina lo guardavo e mi ci riconoscevo. La mancanza che quando diventa lancinante diventa pericolosa. Soffro di catastrofismo e ho inoltre la sindrome di Cassandra. Non riesco ad uscire dal  lockdown ormai  mentale, o quasi. I numeri stanno calando, ma continuano ad esserci e pure troppi. Ma è la mancanza o la possibilità della mancanza che mi atteriscono. 

Mi acquietano il cane e le passeggiate nel bosco. Sempre più brevi perchè non esco da solo e il cane, un pò il caldo un pò l'età non ne ha tanta voglia di uscire.
Leggo tanto e vedo tanti film e scrivo e scopro mondi che non conoscevo. Ieri sera su cielo, rassegna Pride, il film di alcune ragazzine e ragazzini messi in una casa di recupero o di riabilitazione o non so cosa a dovere schifarsi, nel nome di dio, del loro essere persone. Ho letto un articolo su di una casa segreta a  Roma dove ospitano ragazzine e ragazzini maltrattati dalla famiglia perchè gay. Una ragazzina era riuscita a fuggire dai genitori che già avevano preparato una vasca con l'acido. Per lei. Trovo terribile non accettare l'idea che tuo figlio possa essere diverso da quello che tu e la società vorreste per lui. Ma fino al punto di odiarli, massacrali o ammazzarli? Nel nome di dio? La mancanza, sradicati a forza. 

A Bologna, piazza Maggiore, gradini di San Petronio, tantissimi anni fa, avevo fatto amicizia con un ragazzino sardo costretto a fuggire dalla Sardegna perchè i familiari , un finocchio in casa non lo volevano. Viveva al nord, non so. Prima di andarsene a prendere il treno mi ha raccontato che i giorni di festa preparava la tavola e il pranzo per due, casomai qualcuno avesse bussato alla porta. Sempre Bologna, gradini di San Petronio, tantissimi anni fa avevo fatto amicizia una volta ( ogni sera conoscevo persone diverse) con un ragazzino e una ragazzina di Verona, appena fidanzati, gli si era rotta la macchina , poi sono venuti a casa mia a mangiare. Innamoratissimi sembrava, dicevano. Mesi dopo mi telefonano, un giorno lei, il giorno dopo lui e mi dicono che si sono separati. Si erano fidanzati per accontentare le rispettive famiglie, invece avevano capito che avevano voglia di vivere e conoscere altri mondi e altre persone.
Sto ragionando in questi periodi su tantissime cose, principalemnte sull'essere uomo e persona. E più invecchio e più studio, più mi sembra di non sapere nulla. Però alla fine mi restano due parole : mancanza e rispetto. In questi mesi di isolamento che continua e in cui vedo solo qualche volta Marco e il mercoledì sera i giovanotti del laboratorio, le mancanze hanno iniziato a farsi sentire pesanti. Una famiglia che ho avuto e che mi ha amato , ma che mi ha lasciato con diversi casini . Una famiglia naturale che non mi ha mai cercato, pur sapendo da sempre chi ero e dove abitavo e un fratello gemello che continuo a sognare e che mi dice "lasciami perdere io sono morto". E rapporti affettivi, tanti in realtà, da cui sono sempre fuggito. Ecco, mancanza, rispetto e fuga. Mi manca anche un gatto, anni fa desideravo fortemente un gatto rosso e improvvisamente una sera mi sono ritrovato un cosino di poche settimane fra i piedi. L'ho amato , mi ha amato , poi purtroppo è fuggito quando ho deciso di prendere il cane.
O meglio il cane ha deciso di prendere me. Avrei bisogno di un giardino grande , mio per poterci piantare diversi alberi e nel buco, prima dell'albero, metterei qualcosa , un ricordo di tutte le persone della mia vita che non ci sono più. Solo questo potrebbe essere la mia totale elaborazione dei lutti e solo allora potrei ricominciare a desiderare e a sperare, non più pioppo solitario in mezzo al bosco, ma con tante vite attorno che nascono dal lutto. ciao

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