giovedì 18 giugno 2020

E iniziamo dalla val di Cembra

Dopo avere scritto tante sciocchezzine, soprattutto su FB, non è che ho voglia di smetterla con le sciocchezzine, ma in questi giorni mi sono venuti in mente tanti episodi e soprattutto tante persone della mia vita. Per cui mi sono dato questo piccolo progetto di raccontare un pò di persone o di situazioni, senza necessariamente seguire un ordine logico o temporale. Quello che di volta in volta mi viene in mente. Sempre con rispetto e spero anche con un pò di ironia.
Sover - Val di Cembra
 


Cominico da Faver , un paese della valle di Cembra in Trentino. E lì ci ritornerò spesso con questi piccoli racconti. Perchè comunque a Faver ci ho lasciato un pò di cuore e anche se i miei amici continuano a dirmi: "ma cosa ci trovi di bello?" io ho sempre trovato Faver e la valle di Cembra meravigliosi. E pure la gente. 

Tanti, ma tanti anni fa, ancora giovani , eravamo stati scritturati come attori, registi e tante altre cose per un progetto importante che allora si chiamava "se in Trentino d'estate un castello". Io conoscevo poco o niente del Trentino, se non alcune vacanze che da ragazzino avevo fatto con i preti.
veduta da Faver - Val di Cembra
Ci sono stato cinque anni, ma del Trentino, allora, non avevo conosciuto praticamente niente, posti bellissimi e tanti castelli. Erano grosse produzioni, si lavorava tantissimo, due giorni da una parte, due giorni da un'altra. Ed  eravamo pure molto blindati, per cui si faceva gli attori, si faceva gli artisti. Si, una bella esperienza che mi ha insegnato tante cose, ma ripeto, rapporti con i "locali" poco o niente. L'ultimo anno, io poi mi ero stancato e non avevo più voglia di andare, eravamo stati mandati dalla produzione in questo paese sconosciuto, Faver, in val di Cembra. E ci lasciano li, a me e a Marco Zappalaglio.
Faver- Val di Cembra
Dovevamo preparare un evento spettacolo con la gente del paese. Con l'Apt e un gruppo giovani abbiamo iniziato a ragionare, a conoscere persone, ad essere guardati un pò strani, ma con simpatia. Zappalaglio è più razionale e lucido rispetto a me, ma meno empatico con le persone. Abbiamo deciso di preparare tante cose, ma non voglio dilungarmi, questa è la premessa per l'altro di cui voglio parlare. Fra le tante cose Una parata con dei musicisti , poi uno dei miei spettacoli con Zappalaglio attore, assieme a due ragazzi del paese. Dovevo tenere sotto scontrollo tutto e mi sono messo a capo della parata, facendomi il largo fra la folla (hanno calcolato più di quattromila persone) e facevo una sorta di matto del paese. Grande successo, siamo stati richiamati anche l'anno dopo, io nel frattempoo ero diventato amico di tutto il paese. Ero allora magrolino, bellino, abbronzatino, piccolino e mi dicevano che stavo simpatico. In più , mi hanno raccontato, che c'era una volta il matto del paese " il moro" e come fisico e gestualità era assolutamente uguale a me. In ogni caso , praticamente un intero paese, mi aveva adottato. Bello si. 


Faver - Val di Cembra
Per anni questa valle e questo paese, mi sono rimasti nel cuore. Succede che vent'anni dopo, Sergio, uno dei tre ragazzi del centro giovani ( in un paese piccolino non ci possono essere più di tre persone al centro giovani) ci richiama. Di Sergio, del festival che abbiamo messo in piedi e del mio ritorno in valle, poi ne riparlo in uno dei prossimi raccontini. Vent'anni dopo io, non più così magrolino e bellino , ma sempre abbronzatino  e dai anche un pochino simpatico, a volte. Sono stato tre anni, ma ne riparlerò più avanti, anche con il ricordo di altre persone. Oggi voglio parlare di un giovanotto ( una volta) che si chiama Claudio - non ricordavo il nome, ho chiamato Sergio - tra l'altro cugini - ricordavo solo il cognome, cosa non difficile perchè a Faver sono praticamente tre o quattro cognomi che girano e basta. Claudio aveva il negozio di scarpe in paese. Faceva di tutto, le aggiustava , le vendeva. Sergio mi aveva detto :" se vai in negozio, lui non ti guarda in faccia, lui guarda solo che tipo di scarpe indossi" . Infatti. Sono andato diverse volte, anche perchè i prezzi erano notevolmente bassi e altre volte con una scusa per comprare delle solette o delle ciabatte. Io parlavo e lui sempre zitto, ogni tanto qualche parola. Molto chiuso, alto alto , magro magro e con un gran nasone, non propriamente bellissimo. Mi stava simpatico. A pelle percepivo che anche io gli stavo simpatico, ma non l'ha mai detto mai dimostrato. Poi che io facessi teatro, fossi li chiamato da suo cugino, fossi già stato in paese 20 anni prima quando in negozio c'era ancora suo padre, non ho mai capito se gliene importasse qualcosa, credo di no. Molto timido , molto chiuso, vabbè conosco la sua storia familiare, a volte alzava lo sguardo come per dire "ma cazzo vuoi da questo paese" però c'era sempre l'ombra sia di un sorriso che di irornia. Non abbiamo mai fatto discorsi se non "buongiorno buonasera come gira il tempo" che a volte mi rispondeva a volte mi guardava con un mugugno. 

Faver - val di Cenbra. Via principale
Il terzo anno avevo preso in affitto un appartamentino  proprio sulla via principale  e di li vedevo tutto il paese. La mattina mi piaceva prendere il caffè affacciato alla finestra e quando Claudio arrivava per aprire il negozio, io lo salutavo, lui mi salutava. un piccolo cenno impercettibile di mano. Succede che un giorno passo davanti al negozio e lui mi chiama. Mi dice che la domenica c'è la grande processione corpo non mi ricordo di chi, mi chiede di partecipare, io gli rispondo figurati, e mi dice che quell'anno a lui l'onore di portare la croce. Gli rispondo che non parteciperò alla processione dato che non sono del paese e dato che non sono troppo credente. 


Ero però curioso di vedere questa processione cui sapevo avrebbero partecipato praticamente tutte le persone del paese. La domenica pomeriggio, mi vesto bene e mi piazzo in un angolino vicino casa. C'era proprio tutto il paese, quasi. Una cosa esagerata, da processioni come se ne vedono al sud.  Davanti Claudio con una croce enorme, lui altissimo e questa croce che sembrava, poi confermato , pesantissima. Tirava un vento forte. Quando sono passati davanti a me, il vento ancora più forte e Claudio faticava a tenere questa croce, un attimo di esitazione, tutto il corteo si è fermato, io volevo scomparire con tutte le persone che mi salutavano, poi Claudio ha ripreso il controllo e prima di avviarsi  mi ha guardato e fatto un gran sorriso, stavolta non accennato, proprio mi stava sorridendo. La prima e unica volta. L'anno, dopo, ormai l'esperienza del festival conclusa, sono ritornato a salutare un pò di persone del paese, sono andato a salutare Claudio, gli avevo portato una bottiglia. L'ha presa come atto dovuto, senza grazie, ma con un altro  sorriso.
Faver, Valle di Cembra . vigneti
Poi ho saputo che ha chiuso il negozio, sia perchè andato in pensione , sia per problemi familiari.Comunque  poi sono tornato ancora a Faver, mi sono fermato davanti al negozio chiuso e ho detto "ciao giovanotto, prossima volta devi essere qua che andiamo a prendere un caffè". Poi non so quando , ma su Faver e la valle di Cembra ci ritornerò anche se non riuscirò a parlare di tutti sennò mi ci vorrebbe una vita. ciao

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