sabato 28 dicembre 2019

E' morta una signora qua in paese. Una signora che conoscevo abbastanza bene e anche lei, forse un pochino troppo giovane per morire. O forse si è sempre un pochino troppo giovani per morire. Passano gli anni e ti vedi decimare le persone che ti passano accanto e aspetti il momento che succeda a te e allora ti viene il nervoso. 

Poi passano i giorni, la gente si dimentica, ma le persone direttamente coinvolte, rimane una ferita difficile da rimarginare.
C'è un'amica che due anni fa le è morto il marito, improvvisamente, così. L'ha trovato steso a terra. Ogni tanto la chiamo e la ferita è ancora apertissima e allora dico delle sciocchezze per farla un pochino ridere. L'altro giorno si parlava dei rispettivi malanni e ad un certo punto le ho detto :" tu che sei messa molto peggio di me..." e abbiamo iniziato a ridere. Ogni tanto servo anch'io a qualcosa.

Ho terminato di leggere il mio primo libro di genetica, porca miseria che fatica. Chiaramente non ricordo nomi, numeri, combinazioni, ma mi è stato utile. L'autore era stato chiaro fin dall'inizio :"non aspettavi certezze, ma solo dubbi". Infatti. E' che scopri qualcosa, ti si apre sempre qualcos'altro in un pozzo infinito che non ha mai fine. E questo diventa affascinante perchè ti spinge ad andare ancora avanti.

Non ho mai amato gli assoluti. Gli assoluti, da qualunque parte arrivino, e la troppa perfezione mi fanno paura. Io sono figlio del dubbio in senso reale e metaforico. Il dubbio ti permette di ragionare, gli assoluti no.  Una di quelle cose che ho imparato e già sapevo è che viviamo in un'epoca in cui non c'è tempo. Tutto deve essere macinato in una frazione di secondi per poi passare a qualcos'altro. Questo non ti permette il ragionamento. 

Un ragionamento ha bisogno di tempo, di interlocutori, di essere dimostrato, di essere confutato. Anche le persone hanno bisogno di tempo, per parlare, per essere amate, capite, coccolate e per essere anche piante quando le si perde. A volte ho l'impressione che questa nevrastenia da social e non solo ci faccia perdere sia l'identità che l'umanità. Anche perchè poi non stiamo parlando con qualcuno, ma stiamo parlando al vento. 
Torno a cose più banali, mi sono detto, prima di comprarmi il prossimo libro di genetica e so già quale, leggo qualcos'altro, di più leggero. Ne avevo sempre sentito parlare, non l'avevo mai letto, non è recente, mi dico leggo "il racconto dell'ancella". Non è pesante come lettura, ma alla faccia della leggerezza, però si, va letto. 


Nelle letture dei social sto preferendo i post di persone che si mettono in discussione, che parlano direttamente di sè, senza tante citazioni o condivisioni da altri, questo mi arricchisce. In questi giorni tante cose, ho un diavolo per capello, e di capelli ne ho tanti. E sono un pochino insofferente al mondo. Ne fa le spese il cane, non perchè lo tratti male figuriamoci, ma perchè capta i miei malumori e inizia pure lui a fare capricci e a sentirsi abbandonato. Per cui anche per farlo mangiare, con una mano devo tenere la ciotola , con quell'altra devo continuamente grattargli la  testa, i fianchi, la pancia. A volte invidio chi ha cani che appeni ti avvicini alla ciotola ti sbranano. Il mio mi sbrana se non sto vicino a lui .

 2019, ci avviciniamo al 2020. Per me è stato un decennio, quello appena passato, decisamente pesante, ma anche i dieci anni prima non è che siano stati molto leggeri. Se dovessi parlare con la mia amica di prima, alzerei la posta e direi che da quando sono nato è tutto pesante. 

Sempre oggi , alcuni ragionamenti di una giovane donna, mi hanno fatto pensare al ruolo difficoltoso e spesso non capito e inascoltato di una madre. E tanto per cambiare sono riuscito a sentirmi nuovamente in colpa nei confronti di mia madre. Mi dispiace di avere captato una verità che lei ha cercato di tenere nascosta per tutta la vita.  E mi dispiace anche per quell'altra madre, quella naturale che qualunque cosa sia successa, comunque, non ho mai appesantito di questioni o giudizi morali. E mi sono ricordato di come la mente possa riuscire a dimenticare, cancellare realmente dei pezzi della tua vita. Perchè non vado più avanti nella mia ricerca sulle origini? Perchè mi sono reso conto che tante persone hanno dimenticato e non ho alcun diritto a scavare facendo fuoriuscire da altri qualcosa di probabilmente doloroso. 

Ritorniamo alle sciocchezze. Ho degli amici, maschi, che amano la competizione, anche solo come gioco. Io no. Perchè perdo sempre. A volte mi sembra che anche da adulti, i maschietti abbiano sempre bisogno di tirarselo fuori (metaforicamente) per misurarselo e per fare vedere chi ce l'ha più grande. E poi non capiscono le mogli che si mettono ad urlare "basta con questa sindrome di Peter Pan". E' arrivata sera, il cane dorme e si lamenta. Vai a fargli capire che non ho nessuna intenzione di abbandonarlo: E non posso neanche concludere con un"avrei voglia di tenerezza" perchè si alzerebbe un coro di  :" sapessi noi". ciao

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