lunedì 23 dicembre 2013

flauti magici, Tarkovski e frittatine di bottarga

Non mi potrò abbuffare di panettone e cioccolato così come avevo promesso in caso di fallimento dai miei propositi, perchè fallimento non c'è stato, ma siccome nulla riesce perfetto , dovrò ugualmente abbuffarmi. Di cioccolato dato che il panettone non mi fa impazzire. Già i prenotati non erano tantissimi, il tempo che da previsioni doveva essere nuvoloso senza piogge, era nuvoloso con pioggia e anche nebbia, piacevolmente sufficiente da farci sembrare in un film di Tarkovski. Di questi prenotati, metà esatti non sono arrivati o come è successo altre volte hanno sbagliato strada , orari, posto e colpa mia, anche giornata. Comunque erano dieci, più me, Marco, Emi e Paolo, quattordici. L'ultimo sopralluogo , per la prima volta avevo messo gli stivali di gomma al posto dei miei soliti scarponi, continuavo a scivolare e a lamentarmi per il fatto di avere gli stivali e non gli scarponi. Sono anche finito contro un ramo , così da lasciare un bel segno sul naso per cui per due giorni tutti a chiedermi se fosse stato il cane. Se il mio cane mi dovesse mordere il naso, me lo porterebbe via, altro che graffiarlo . L'acqua del giorno prima era aumentata così ho dovuto eliminare un piccolo passaggio perchè la zona in questione da quasi paludosa era diventata uno stagno senza fondo. Poi la questione Marco che posso anche capirlo che dovermi fare da pilastro ( si legge spalla) per queste mie bizzarrie notturne, non lo vive proprio benissimo. Infatti l'ultima camminata estiva mi aveva scagliato praticamente tutti i tempi e la colpa comunque mia. Mi era venuto in mente una figura un pochino più teatrale, cappotto e stivali di pelle, cappello e occhiali scuri. Il capello non siamo riusciti a trovarlo e gli occhiali facevano un po' buio e in più Marco aveva freddo e questa figura che doveva essere snella ed elegante, riempito di maglioni, sembravo io due anni fa prima della dieta. Pensavo ad Herzog ed avrei voluto una poltrona rossa, ma portare la poltrona rossa, di notte in una zona buissima e zeppa di acqua , problema. Volevo anche della musica , il flauto magico, e quella siamo riusciti a portarla. Che a forza di portare l'impiantino su e giù in giro per il bosco , Marco alla fine era anchilosato. Volevo anche un testo e cosa leggiamo? Prima istinto in un attimo di follia dico “ brani dall'apocalisse”, ma poi la mattina di sabato ho optato per brani meno lugubri e più significativi per il percorso che volevo fare. Io dovrei essere del segno della vergine, ma non ho nulla che mi caratterizzi come questo segno. Sono disordinato materialmente e mentalmente e se in un evento c'è da cambiare qualcosa anche qualche minuto prima si cambia. Questi i malumori fra me e Marco per l'ultimo sopralluogo due ore prima dell'inizio. Arriviamo al castello di Pumenengo per la preparazione iniziale, vogliamo fare il logo del rebirth day con i ceri, quelli rossi. Marco era convinto li avessi portati io, io ero convinto li avesse portati lui, ci siamo ridotti a fare il logo con quelle insignificanti candeline scaldavivande. Arriva il primo prenotato che però voleva fare solo lo spettatore e ci dice “ non me la sento di fare lo spettatore però vi ho portato un panettone” per altro buonissimo. Grazie. E io gli ho fatto bere un bicchiere di grappa,però non ha ceduto. E lui e il suo alter ego ( dato che è dei gemelli) se ne sono andati con un grande sorriso e un po' di malinconia. Poi due, uno , due, tre, due. Dieci appunto, sono arrivati. E siccome in questo periodo sto lavorando con numeri di nicchia, penso mica ci scoraggiamo per questo e poi dieci che hanno sfidato i lupi e le intemperie dobbiamo trattarli al meglio possibile. C'era anche un ragazzo spagnolo e mi piace moltissimo sentire parlare italiano con la pronuncia spagnola. E' molto musicale. Al bicchierino usuale di grappa ho aggiunto un cioccolatino e sette bilie di vetro a testa e siamo partiti. Tutto con molta calma in una atmosfera dicevo da film di Tarkovski, una discesa , dolce, agli inferi e una , dolce, risalita. Alla fine è schiattato il lettore cd e il pezzo finale non è partito, ma tutto esattamente come volevo. E dieci, più me, Marco, Emi e Paolo, che sembravamo pochi, eravamo in realtà il numero giusto per la serata. Dedicata al terzo paradiso di Pistoletto, dedicato alla rinascita. E l'idea che in contemporanea in tutto il mondo, altri pazzi avessero voglia di dedicare una giornata alla rinascita, si , grandioso e struggente. Poi il prossimo anno magari ritorno alla grandi camminate spettacolo con i grandi numeri, ma sabato sera, noi quattordici eravamo perfetti. Io ho anche avuto la possibilità, privata, di sancire in maniera sfrontata un addio. Perchè amori non vissuti e ricordi piacevoli che ti capitano sempre sotto gli occhi fanno male al cuore e ti impediscono quel minimo di rinascita che pur alla mia età spererei ancora di avere. Poi la mattina dopo, recuperato il cane e partenza, neanche troppo traffico. Mi si stanno preannunciando dei giorni pesanti, ma ho la mente sgombra e il sorriso nel cuore. Sgomberare la mente almeno di una parte dei propri fantasmi e riuscire ad avere il sorriso nel cuore, questo è l'augurio che voglio fare. Avevo dimenticato di dire che dopo la camminata , ci siamo ingozzati tutti quanti in maniera mica da ridere. E fra le tante cose deliziose è doveroso citare una frittatina di bottarga prezzemolo e aglio. Grazie e auguri di cuore.

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