Siamo un pochino in ritardo, ma partiremo. Con la stagione intendo e
anche con i laboratori, ma siamo in dirittura d'arrivo e partiremo.
Di fronte a me il mio socio Zappa, aria seriosa al computer, di
fianco il mio cane che ha i calori e sta cercando di farsi tutto
quello a portata di mano o di pisello e poi appoggia il muso sulle
mie gambe ed inizia ad ululare. Un breve salto al bar, incontri
piacevoli e il cane ormai senza pudore e senza remore. Negli ultimi
due anni, non che gli altri fossero stati meno pesanti, ho
appesantito troppo il cuore e la mente. In un momento di crisi avevo
detto con Zappa:” mi piacerebbe riavere la mia vita”. Lui mi ha
risposto :” è questa la tua vita”. In effetti la storia, la
personalità e il vissuto di una persona non si costruiscono con i
“se” o con i “vorrei o avrei voluto”. Ora sto cercando di
uscire dalla nebbia, la mia vita è questa, ci sono delle
responsabilità e vanno affrontate, ci sono dei dolori e delle
ferite, ma la gente è piena di dolori e di ferite. Io ho la
possibilità e anche la sfrontatezza di poterne parlare. E più
parlo, più diverse umanità mi si avvicinano e aprono il loro cuore.
E' un regalo bellissimo. Quando vado in struttura da mia madre,
faccio sempre quello allegro, conosco tutti, infermieri, oss, medici,
ricoverati, saluto tutti, faccio sempre un giro a salutare tutti. C'è
una signora che tutte le volte mi chiama , mi prende la mano e ci
appoggia la faccia. Ma quando esco dalla struttura, c'è sempre un
gruppo di signori seduti davanti alla porta di ingresso che saluto
con “ciao ragazzini”, quando esco dalla struttura, non riesco a
salire subito in macchina, devo aspettare un attimo perchè mi sembra
che la testa e il cuore scoppino. La vita di una persona non si fa
con i se e i tuoi parenti alla fin fine sono quelli che , nel bene o
nel male , ti hanno cresciuto. Probabilmente in questi giorni
arriverò alla conclusione delle mie ricerche. Ho scoperto che non
voglio più cercare nessuno, voglio solo sapere la verità, anche se
ogni verità ha tante sfaccettature non sempre visibili. Non so cosa
sia avere un fratello, non l'ho mai avuto, so quello che mi
raccontano i miei amici. Mi manca, come probabilmente a tutti i figli
unici, qualcuno con cui sei cresciuto assieme, mi manca magari stare
sul lettone quando hai paura dei temporali, mi mancano le litigate,
le gelosie, le solidarietà. Quello che immagino possa essere un
rapporto tra fratelli. Ma questo è il tempo della nascita ,
dell'infanzia e dell'adolescenza. Sono i periodi in cui un fratello
di sangue cresce come tuo fratello. Ora, qualunque sia la verità, è
tardi. Dopo 60 anni non si possono recuperare dei rapporti che non ci
sono mai stati. Probabilmente fra non molto, se si riusciranno a
sciogliere i nodi, mi verrà data una busta o forse no. Mia padre e
mia madre, sono quelli che mi hanno cresciuto e non ho bisogno di
cercare altri padri e altre madri , però il motivo per cui sono
stato buttato via, questo mi brucia tantissimo e questo vorrei
sapere. Poi per i fratelli, ci sono non ci sono, credo sia ormai
tardi e aldilà dell'idea romantica, credo seriamente di non avere
più voglia di conoscerli. Mia madre mi aveva detto il nome di un suo
cugino che forse sapeva qualcosa. So che era ammalato, chiamo prima
il figlio, che mi risponde “ora sta bene e puoi parlare”. Nel
frattempo ho parlato con lui, con il figlio intendo. Non ha fatto
una piega e mi ha detto “ come mai alla tua età ti metti a
cercare, ora, stai cercando l'eredità da dividere?” e poi ha
continuato “ e se scopri che magari i tuoi parenti sono dei
delinquenti?” e se invece fossero brave persone? Parlo poi con il
cugino di mia madre che mi ha aggredito , mi ha dato del fanfarone,
del bugiardo paranoico, concludendo che se avevo delle fisime, dovevo
alzare il culo e andare a cercare. Fanculo. In effetti cosa vado a
cercare, quello che dovevo sapere lo so, per il resto avevo solo
bisogno di un sorriso e un abbraccio, ma il mondo è pieno di persone
disposte a darti un sorriso ed un abbraccio. Questa estate nei
giardinetti dove porto il cane quando sono a Cesena, c'era un
barbone, penso cinese. Comunque asiatico. Alto, magrissimo, una certa
dignità, sempre con la giacca, sporca, ma sempre giacca. Aveva una
bicicletta e li accatasto probabilmente tutto il suo mondo. Un tipo
strano che non guardava nessuno, parlava da solo. Totalmente
scoordinato un pochino effeminato. Poi un giorno il mio cane si è
sdraiato vicino a lui per avere le coccole. Quando sono riuscito ad
alzare il cane e riprendere la camminata, il giovanotto ha iniziato a
seguirci, completamente innamorato del cane e anche lui , quasi alla
ricerca di un padrone. L'ho depistato perchè non avevo voglia di
essere seguito. L'altro giorno, sempre con il cane e sempre solito
giardinetto, vedo in lontananza una persona seduta con grande
compostezza su una delle panchine, una donna che continuava a
fissarmi. Sembrava orientale e subito ho pensato fosse il giovanotto
barbone che si era vestito da donna. Quella era la mia direzione e
sono andato avanti , curioso di vedere la trasformazione. Non era il
giovanotto, ma una signora italiana, un donnone. Tutta in nero,
scarpe, calze, gonna ,camicetta, e giacca. Un bel donnone con la
faccia triste e lineamenti vagamente orientali. Una di quelle signore
che tu vedi e pensi “questa è abituata a comandare”, troppo
elegante e raffinata, un rolex al polso che costa più della mia
macchina, ottima fattura di vestiti, ottimo taglio di capelli. Una
donna così non va ai giardinetti. Troppo costosa la bicicletta e la
borsa, troppo a disagio la signora a stare seduta sulla panchina di
una giardinetto. Quando ormai ero vicino , mi ha guardato e si è
messa le mani in faccia, poi non mi ha più guardato e ha fatto finta
di parlare al telefonino. Non so cosa c'entra, ma mi ha inquietato
tanto, non si è mai voltata, poi in lontananza ho visto che prendeva
la bicicletta e ripartiva. Forse solo una coincidenza, ma in quel
momento ho pensato “voglio solo sapere la verità, non voglio nulla
da nessuno e non voglio incontrare nessuno”. La storia dei popoli,
aldilà della storia ufficiale è fatta di sangue di sudore e di
sperma e di battaglie e guerre solo per interessi economici. Non
esiste una razza privilegiata, non esistono razze, ma mescolamenti
continui a ferite continue. A me nella vita è sempre piaciuta la
ricerca, mai il risultato. Il bello di fare uno spettacolo è la
preparazione, poi, bello o brutto, è uno spettacolo. In questi
ultimi mesi ho avuto la mente annebbiata, per i problemi di mia
madre, per i problemi miei e ho continuato ad avanzare cercando di
spostare la nebbia. Ora forse la nebbia sta diradando e penso che non
mi interessa più. Un po' come “madame de sade” di Mishima.
Aspetta una vita che il marito possa ritornare a casa e quando questo
sta per succedere, chiede ai domestici di chiudere le porte e di non
farlo entrare. Gli scritti, i romanzi, i film, il teatro, le favole
hanno bisogno di storie forti, spesso maledette, quelle storie
appunto di sangue sudore e sperma, la vita reale avrebbe bisogno di
un pochino di tranquillità. Io non ho più voglia di cercare, anni
fa ho scoperto, per via delle allergie, che ho i valori del c1 e c2
(esami del sangue sulle cellule) alterati, una questione genetica mi
hanno detto. Allora mi piace pensare che magari appartengo ad una
delle etnie eschimesi ( così posso dare del terrone a tutti) oppure
immaginare di essere mongolo , diretta discendenza di gengis kan. “Il
gruppo etnico
mongolo è caratterizzato da pelle giallastra a volte un po' scura,
capelli neri e molto spessi e forti (la calvizie
è praticamente sconosciuta, la canizie
si manifesta rarissimamente prima dei 55 anni), barba
non presente prima dei 25 anni di età e non raggiungente lunghezze
superiori a 14 cm in genere, peli solo su ascelle e genitali
e spesso anche qui ritardati o radi.La statura non è alta
(circa 168 cm in media per gli uomini e 160 cm per le
donne), ma la corporatura è robusta, resistente alle fatiche, al
forte caldo e forte
freddo.” questo
da wikipedia. Non sono proprio giallino, ho pochi peli, anche se non
così glabro, ma tutto il resto ci sta. Continuo ad avere il magone,
ma anche anche tanta voglia di ridere e di vivere e il piacevole
sorriso che ho ricevuto stamattina al bar riempie il cuore e
dona un pochino di serenità. Il cane si è addormentato, Marco sta
continuando a lavorare, io a cazzeggiare e fuori c'è il sole.
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