1976,
abitavo da circa un anno a Bologna e stavo vivendo un amore
contrastato ormai alla fine. Abitavo in via Santo Stefano e tutti i
giorni per andare a casa mi fermava la polizia perché vicino a
piazza santo Stefano c'era la sede dei fascisti e io da come ero
vestito e conciato sembravo tanto un giovanotto della sinistra che
più sinistra non si può.
Un giorno, non sapevo nulla, ancora
dovevano succedere i casini del 1977, piazza Santo Stefano era
bloccata. Mi ci sono trovato intrappolato. Era impossibile uscire, la
polizia te lo impediva. Al centro della piazza un palchetto
attorniato da individui rasati con bandiere che sembravano
manganelli. Sul palco un tipo che poi ho saputo era Rauti e la piazza
piena di fascisti esaltati. Ho avuto paura, eravamo quattro , cinque
ragazzi che non c'entravano nulla con gli esaltati, appiccicati ad un
muro sotto stretta sorveglianza della polizia. Finito il comizio e i
saluti romani, la piazza si è svuotata velocemente e finalmente sono
riuscito ad arrivare a casa. Ero spaventato, quella gente mi faceva
paura.
Poi la sera decido di andare a vedere un film. Nel mio periodo
bolognese vedevo dai tre ai cinque film la settimana. Sala mezzo
vuota, ogni tanto passava l' omino con le patatine e le bibite.
Distante da me un ragazzo che chiama l'omino per una bibita e mi
scivola addosso. Mi chiede scusa, mi chiede se voglio bere e poi si
siede di fianco a me. Volevo vedere il film , ma lui continuava a
parlare finché ad un certo punto mi dice:“mi piaci tantissimo”.
Dice che era a Bologna per affari, figlio di un industriale del nord
ovest, era
del leone, non
aveva nessuna voglia di vedere il film, ma era entrato perché mi
aveva visto entrare. Mi viene da ridere, guardo il giovanotto e
sembrava la fotocopia di un bravissimo attore, allora mito della
sinistra. Glielo dico, si mette a ridere e risponde “è la mia
sfiga”.
Abbiamo girato per Bologna tutta notte e poi siamo andati a
dormire nel suo albergo. Si molto bello – il giovanotto, non l'
albergo- ma mi aveva colpito per l'ironia, l'educazione, la simpatia.
La mattina dopo telefono al lavoro che ero ammalato e ci avviamo al
chiosco dei giornali. Io compro l'unità e lui un giornalaccio
fascista. Entrambi sconvolti. “ non sapevo tu fossi comunista” -
“ e io non sapevo tu fossi fascista”. In pratica i suoi affari
erano stati partecipare al comizio di Rauti. Non come semplice
spettatore. Credo fosse uno dei giovanotti, pur
con la testa non rasata,
con bandiera – manganello . Non sapevo cosa fare, stavo uscendo da
un rapporto che era stato brutto, lui invece era delicato , gentile,
affettuoso. Anche spudorato- siamo stati in giro per tre giorni,
senza parlare, ci si teneva per mano- e mi ha portato in tutti quei
posti che io chiamavo e chiamo i
covi
fascisti. Paura
su paura.
Purtroppo, tanto era bello, simpatico, delicato, intelligente ed
ironico, tanto era anche qualcos'altro . Pur giovanissimo, aveva un
anno più di me, era già stato sposato e con matrimonio annullato
dalla Sacra Rota. Mi parlava dei valori della famiglia, che si
sarebbe sposato ancora e che due
o più uomini possono fare sesso, ma i sentimenti non possono
esistere.
Chiaro che un rapporto del genere non poteva funzionare, anche se il
suo comportamento era totalmente differente rispetto alle parole cui
credeva.
Ci siamo amati per tre giorni, poi ci siamo scritti tanto e
al successivo appuntamento io non mi sono presentato. Lo chiamavo
“cagnazzo”.
Tutte le volte che vedo, sento i vari proclami
fascisti , mi viene in mente questo piccolo episodio della mia vita.
In questi giorni i social sono pieni di commenti e foto dei quattro
gatti quattro che a Cesena, già per la seconda volta, fanno il loro
funerale pagliacciata perché due uomini si sono uniti civilmente.
Credo che gli si dia troppa importanza. E' gente inutile che ha
bisogno di far parlare di sé. Certi elementi non esistono, esistono
solo nella pubblicità che riescono a crearsi. Tipo Adinolfi , se non
fosse perché social e media ci vanno a nozze con le sue cagate,
chi sarebbe?
Credo faccia comodo a tanti rincretinirsi sugli
stereotipi, come il gay deboluccio, piagnucoloso, solo ballerino,
commesso o parrucchiere. Conosco camionisti, contadini, muratori, operai da
paura. Del genere che se ti danno una sberla, capitomboli per dieci
metri.
Di mio sono disordinato , fisicamente, concretamente,
mentalmente, non sopporto nessun tipo di regola e credo non riuscirei mai a sopportare o a sopravvivere
ad una unione duratura , o
ad una convivenza con una persona. Però
difendo a spada tratta qualsiasi tipo di unione civile che deve
diventare matrimonio a tutti gli effetti. E difendo anche il diritto
all'adozione perché solo degli idioti possono pensare che due uomini
o due donne non possano allevare , e bene, un figlio.
Nel corso degli
anni altri amori, altri incontri, gente di tutti gli
schieramenti politici e di tutte le religioni e mi è venuta la
nausea per le ipocrisie che uno si porta dentro e cui , nonostante
l'evidenza dei fatti, continua ad aggrapparsi. Ora , come ho sempre
detto, sono diversi anni che non ho più voglia di incontri né fissi
né occasionali, però ogni
tanto torna
cocente il desiderio di avere una persona di fianco da proteggere, da
accudire, coccolare e dai cui farsi proteggere, coccolare e accudire. Ma rimane lì, come
desiderio. Quando se e come arriverà, poi
si vedrà.
Senza
tante cagate da ipocrisie che purtroppo non appartengono solo ai
fascisti.
Stamattina guardandomi allo specchio e prima di stramazzare
al suolo, mi sono detto “aspetta di diventare ancora un po' più
vecchio e con il fisico ancora peggiore”. In questi giorni sto
pensando , con tanta tenerezza nei miei confronti, ai miei amori
passati e questo non fa bene alla salute. Con tenerezza, senza
nessuna malinconia o rimpianto, ma ugualmente non fa bene alla
salute.
Chiaro
non sottovaluto, e mi fa paura, questa ondata furiosa di fascismi,
razzismi, populismi, di odio, rancori, sessuofobie. Credo si debba
marciare a testa alta, come la loro arroganza tipo i sentinelli vari,
credo che niente debba essere sottovalutato, nulla. Ma dare troppa
pubblicità a un Trump qualsiasi , considerandolo un inutile idiota,
si fa solo la sua fortuna.
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