Appena
arrivo alle casse di qualsiasi supermercato, il ragazzo o la ragazza
mi danno subito del tu iniziando con un ciao. Evidente che non sono
un giovanotto, allora
perché mi devono dare del tu che
neanche ci conosciamo?
Ho pensato sarà forse
la
mia altezza.
Loro, sempre ritmi più veloci, vedono un coso
piccolo neanche stanno a guardare se è un bambino, un giovanotto, o
anziano. Ciao.
Poi ho scoperto che mi danno del tu perché pensano
che io sia straniero. E questa cosa mi fa incazzare. Non perché
venga scambiato per straniero. Ci sta, mi fa piacere. Ad un italiano
grandino di età si da del lei, perché ad uno straniero si deve
dare del tu? Fra le varie opzioni che mi assalivano la mente , genere
“ oh ragazzino non sono tuo padre” o altre un pochino peggiori,
ho optato per quella
più consona a me.
Ogni
volta che mi danno del tu, inizio
a parlare con un generico accento di un generico paese
dell'est
europeo.
Che
palle questi quattro milanesi che girano sempre con la banana in mano
per quattro palme che a dire loro africanizzerebbero
Milano. Magari.
Saranno belli i mega schermi o i mega cartelloni pubblicitari che da
sempre invadono piazza duomo. Quando non c'è niente da dire e la
testa è vuota, si fa di tutto pur per mettersi in mostra. Inizia un
periodo abbastanza intenso per fortuna. Domani, dato che avevo voglia
di rimettermi a studiare, inizio un corso di inglese.
Fra qualche
anno mi piacerebbe ritornare all'università e studiare medicina, è
sempre stato uno dei miei sogni. Peccato
che appena vedo un po' di sangue rischio di svenire. Oggi in giro con
il cane mi ferma un signore che aveva voglia di parlare. In effetti
dovrei cambiare orari che sti pensionati che se ne stanno in giro e
hanno voglia di parlare, ormai il mio cane li sbrana.
Questo signore
mi racconta che lui viene da un paese vicino, devastato dalla brebemi
: “hanno tagliato tutti gli alberi hanno fatto le rotonde
dappertutto, ci hanno messo anche il casello di entrata” e mi
diceva che veniva a passeggiare in questi boschi che almeno gli
alberi ci sono ancora.
Poi ce n'è un altro ,preciso
come un orologio svizzero. Tutti i giorni si fa circa quindici/venti
chilometri a passo veloce e io sono il suo salvatore. Nel senso che
appena mi vede si ferma con la scusa di parlare, in realtà per darsi
una pausa e prendere fiato.
Qualsiasi
argomento , tira fuori il cellulare e mi fa vedere la foto. Compresa
quella dei suoi cani, due pitbull femmine che a suo dire sono sempre
dietro a sbranarsi. Oggi girava con un bastone lunghissimo “mi
serve per quando vado a camminare in montagna”. L' altro giorno
girava con delle pietre “devo riempire che c'è una buca”.
Fortuna ride tanto e mi mette di buon umore.
Sempre oggi , il mio
cane è stato bravissimo, mi camminava di fianco, non ha fatto
capricci. Improvvisamente
è arrivato un signore con un altro cane maschio ed è stato
putiferio. Ho vangato e pulito tutto il giardino. Praticamente ,
tolto il piastrellato, tolto il corsello, venti metri quadrati di
giardino
più
dieci metri di orto. Trenta metri.
Ci ho messo tre pomeriggi. Mi fa
ancora male la schiena , ma saranno un giardino e un orto bellissimi
da fare schiattare di invidia il mio vicino e sua moglie. Pane,
focaccia e piadina, so farli da un po' di tempo. Ora ho imparato a
fare le torte. Tre. Ciambella romagnola, torta sbrisolona e torte
alla Jean D'Arc (quelle una su due che mi escono bruciate).
Cane,
giardino, orto, pane e torte fatte in casa, ci mancano le
marmellatine. Dio come sono messo male. Sto
leggendo in questi giorni sui social persone che piangono amici o
altro che sono morti. E poi la conclusione con un generico r.i.p.
Costa tanta fatica non dico esprimere un pensiero di dolore proprio,
ma almeno un riposa in pace completo? Magari quando morirò io,
metteranno : “vola leggero come una piuma dato che in vita sei
stato pesante come una merda”. Oi!
Nessun commento:
Posta un commento