lunedì 20 febbraio 2017

ciao, r.i.p., pani e giardini e va da via al cul

Appena arrivo alle casse di qualsiasi supermercato, il ragazzo o la ragazza mi danno subito del tu iniziando con un ciao. Evidente che non sono un giovanotto, allora perché mi devono dare del tu che neanche ci conosciamo? Ho pensato sarà forse la mia altezza. Loro, sempre ritmi più veloci, vedono un coso piccolo neanche stanno a guardare se è un bambino, un giovanotto, o anziano. Ciao. 
Poi ho scoperto che mi danno del tu perché pensano che io sia straniero. E questa cosa mi fa incazzare. Non perché venga scambiato per straniero. Ci sta, mi fa piacere. Ad un italiano grandino di età si da del lei, perché ad uno straniero si deve dare del tu? Fra le varie opzioni che mi assalivano la mente , genere “ oh ragazzino non sono tuo padre” o altre un pochino peggiori, ho optato per quella più consona a me. Ogni volta che mi danno del tu, inizio a parlare con un generico accento di un generico paese dell'est europeo
 Che palle questi quattro milanesi che girano sempre con la banana in mano per quattro palme che a dire loro africanizzerebbero Milano. Magari. Saranno belli i mega schermi o i mega cartelloni pubblicitari che da sempre invadono piazza duomo. Quando non c'è niente da dire e la testa è vuota, si fa di tutto pur per mettersi in mostra. Inizia un periodo abbastanza intenso per fortuna. Domani, dato che avevo voglia di rimettermi a studiare, inizio un corso di inglese. 
Fra qualche anno mi piacerebbe ritornare all'università e studiare medicina, è sempre stato uno dei miei sogni. Peccato che appena vedo un po' di sangue rischio di svenire. Oggi in giro con il cane mi ferma un signore che aveva voglia di parlare. In effetti dovrei cambiare orari che sti pensionati che se ne stanno in giro e hanno voglia di parlare, ormai il mio cane li sbrana. 
Questo signore mi racconta che lui viene da un paese vicino, devastato dalla brebemi : “hanno tagliato tutti gli alberi hanno fatto le rotonde dappertutto, ci hanno messo anche il casello di entrata” e mi diceva che veniva a passeggiare in questi boschi che almeno gli alberi ci sono ancora. 
Poi ce n'è un altro ,preciso come un orologio svizzero. Tutti i giorni si fa circa quindici/venti chilometri a passo veloce e io sono il suo salvatore. Nel senso che appena mi vede si ferma con la scusa di parlare, in realtà per darsi una pausa e prendere fiato. Qualsiasi argomento , tira fuori il cellulare e mi fa vedere la foto. Compresa quella dei suoi cani, due pitbull femmine che a suo dire sono sempre dietro a sbranarsi. Oggi girava con un bastone lunghissimo “mi serve per quando vado a camminare in montagna”. L' altro giorno girava con delle pietre “devo riempire che c'è una buca”. Fortuna ride tanto e mi mette di buon umore. 
Sempre oggi , il mio cane è stato bravissimo, mi camminava di fianco, non ha fatto capricci. Improvvisamente è arrivato un signore con un altro cane maschio ed è stato putiferio. Ho vangato e pulito tutto il giardino. Praticamente , tolto il piastrellato, tolto il corsello, venti metri quadrati di giardino più dieci metri di orto. Trenta metri. 
Ci ho messo tre pomeriggi. Mi fa ancora male la schiena , ma saranno un giardino e un orto bellissimi da fare schiattare di invidia il mio vicino e sua moglie. Pane, focaccia e piadina, so farli da un po' di tempo. Ora ho imparato a fare le torte. Tre. Ciambella romagnola, torta sbrisolona e torte alla Jean D'Arc (quelle una su due che mi escono bruciate). 
Cane, giardino, orto, pane e torte fatte in casa, ci mancano le marmellatine. Dio come sono messo male. Sto leggendo in questi giorni sui social persone che piangono amici o altro che sono morti. E poi la conclusione con un generico r.i.p. Costa tanta fatica non dico esprimere un pensiero di dolore proprio, ma almeno un riposa in pace completo? Magari quando morirò io, metteranno : “vola leggero come una piuma dato che in vita sei stato pesante come una merda”. Oi!

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