Variazioni di matrimoni sulle acque .
Acqua
ci voleva perché inverno senza neve o pioggia, i fiumi praticamente
in secca. Mi parlavano del lago di Iseo, grande bacino del fiume
Oglio, ai minimi storici. Oggi l'Oglio, dopo
le piogge di questi giorni,
è una meraviglia non proprio in piena, ma poco ci manca.
Avevo già
fatto i sopralluoghi per la camminata in notturna del 18 giugno,
ancora qualche diluvio come ieri e chissà se ci saranno ancora i
sette isolotti sette in cui avevo previsto le mie azioni. Dopo anni
di camminate
– primavera, estate, inverno, autunno- de “il
respiro del fiume” in cui credo di avere dato fondo a tutto il mio
universo conoscibile e inconoscibile, a volte con attori, a volte
senza, a volte passaggi stupendi, a volte scazzati, avevo voglia di
cambiare registro. Rimane il fiume , rimane la notte, rimane il bosco
e rimango io , però basta sofferenza degli animi, basta Gilgamesh o
Eva nascente, basta immagini meravigliose, basta i miei attori
fantasmini che ci accompagnavano nel viaggio, basta io ormai vecchio
conduttore viaggiatore.
Il bicchierino di grappa che ho sempre
offerto prima delle partenze , rimane e anche i dolcetti, le
caramelle,
i cioccolatini e la frutta lungo il percorso, anche questi
rimarranno. Questa
nostra epoca
ormai
del totale disincanto, dei
razzismi, del fanculismo, allora
per una sera fanculisti
anche noi e i nostri pensieri.
Facciamo
festa.
Chiaro, a modo mio, sempre un pochino teatrale,
scanzonati e soprattutto irriverenti. E poi se come al solito, ci
sarà qualcuno che ha voglia di perdersi, che si perda e non fermerò
il gruppo per andarlo a cercare. Si spera che il 18 giugno l'acqua
cali un pochino, perché tutto deve essere in acqua. Io sarò il
camminante conduttore officiante dei matrimoni che verranno
celebrati, in sette posti in mezzo al fiume. Sarò anche l'unico che
non potrà essere sposato, magari baciato perché no, magari dopo
perché no, ma per tutta la camminata sarò l'integerrimo e
irriverente omino officiante.
Forse
mi sono
un po' incasinato, allora ricomincio. Quest'anno la nostra camminata
chiamata “il respiro del fiume” che di solito apre il nostro
festival “Odissea”, si chiamerà : “variazioni di matrimoni
sulle acque”. Sarà un gioco teatrale in cui tutti saranno attori.
Durante il percorso che - diluvi permettendo- sarà principalmente in
acqua, ci saranno sette soste o stazioni . Ad ognuna di queste soste
verrà celebrato un rito di nozze. Il celebrante (laicissimo) sarò
io.
Gli sposi, i testimoni, gli invitati saranno i partecipanti.
Tutto verrà fatto seriamente. Gli invitati prepareranno i fuochi, il
celebrante aspetterà e dalle acque arriveranno gli sposi con i
rispettivi
testimoni. Ci sarà la formula di rito compreso “se qualcuno deve
dire qualcosa contro questo matrimonio, lo dica adesso o taccia per
sempre”, salvo poi la decisione finale al celebrante. Lancio di
fiori alle acque, qualche dolcetto, abbracci vari e via , sempre in
acqua, per l'altro rito.
Parlo di rito, non di matrimonio, perché
siamo aperti a qualsiasi tipo di aspettativa e di fantasia. Un
ragazzo mi dice “io vengo perché vorrei sposarmi seriamente con il
mio compagno” va bene. “però poi vorrei sposarmi
anche con la
mia amica”. Va bene. C'è la giovane signora che dice “mi sono
stancata di essere sempre per bene, voglio venire, trovarmi sette
marcantoni e sposarmeli tutti”. Va bene. C'è la giovanissima
signora che dice “ fortuna che quella sera mio marito è già
impegnato, ci
sarò”. Va bene. C'è il ragazzino che dice “ me ne frega niente
uomini o donne, purché siano tanti”. Va bene.
Quello che sarà non
lo dico ora, anticipo solo alcune cose. Come per esempio che ad ogni
sposalizio, ognuno degli sposi dovrà bruciare al fuoco nel frattempo
preparato degli invitati, qualche cosa del proprio vestiario. Per cui
se uno intende sposarsi tante volte gli conviene avere tanti vestiti,
altrimenti rimane in mutande. O se esagerato, anche senza. All'inizio
dedicheremo un po' di tempo alla suddivisione delle parti , chi fa
cosa, tenendo presente che tutti dovranno sposarsi almeno una volta.
Se poi nel giro “ehi tè, o ehi
voi, mi vuoi, mi volete, sposare? non si risolverà nulla, interverrà
la guida cerimoniere
(io) e la fantasia per creare accoppiamenti non mi manca. Le soste
saranno sette, poi a seconda dei partecipanti, si vedrà quanti
riusciamo a sposare di volta in volta. Verrà istituito anche un
registro che finito tutto, verrà bruciato. L'unico che non potrà
essere sposato è il cerimoniere che sarà sempre quello. Se poi ne
vale la pena e qualcuno mi vuole sposare dopo, va bene. Tutto il
percorso sarà, per quello che
possibile, in acqua e controcorrente.
Il percorso finale - casomai a qualcuno gli si siano bollentati gli
spiriti, glieli sbollentiamo- saranno una cinquantina di metri dentro
un canalone, con l'acqua assicuro fresca, che arriva alla cintola ( a
me arriva al petto) .
Dopo
con le cose che ognuno ha portato da mangiare, non abbuffata ognuno
per i fatti propri, ma cena di nozze e libagioni. Le regole e il
posto preciso li comunicherò ai partecipanti, non si paga nulla,
solo un sorriso, una stretta di mano, un abbraccio.
Personalmente
sono stufo degli abbracci convenzionali che ultimamente stanno
girando, se qualcuno vuole abbracciarmi che mi abbracci. Dimenticavo,
non sono previsti accoppiamenti al di fuori di quelli del gioco.
Certo che per una notte, dovere sposare tanta gente e tè niente,
speriamo che dopo non mi venga il nervoso. Minimo venti persone,
massimo cinquanta.
Per prenotare direttamente a me. Mai
piaciuto Max Pezzali, ma in questo momento mi sto cantando “ sei un
mito per me”.
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