giovedì 10 dicembre 2015

certe mattine l'ululare dei cani in lontananza


Ci sono certe notti, ma ci sono anche certe mattine. Con la nebbia fittissima e i cani in lontananza che ululano. E certe mattine, alla buon'ora, girare con il cane che ancora non ci si vede nulla, ti viene da pensare “ ma perché non sono rimasto a letto?”. Ogni rumore ti ritrovi impregnato oltre che dalla nebbia, da quel sudore strano che si chiama paura. Ma le paure vanno affrontate, così mi hanno sempre insegnato, e allora vai avanti e ti senti persino un pochino eroe. Poi la paura passa e la testa comincia ad andare , altro che navigare. Pensi ai tuoi amici , alle persone care che non ci sono più, alle cose non risolte della tua vita, poi dici basta botte sui maroni e pensi alla tua casa ideale, al tuo amore ideale, alle tue economie ideali, alla tua vita ideale. Poi fortuna ci si comincia a vedere, si deve ritornare a casa e i fantasmi vanno a ripiegarsi nel cassettino del cervello. E comincia la vita reale, da farti rimpiangere la camminata delle sei di mattina. In questi giorni che penso meno al teatro, mi sto accorgendo di realtà che conoscevo solo per sentito dire. Come gente che ha perso tutto e vive in un garage, come case famiglia per ragazzi problematici, come gente che va a rovistare nei rifiuti per poi rivendere quello che può. Come persone che dedicano il loro tempo, i loro soldi e la loro casa per potere dare un aiuto. Ieri in giro con una amica e tutti questi mondi mi sono saltati addosso in maniera violenta, da farmi stare male. E pensi ai tanti populismi della politica, pensi a chi cerca di cavalcare e di fomentare le paure. Pensi alla marea di esseri umani che scappano dalla miseria e dalle guerre, 700 bambini morti in mare dall'inizio dell'anno, pensi ai terrorismi e a chi si vuole impossessare di un dio, di un simbolo solo ed esclusivamente per il proprio potere. Pensi alle tante cazzate che quotidianamente ti bombardano il cervello e pensi purtroppo anche a quelli che ci credono a queste cazzate. E allora ti rifugi nella tua casa ideale, cerchi di entrare dentro il cervello del tuo amore ideale per potergli dire, come in un film americano: “ciao, come stai?”.E magari ti risponde e senti un urlo“cavolo vuoi da me?”. Mi viene in mente, aldilà della frase di quel cretino omofobo, misogino, intollerante – a proposito delle madri “surrogate” - “che gli possa scoppiare l'utero”. Ipocrisia di merda. Mi viene in mente che a un bambino che nasce non importa nulla del colore della pelle, della professione, delle ricchezze, degli orientamenti sessuali, politici o religiosi dell'uomo o della donna che lo accudiscono e lo amano.
Ha solo bisogno di essere accudito, amato e accompagnato per mano lungo quel percorso chiamato vita. Mi viene anche in mente che ad una persona anziana, ammalata e in preda alle dimenticanze non importa nulla se il figlio o la figlia, abbiano un colore di pelle, una professione, un credo religioso o politico,un orientamento sessuale piuttosto che un altro. Ha solo bisogno di avere qualcuno vicino che gli voglia bene e che lo tenga per mano per essere accompagnato verso quel tragitto chiamato del non ritorno. Tutto il resto sono sciocchezze. Mi viene anche in mente che le persone tutte, nascono e avrebbero il diritto di essere felici, avere un lavoro, una casa, qualcosa da mangiare e qualcuno da amare, la possibilità di un pensiero proprio, indipendentemente da tutto. Il resto sono solo sciocchezze, intolleranze, razzismi e idiozia. Un amico mi raccontava che stava parlando con due colleghi che non sapevano nulla dei sentinelli in piedi. Questo amico ha detto loro che si trattava di esaltati omofobi intolleranti pseudo cattolici. Non si era accorto che un altro collega li ascoltava, poi ha
iniziato ad inveire , era un sentinello in piedi, e stava per menarlo.
In questo momento in cui scrivo è sera, la nebbia già potentissima, fra poco l'ultimo giretto con Peter e poi finalmente i fantasmi del sonno potranno liberarsi e chissà che ti mostrino il varco per potere attraversare questa nebbia.

 Passata la notte, ora è mattina, i fantasmi del sonno non hanno mostrato nessun varco e vai con un'altra giornata.

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