I
topi stanno uscendo dalle fogne. Questa frase me l'ha detta un'amica,
topi sta per reazionari, sessisti, omofobi, razzisti, arroganti,
ignoranti e piccoli piccoli. Non posso dire fascisti come in effetti
gli attacchi alla caritas di questi giorni , perché purtroppo le
caratteristiche di cui sopra sono molto trasversali. In questi giorni
leggo sulla pagina del comune di Romanengo la lettera di una signora
incazzatissima perché arrivata a casa di sera, c'era un indiano che
si masturbava. Stesso indiano che poi “evidentemente ubriaco o
strafatto” girava a zig zag con la bicicletta per il paese. Fatto
grave indubbiamente, ma poi tutta la tiritera sugli indiani e sugli
stranieri "... Di questo passo dove andremo a finire". Fatto grave che tu arrivi a casa e qualcuno si masturba
davanti a te (non do neanche il beneficio del dubbio, do per
assodato) ma basta girare in questi paesi il venerdì sabato sera per
vedere quanti ragazzi strafatti o ubriachi vagano zigzagando,
purtroppo neanche in bicicletta, ma in macchina.
Anni fa neve e sul
tetto del teatro un ragazzo e una ragazza strafattissimi stavano
facendo all'amore. Il vecchio custode, pensando fossero ladri aveva
chiamato i carabinieri. Non riuscivano a staccarli e non erano
indiani. Molte notti uscendo dal laboratorio qualche macchina isolata
nel parcheggio e non sembrava che le persone dentro stessero parlando
e non erano indiani. Oppure i ragazzini di notte sui gradini della
scuola.
Anni fa il mio sogno era un grande cartello all'entrata del
paese “ Romanengo città della cultura, del pensiero, della
tolleranza”. Ora, agli ingressi del paese, le telecamere. Questo
il paese che sto lasciando definitivamente, senza nessun tipo di
rancore e nel cuore le tante persone meravigliose che ho conosciuto.
Il
rapporto con il teatro si era chiuso definitivamente l'anno scorso ad
agosto, ora dicembre 2015 si chiude definitivamente anche il nostro
rapporto con il paese. Abbiamo chiuso la sede e molto tranquillamente
stiamo facendo i traslochi. Per ora pausa da qualsiasi tipo di
organizzazione, è un lusso come già dicevo che desideriamo
percorrere, consapevoli anche dei pericoli che una decisione del
genere può provocare. Per disintossicarci e ritornare alle utopie e
alle battaglie dei nostri inizi. Nulla si cancella.
Ce ne andiamo a
testa alta, orgogliosi di noi e del nostro lavoro. Aldilà e oltre le
chiacchiere e le scorrettezze . Volevamo allora costruire con il
teatro una sorte di cattedrale nel deserto, ma poi sono arrivati i
venti freddi del nord. Lascio
Romanengo con tante persone nel cuore e mi commuovono
in questi giorni le persone che ci fermano per strada e ci dimostrano
il loro affetto. In questi mesi , a livello di amici, parenti,
conoscenti, sono morte tantissime persone e altrettante si sono
ritrovate ammalate. Ora sto uscendo da un periodo nero in cui l'idea
della morte e della malattia invadevano i miei pensieri. E questo
trasloco mi sta svegliando e mettendo allegria. Così come il raglio
dell'asino per L'Idiota di Dostoyevskj.
Sono solo , io e
il mio cane, non ho legami affettivi, ho dei parenti che non riesco
più a chiamare parenti, rimane l'affetto, ma non sono parenti. Sto
cercando un luogo che possa sentire mio, ma continuo a rimanere
strettamente legato a queste terre, agli amici che ho qua e
anche alle terre della mia infanzia e della mia nascita. Lascio
Romanengo , fra non molto chissà dove andrò ad abitare , ora vivo
un po' a Torre e un po' a Cesena, ma fa parte della mia vita il
continuo spostamento, è il mio incipit. Lascio Romanengo con tante
persone nel cuore, a loro un abbraccio e il resto non ha importanza.
“ e i topi uscirono dalle fogne”, questa frase della mia amica (
che fra l'altro ha fatto un giochino su chi fosse la sua sorella
gemella e sono risultato io, ma si può?) mi sta martellando la
testa. Fortuna che in giro ci sono anche i gatti.
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