Questa mattina ho spedito due
miei libri a vecchi amici di infanzia. Diversi mesi fa mi avevano
rintracciato tramite internet e mi avevano chiamato per un pranzo con
tutti i bambini di allora che avevamo costituito la nostra classe
delle elementari. Io molto indeciso, avevo paura di cosa non so,
avevo voglia di vedere qualcuno, non avevo voglia di vedere tutti.
Altre strade, altre esperienze, altre vite. Lo avevo scritto su Fb e
piacevolmente tanti commenti : “vai, non andare, cosa te ne
frega....” poi per fortuna mi è arrivata improvvisa una data per
uno spettacolo, proprio quel giorno li e mi sono salvato. Poi con
uno degli amici ci siamo parlati spesso tramite telefono e mail e ci
siamo anche visti. Senza troppe sorprese dato che comunque ci stavamo
già seguendo su fb. Ne è nato un rapporto di stima e di simpatia.
Lo ammiro molto. Domenica scorsa ho rivisto un altro di questi amici.
Con lui però eravamo vicini di casa,le nostre madri amiche e nati
nello stesso giorno. Sempre ammesso che il mio sia quel giorno lì.
Abbiamo vissuto praticamente da fratelli. Lui era alto magro, bello.
Poi io sono andato in seminario, poi sono uscito e altre scuole e ci
siamo persi. Ci eravamo rivisti attorno ai 20 anni, lui fidanzato mi
raccontava le sue imprese erotiche, io neanche sapevo cosa fosse il
sesso. Assieme eravamo andati a vedere “l'uomo da marciapiede e
dopo fantasticavo : io Dustin Hoffman e lui il bellone. Lui sempre
molto più affettuoso di me, io sempre un pochino più ostico. Poi ho
avuto notizie di lui tramite i racconti di mia madre. Anni fa gli
avevo telefonato per vederlo, ma poi la sua voce al telefono, voce
bella grossa, da persona arrivata, mi avevano fatto desistere. In
struttura dove c'è mia madre, tempo fa ho conosciuto sua moglie, una
bella e simpatica bersagliera che pure lei aveva la madre ricoverata.
Mi sono fatto raccontare molto del mio amico e mi ero fatto l'idea di
un uomo magro magro , alto e con una gran pancia. Domenica scorsa arrivo in
camera da mia madre, mi arriva un bonone esagerato, si con un pochino
di pancia, ma negli omoni la pancia ci sta. Mi sorride e non riuscivo
a capire chi fosse. Poi mi dice ti posso abbracciare? Urca! Era il
mio amico fratello. Ero molto a disagio, la sera precedente avevo
fatto il Caravaggio a Ostiano, avevo dormito poco, non avevo avuto
neanche tempo per una doccia e subito i 300 chilometri di autostrada.
La barba di due settimane, spettinato come al solito, imbranato come
al solito. Lui era elegantissimo, ben pettinato, perfettamente
rasato, profumato, ma soprattutto ancora tanto bello. Si parlava e
ogni tanto mi diceva “ dai vieni che ti do un abbraccio”. Che un
omone quando ti abbraccia, non ti abbraccia, ti stritola. Poi chiaro
mi è partita la testa e quando ci siamo salutati sono subentrati
tutti i fantasmi. Due giorni prima avevo ricevuto notizie che mi
avevano sconvolto mica poco. Ho detto basta alla mie ricerche che sto
diventando matto, però una soddisfazione me la volevo togliere. Non
riuscivo a sapere dove ero stato battezzato per cui dico, tagliamo la
testa al toro e telefono alla chiesa dove ero stato cresimato.
Sembrava che il prete aspettasse la mia chiamata, infatti aveva i
documenti a portata di mano. “ mi dica quando posso venire” dico
io. “Non interessa che vieni” , mi dice il prete. “ ho qua a
portata di mano”. Scomparsi e non registrati i miei documenti di
battesimo. Ancora mistero su mistero. Già nel mio atto di nascita,
sotto il nome del paese, era stato scritto un altro nome cancellato
poi con il raschietto. Questa cosa del battesimo è stato un colpo
pesante, pari a quello di quando ho scoperto che il mio paese di
nascita non era quello che mi avevano sempre detto. Quindi quando ho
visto il mio amico di infanzia, non solo ero stanco, barbone, un
pochino puzzone, ma anche in totale stato confusionale. Chissà se mi
ha abbracciato per affetto o per pietà. Scherzo. Continuo a pensare
comunque di essere un uomo fortunato. Ho amici adorabili, ho un
collega che è amico e anche vicino di casa e ci integriamo a
vicenda, ho un cane cui non potrei più rinunciare, ho la possibilità
di avere scelto di fare quello che volevo fare, ho la bellezza della
mia vita un pochino strana . Si sono un omino fortunato. In questi
giorni sarò spesso in struttura da mia madre, giorni di festa di
felicità. Per molte persone non saranno giorni di festa o di
felicità. Ho concluso il primo ciclo di laboratori nelle scuole. A
gennaio si ricomincia anche con gli adulti la sera, ne ho già tanti
iscritti. Vorrei morire il più tardi possibile in piena salute
fisica e mentale. Arriva natale, arrivano le feste, vorrei
abbracciare tutti i miei amici e tutte le persone che conosco. Vorrei
tante cose, ma è la vita che volevo per me e quindi va bene così
Enzo. Un abbraccio a tutti con la speranza che ci si ricordi anche di
chi sta peggio di noi e per favore niente botti o fuochi d'artificio
che il mio cane, e non solo lui, ha una gran paura e entra in stato
di panico. E poi a vederlo così entro anch'io nel panico. ciao
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