venerdì 19 dicembre 2014

gli amici dell'infanzia, il natale e il panico del cane

Questa mattina ho spedito due miei libri a vecchi amici di infanzia. Diversi mesi fa mi avevano rintracciato tramite internet e mi avevano chiamato per un pranzo con tutti i bambini di allora che avevamo costituito la nostra classe delle elementari. Io molto indeciso, avevo paura di cosa non so, avevo voglia di vedere qualcuno, non avevo voglia di vedere tutti. Altre strade, altre esperienze, altre vite. Lo avevo scritto su Fb e piacevolmente tanti commenti : “vai, non andare, cosa te ne frega....” poi per fortuna mi è arrivata improvvisa una data per uno spettacolo, proprio quel giorno li e mi sono salvato. Poi con uno degli amici ci siamo parlati spesso tramite telefono e mail e ci siamo anche visti. Senza troppe sorprese dato che comunque ci stavamo già seguendo su fb. Ne è nato un rapporto di stima e di simpatia. Lo ammiro molto. Domenica scorsa ho rivisto un altro di questi amici. Con lui però eravamo vicini di casa,le nostre madri amiche e nati nello stesso giorno. Sempre ammesso che il mio sia quel giorno lì. Abbiamo vissuto praticamente da fratelli. Lui era alto magro, bello. Poi io sono andato in seminario, poi sono uscito e altre scuole e ci siamo persi. Ci eravamo rivisti attorno ai 20 anni, lui fidanzato mi raccontava le sue imprese erotiche, io neanche sapevo cosa fosse il sesso. Assieme eravamo andati a vedere “l'uomo da marciapiede e dopo fantasticavo : io Dustin Hoffman e lui il bellone. Lui sempre molto più affettuoso di me, io sempre un pochino più ostico. Poi ho avuto notizie di lui tramite i racconti di mia madre. Anni fa gli avevo telefonato per vederlo, ma poi la sua voce al telefono, voce bella grossa, da persona arrivata, mi avevano fatto desistere. In struttura dove c'è mia madre, tempo fa ho conosciuto sua moglie, una bella e simpatica bersagliera che pure lei aveva la madre ricoverata. Mi sono fatto raccontare molto del mio amico e mi ero fatto l'idea di un uomo magro magro , alto e con una gran pancia. Domenica scorsa arrivo in camera da mia madre, mi arriva un bonone esagerato, si con un pochino di pancia, ma negli omoni la pancia ci sta. Mi sorride e non riuscivo a capire chi fosse. Poi mi dice ti posso abbracciare? Urca! Era il mio amico fratello. Ero molto a disagio, la sera precedente avevo fatto il Caravaggio a Ostiano, avevo dormito poco, non avevo avuto neanche tempo per una doccia e subito i 300 chilometri di autostrada. La barba di due settimane, spettinato come al solito, imbranato come al solito. Lui era elegantissimo, ben pettinato, perfettamente rasato, profumato, ma soprattutto ancora tanto bello. Si parlava e ogni tanto mi diceva “ dai vieni che ti do un abbraccio”. Che un omone quando ti abbraccia, non ti abbraccia, ti stritola. Poi chiaro mi è partita la testa e quando ci siamo salutati sono subentrati tutti i fantasmi. Due giorni prima avevo ricevuto notizie che mi avevano sconvolto mica poco. Ho detto basta alla mie ricerche che sto diventando matto, però una soddisfazione me la volevo togliere. Non riuscivo a sapere dove ero stato battezzato per cui dico, tagliamo la testa al toro e telefono alla chiesa dove ero stato cresimato. Sembrava che il prete aspettasse la mia chiamata, infatti aveva i documenti a portata di mano. “ mi dica quando posso venire” dico io. “Non interessa che vieni” , mi dice il prete. “ ho qua a portata di mano”. Scomparsi e non registrati i miei documenti di battesimo. Ancora mistero su mistero. Già nel mio atto di nascita, sotto il nome del paese, era stato scritto un altro nome cancellato poi con il raschietto. Questa cosa del battesimo è stato un colpo pesante, pari a quello di quando ho scoperto che il mio paese di nascita non era quello che mi avevano sempre detto. Quindi quando ho visto il mio amico di infanzia, non solo ero stanco, barbone, un pochino puzzone, ma anche in totale stato confusionale. Chissà se mi ha abbracciato per affetto o per pietà. Scherzo. Continuo a pensare comunque di essere un uomo fortunato. Ho amici adorabili, ho un collega che è amico e anche vicino di casa e ci integriamo a vicenda, ho un cane cui non potrei più rinunciare, ho la possibilità di avere scelto di fare quello che volevo fare, ho la bellezza della mia vita un pochino strana . Si sono un omino fortunato. In questi giorni sarò spesso in struttura da mia madre, giorni di festa di felicità. Per molte persone non saranno giorni di festa o di felicità. Ho concluso il primo ciclo di laboratori nelle scuole. A gennaio si ricomincia anche con gli adulti la sera, ne ho già tanti iscritti. Vorrei morire il più tardi possibile in piena salute fisica e mentale. Arriva natale, arrivano le feste, vorrei abbracciare tutti i miei amici e tutte le persone che conosco. Vorrei tante cose, ma è la vita che volevo per me e quindi va bene così Enzo. Un abbraccio a tutti con la speranza che ci si ricordi anche di chi sta peggio di noi e per favore niente botti o fuochi d'artificio che il mio cane, e non solo lui, ha una gran paura e entra in stato di panico. E poi a vederlo così entro anch'io nel panico. ciao


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