Alcune mattinate prima dell'alba
di questo inverno ormai arrivato, sono magiche. Come ieri. Luna a tre
quarti, aria pulita, in lontananza le montagne,non so se bresciane o
bergamasche, innevate, erba ghiacciata. Poi l'arrivo dell'alba e la
nebbia che un po' alla volta ha riempito tutto Sono così talmente a
strati la mattina prima dell'alba ( maglia, polo, tuta da ginnastica,
felpa termica da montagna, pantaloni grossi, giacca a vento, due paia
di calze di lana, stivali, e berrettino con tanto di para orecchi)
che se dovessi cadere non riuscirei ad alzarmi. Ieri sera avevo
voglia di qualcosa di particolare, non tengo dolci in casa perchè mi
fanno male e non riesco ad avere regole. Li divoro. Così ho tagliato
un'arancia a cubetti, un po' di zucchero di canna, un po' di grappa.
Ora ho mal di stomaco, ma stanotte, prima volta dopo tanto tempo, ho
fatto sogni bellissimi. Chissà se l'arancia, lo zucchero o la
grappa. Ormai da due anni, praticamente da quando ho il cane, sono
diventato non dico vegetariano, praticamente vegano. Allora. per non
esagerare, dato che tofu e seitan non mi fanno impazzire, ho aggiunto
alla dieta un po' di formaggio grana. In famiglia non siamo mai
stati grandi carnivori. Praticamente da una vita non mangiavo carni
tipo cacciagione, asini, cavalli, oche, anatre, pecore o capre, e un
po' alla volta , in maniera naturale ho eliminato il maiale,
prosciutto crudo o carni salate ogni tanto, mucche e vitelli. Il
pollo e derivati, tipo uova mi fanno schifo. Poi ho eliminato anche
il pesce. Mio padre gli ultimi anni della sua vita non voleva più il
pesce perchè diceva ingrassato con le persone morte nel
mediterraneo. E tutte le volte che cercavo di comprare il pesce, mi
veniva in mente questa immagine. Ogni tanto qualche scatoletta di
tonno o salmone affumicato, ma poi mi sono stancato anche di queste.
I formaggi mi facevano impazzire, ma poi mi sono detto “ e io mi
devo ingozzare con tutti questi grassi ?”. Latte e yogurt non li
digerisco. Se capita mangio ancora di tutto, sta di fatto che però
ho cambiato totalmente la mia alimentazione. Qualcuno ha mai sentito
come e quanto urlano i maiali quando vengono caricati sui camion per
andare al macello? Però quando vedo dei dolci divento onnivoro , poi
sto male e allora cerco di starci lontano. Nei giorni passati ,a
Cesena, mi hanno colpito due persone. Un giovanotto, circa 48 anni.
L'avevo conosciuto andando al cimitero su in collina. Pulitino
perbenino, brava persona , bella famiglia, cattolico di quelli che
suonano anche in chiesa, belloccio e sorridente. Nel corso di una
anno l'ho visto cambiare . L'altro giorno , da un mese che non lo
vedevo, c'era la sua macchina, sono entrato in chiesa per salutarlo.
Ingrassato, faccia gonfia piena di foruncoli rossi. Occhi da pianto.
Abbiamo iniziato a parlare, era in stato confusionale e faticava a
fare uscire le parole. Il sorriso di un tempo, solo un ricordo. Da
undici mesi in mobilità senza nessun tipo di speranze. Ha iniziato a
spiaccicare tante parole, ma poi sono iniziate ad arrivare persone
per la messa e l'ho salutato. L'altra persona, una giovanotta di 40
anni. Magra, troppo educata, troppo brava, troppo gentile, troppo
suorina. Due mesi fa , lavora nella struttura dove c'è mia madre, mi
aveva salutato con “ Enzo sono conciata come te, non ho nessuno ,
solo mia madre e mia nonna sempre ammalate. Sono andata anche a
Medjugori, ma non mi è servito a nulla”. Poi è crollata. L'ho
rivista dopo due mesi e l'ho salutata con un grande abbraccio, ma
ancora non ne è uscita e si intravedono altri crolli. Mi piacciono
molto le persone, mi piace ascoltare le loro storie, mi piace ,
attraverso le loro storie , capire quale il termometro della nostra
società. A volte mi piacerebbe avere una bacchetta magica, ma ce se
ne sono già troppi che rovinano il mondo perchè pensano di avere la
bacchetta magica, però già il parlare e la coerenza con sé e con
gli altri, non sono una cosa piccola. Amo il teatro e l'avevo chiaro
fin da subito, perchè mi permette un lusso incredibile. Quello di
fare quello che mi pare, quello di scrivere senza pudore anche di me,
quello di incontrare i cuori delle persone. Teatro e sociologia, una
bella accoppiata. Quando ero ragazzo mia madre mi diceva “ se tu
fossi un po' più bello e meno intelligente, forse vivresti meglio.
Peccato che tu non sia neanche troppo intelligente” Grazie ma.
Dall'università e dalla mia formazione ho imparato a guardare le
cose in maniera critica, cioè a non prendere tutto come oro colato,
a ragionare sulle cose. Ho imparato anche che molta cultura è un
grande bluff a favore del bianco integrato e classe media. Una volta
ho avuto una accesa discussione con la mia docente di antropologia.
La più importante sul mercato. Donna non bellissima, ma molto
tirata. Tacco alto, abiti firmati, unghie lunghissime sempre rosse,
trucco pesante. Aveva fatto uno studio in Sicilia su quelle chiamate
le vedove bianche. Con la stessa arroganza con cui il bianco andava a
studiare “il negro” e glie l'avevo rinfacciato perchè per
studiare chi è diverso da noi bisogna togliersi i propri orpelli,
prima di tutto quelli mentali e dopo ore di litigate in cui le
contestavo tutto, avevo aggiunto che per quello che mi riguardava, i
grandi antropologi che andavano a studiare le popolazioni altre,
quasi come animali inferiori, erano forse affascinati non tanto dai
riti, ma dai piselli degli indigeni nudi. Pensavo mi buttasse fuori
dall'esame, invece mi aveva dato trenta. Come contestavo quella cosa
razzista che sono i test per quoziente intellettivo, tanto in voga in
America non troppi anni fa. Come fai a dargli validità scientifica?
Io non sono molto intelligente, anche se a volte lo penso, però
rapportarsi agli altri, non dico togliendosi le maschere che è
praticamente impossibile, ma togliendosi gli strati di ipocrisia
accettando di aprire il cuore e di vedere il cuore degli altri, no
non è male. Sono un pochino, a volte troppo, provocatore ( a
parole) e a proposito di piselli mi è venuto in mente di un episodio
di anni fa. Facevo molto sport e ero sempre vittima di strappi e
tendiniti. Per non continuare a prendere cortisone o fare
infiltrazioni, decido di andare da un agopuntore. Qua in zona non ne
trovavo, poi ho saputo di un medico di un paese vicino che faceva
anche agopuntura. Medico serio, bruttino, donnaiolo, affascinante con
la parola. Tutte le volte che andavo, tutte le volte complimenti per
il mio corpo ( ora non lo potrebbe più dire) e tutte le volte
immancabilmente o la mano o il braccio gli cadevano sul mio pisello.
“ mi scusi” - “prego”. Poi ho pensato che non sono messo così
male da pagare per farmi toccare il pisello e non sono più andato.
Come dall'urologo. Da quando sono ragazzo , ogni tanto qualche
problemino e devo andare e ora mi sono scocciato e mai che me ne sia
capitato uno , di urologo, carino. Chissà quali le motivazioni
portano un medico a scegliere urologia piuttosto che ginecologia. Ho
una grande rabbia dentro per troppe cose e non so come fare uscire.
Sono lo straniero che avevo descritto anni fa con lo spettacolo “il
giardino delle arance e degli angeli che piangono”. Non posso dire
nulla dei miei genitori, mio padre assente come tantissimi altri
padri. Mia madre ossessiva e possessiva come tantissime altre madri
italiane. Eppure fin da piccolo mi sento straniero, fuori posto e
sempre inadeguato. E a volte non capisco se sto vivendo in un mondo
reale o in un mondo parallelo. E in questi giorni che non voglio più
cercare o sapere, mi ritornano in mente e nei sogni le facce di
incontri inquietanti e probabilmente casuali che mi sono capitati in
questo ultimo anno. L'omino che al cimitero un anno fa aspettava e
parlava poi con mia madre, ma il suo interesse ero io, fino a tutti
gli incontri che già ho raccontato. Non credo di dovere temere
nulla, però dopo l'ultimo incontro e per appacificare la mia
paranoia, ora sto cambiando in continuazione orari e percorsi. E
pensavo a cosa avessero in comune tutte queste persone. Piacevoli
d'aspetto, non troppo alte, eleganza discreta, tutti stiratini
pulitini, capelli scuri lisci, pelle scuretta, aspetto da persone
straniere. Italianissimi quelli con cui ho parlato, marcato accento
romagnolo da colline verso la toscana. Esclusi due gemellini di cui
non avevo parlato, 17-18 anni piccolini, bellini, stesse
caratteristiche, ma occhi blu. Continuavano a sorridermi, hanno
cercato di parlarmi e di seguirmi, ma non ne avevo voglia e dato che
il mio cane non ha problemi con le persone – gli piace stare con le
persone - ma si blocca e continua a fissare , farebbe paura anche a
me se non fosse mio – ho fatto finta di slegarlo e i due gemellini
hanno cambiato strada. Sabato a Ostiano con il nostro Caravaggio, poi
ancora Cesena, poi ancora su, poi arriveranno le feste , non voglio
andare da nessuno. Farò la spola fra il mio cane e mia madre, non
impazzirò perchè ho un bel carattere, però il magone si. Quello mi
sta già prendendo.
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