mercoledì 20 agosto 2014

Succedeva un agosto di tanti anni fa

Succedeva un agosto di tanti anni fa. Colline romagnole su verso gli appennini e la Toscana. Due ragazzi sposati da pochi anni, una piccola casa di sasso in affitto. Lui bello alto moro, sembrava un attore di cinema, quelli americani. Lei bella , piccolina, capelli lunghi castano chiaro pettinati a boccoli. Anni 50, grande miseria, lavoro poco o niente, la voglia di fuga con la speranza di un futuro migliore. Lui, figlio di contadini, il padre rossiccio di capelli, la madre castana, tanti fratelli, tutti con una somiglianza sorprendente fossero nati mori, castani o biondi, tutti alti, un pò selvatici, ma belli. Lui era il penultimo (ultimo maschio) di questa grandissima famiglia e ancora ragazzino era stato mandato a lavorare e a vivere dal fratello più grande, in un altro paese, lì su quelle colline Romagnole che avanzavano verso gli appennini e la toscana. Lei, pure loro contadini, il padre piccolo , biondo occhi azzurri, grande puttaniere, la madre alta mora pelle bianca. La ragazza, terza di cinque figli, grande voglia di vivere, carattere ribelle, non amava lavorare nei campi. Voleva fare la sarta, il meccanico, qualunque cosa , ma non lavorare nei campi. Allora ogni tanto rubava la bicicletta ai fratelli per andare ad imparare a cucire, oppure la cavalla del padrone , una cavalla matta che nessuno riusciva a cavalcare e fuggiva attraverso i calanchi. Anche lei e i suoi fratelli , caratteristiche genetiche fortissime, sembravano uno la copia dell'altro. Una romagna contadina povera e chiusa in cui spesso se una ragazza diventava madre veniva buttata fuori casa o costretta a sposarsi o a buttare via il figlio, o se una donna non riusciva ad avere figli veniva chiamata con disprezzo “la mula”. Lui abitava in cima ad una collina, nella casa in affitto del fratello, lei nella collina di fronte, nella casa dei genitori. Si sono incontrati un giorno e dopo qualche mese già sposati. Alle cinque di mattina, un giorno di novembre. Non avevano soldi per un abito da nozze, non avevano voglia di dirlo a nessuno o chissà quale altro motivo. E senza lavoro e senza soldi sono andati a cercare una stanza da abitare e li si sono trasferiti. Carattere forte lei, aveva passato ragazzina la guerra e mentre gli altri andavano nei rifugi, perchè in quella zona passava la famosa linea dei tedeschi, lei prendeva le mucche e le portava a pascolare così riusciva a portare i messaggi anche ai partigiani nascosti. Carattere ostinato lui, curioso di tutto, Peter Pan per tutta la vita, aveva abitato un'altra zona e della guerra ricordava le bombe e gli inglesi che erano entrati nella loro cantina e si erano ubriacati. Si erano incontrati e da subito avevano deciso che volevano stare assieme per tutta la vita. Pur litigando in continuazione , ma era la loro maniera di amarsi. Ora lui è morto, dopo tante malattie, due anni fa, il febbraio della grande neve, seppellito nel cimitero di quel piccolo paese. In una giornata con cumuli di neve alti fino a sei metri e un cielo pulito che si poteva vedere in lontananza il mare. Lei dopo tante malattie e la morte di quasi tutti i suoi familiari, è crollata definitivamente alla morte di lui, ora dopo mesi di coma, vive in uno stato di semi coma, dentro una struttura. Volevano una famiglia grande, nonostante la miseria, ma sognavano una famiglia grande, tutta loro. La prima figlia , alta, pelle chiara e capelli castani, nata prematura, era morta dopo poche settimane di vita. Nelle foto il volto di una neonata carina, incorniciata di pizzi e una coroncina di fiori di campo. Forse lei non poteva avere più figli, infatti diverse gravidanze naufragate. E quell'agosto lei  era ancora incinta, c'è una foto di lei con il pancione assieme a suo padre. I capelli mossi dal vento e il sorriso imbarazzato dei contadini che si fanno fare la foto. Ma cosa sia successo in quell'agosto ancora non si sa. E' un segreto che lei vorrebbe mantenere e portare con sé nella tomba. Un segreto che aldilà di suo marito e di sua madre, nessuno , almeno dei parenti conosceva o sapeva. Probabilmente un altro bimbo nato morto, o nato e morto subito. Un bimbo probabilmente biondino , alto e cui forse era già stato dato un nome. Da una altra parte su di un'altra collina, a pochi chilometri di distanza, un altro dramma, ancora non si sa, ma nasceva un altro bimbo, scuro e con gli occhi da orientale. Probabilmente ultimo di altri fratelli, tutti a quel tempo molto piccoli. Cosa sia successo nel giro di un giorno e di una notte di quel fine agosto di tanti anni fa, ancora non si sa, dato che nessuno doveva sapere. Neanche la levatrice, ora morta, una delle tante amanti del padre della ragazza che correva a dorso della cavalla matta, ha mai parlato. Da una parte un ragazzo e una ragazza, belli, giovani, senza lavoro e già alcune gravidanze naufragate, dall'altra chissà, tante troppe ipotesi. Ricorre un nome, Giorgio. E' il bimbo biondino nato e poi morto? E' il bimbo di due anni e mezzo , fratello di quello appena nato? Nei suoi deliri di sonno ormai quasi continuo, la donna ha raccontato piangendo che lei e suo marito erano troppo giovani e troppo poveri per potere prendere anche il bimbo di due anni e mezzo. Sta di fatto che quella notte di agosto il neonato con i capelli nerissimi e gli occhi a mandorla diventa il figlio della coppia che l'ha tenuto nascosto e mostrato ai parenti solo giorni dopo. Perchè nessuno aveva assistito ai parti e al passaggio. Così scuro questo bambino che una cugina della madre aveva esclamato “se non fosse finita la guerra, avrei detto che era il figlio di un marocchino”. Nel frattempo questo bambino cresceva e per una sorta di miracolo, pur diversissimo, assomigliava in maniera incredibile alla madre. Per cui nessuno si è mai fatto domande. Lui si, sempre a disagio con tutti, così diverso da tutti i propri parenti, non considerato dal padre e iper protetto dalla madre, lui si le domande se le faceva . Perchè per esempio i due nomi, uno all'anagrafe e un altro con cui era cresciuto e poi i due giorni di nascita, nato il 28 o il 29? E i tanti misteri , come quei signori che ogni tanto comparivano per avere sue notizie. Ora quei due ragazzi di allora sono diventati vecchi, lui è morto, lei con il corpo e la mente che non hanno più voglia o capacità di lottare. Anche il bimbo è diventato grande e ormai sta diventando vecchio pure lui. In un attimo di lucidità della madre le ha chiesto :” non voglio sapere , mi stai dicendo che è un grande dolore per te e troppa fatica parlarne, ma mi stai dicendo troppe cose, una contraria all'altra, ti va di raccontarmi cosa è successo realmente quei giorni di agosto di tanti anni fa?”. Lei lo guardato, gli ha sorriso e gli ha risposto : “ l'unico dono bello che la vita mi abbia mai regalato”. Ora questo bambino con la pelle sempre un pochino abbronzata e gli occhi a mandorla, è diventato grande e si avvia a diventare vecchio. E' un po' strano, solitario, sempre a disagio con il mondo, vive con un cane e da sempre è abituato a raccontare i propri sentimenti al vento o a qualche pagina di quaderno o di computer. Non ha mai festeggiato un compleanno, chissà perchè ne ha sempre avuto paura e non si è mai voluto bene dato che era sempre così diverso da tutti. In questi giorni mi sono accorto che a questo uomo che non sa se è Enzo o Giuseppe, che non sa se è nato il 28 o il 29 o forse prima, ora un pochino in confusione e a volte in apatia pericolosa, sono affezionato. E anche se non sa e forse non saprà mai, vorrei dare un abbraccio e dirgli che gli voglio bene. Forza Enzo , Giuseppe o chissà cosa sei, abbiamo la pellaccia dura, buon compleanno.

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