domenica 9 febbraio 2014

preti , madri e funerali

Non sono uomo da messa. Anche mio padre mi diceva sempre “quando muoio non voglio preti e non voglio messe”. Poi quando è morto, prima mia madre che neanche lei è tanto di chiesa, ma ogni tanto ci va o ci andava, poi la sorella di mia madre e l'ultima sorella rimasta viva di mio padre che sono cattoliche praticanti oltre qualsiasi limite, non ho potuto fare diversamente. Mi ero anche ricordato di una amica che parlandomi del funerale laico dei suoi genitori mi raccontava come un rito di addio le fosse mancato. Appunto il rito. Il prete del quartiere dei miei, ne parlano  tutti male. Comunque l'unico che mio padre aveva fatto entrare in casa per le benedizioni di Pasqua ( gli altri li aveva sempre cacciati) e addirittura l'ultima volta avevano parlato tanto assieme. Non potevo mettere sulla bara una bandiera comunista, allora ho optato solo per rose rosse e poi, come si usa in romagna, non fiori, ma opere di bene. Era , due anni fa, il periodo del gran nevone a Cesena. L'obitorio pieno da paura, di bare: c'era una ordinanza e una reale impossibilità a seppellirli e anche trovare un fiore era impresa ardua. Provare ad immaginare solo rose rosse. Non sapendo quando sarebbe stato possibile fare il funerale neanche potevo decidere di preti o di messe. Neanche potevano essere fatte le affissioni. Parenti che telefonavano in continuazione persi fra i tre e i sei metri di neve nei vari paesi delle colline e mia madre, fagottino piccolino che dall'apertura fino alla chiusura, voleva essere li. Ed oltre le bare che si accumulavano ed oltre la neve ormai stanziale, c'era un freddo boia. Un giorno poi una bufala mostruosa e comunicato della protezione civile che stava arrivando dal mare un evento di dimensioni catastrofiche. Non ho mai capito che tipo di evento. Risultato una bufala, però in zero attimi ospedale svuotato, medici che arrivavano e dicevano a me e a mia madre “andate a casa” e lei “no”. “c'è il rischio che non possiate muovervi per tutta la notte” - “no”. Insomma tutte queste e tante altre cose, quando dopo diversi giorni si riesce a decidere per il funerale , deciso la sera per la mattina dopo e tanti parenti incazzati con me perchè non ero riuscito ad avvertirli, stabiliamo, dato che non sappiamo come sarà il tempo , di non fermarci per la messa nel quartiere dei miei , ma di andare dritti sulle colline e di far dire la messa li. Non c'era un prete disponibile che di solito nelle camere mortuaria preti e frati da bruciargli le tonache, quei giorni li non c'era un prete. E allora ho pensato perchè non il prete burbero del quartiere dei miei? Che in realtà è stato gentilissimo e si è sorbito pure tutto il viaggio di andata e ritorno. Poi su nel paesino di collina, altri problemi con il prete del posto, un sudamericano stronzo – non stronzo perchè sudamericano o prete, proprio stronzo di suo- sembrava che gli avessimo rubato la chiesa. Poi una busta con cento euro e ha accettato che dicesse messa quell'altro. Situazione irreale, fuori il sole e un cielo pulitissimo, da una parte si vedevano le colline alte verso le montagne dell'appennino, dall'altra neanche troppo lontano il mare. Comunque a me quell'altro, il prete del quartieri dei miei, da quel giorno mi è stato simpatico. E anche se mia madre e mia zia continuano a fare dire messe dai frati di praticamente tutta la zona Forlì Cesena, per l'anniversario io vado dal prete del quartiere dei miei. Non amo andare a messa, questo credo si sia capito, però negli ultimi anni sono morti tanti genitori o parenti di miei amici e l'entrare in una chiesa e aspettare , è il mio segno di saluto e di rispetto. Oggi due anni che è morto mio padre e da mesi mia madre ripete “devi andare a prenotare le messe”, ma non da quel prete li , io voglio andare dai frati. Tè va dai frati io vado dal vostro prete. Che cosa possa fare una messa ad persona morta, questo non l'ho mai capito, la messa serve a te, così come un fiore o un saluto al cimitero. E' un rito che faccio fatica a digerire, ma pur sempre rito. E dopo mesi di lamentele, improvvisamente , oggi mia madre dice :“no non vengo sto male, vai tu”. Ci sono alcune cose che mi impressionano in una messa, cantata. Uno è quello che si mette a cantare che mi da sempre l'idea di cantante fallito. Infatti anche quello di oggi, felice per avere finalmente un pubblico e ad ogni pezzo cantato si voltava in attesa di un applauso che fortuna non è mai arrivato. Poi c'è quella cosa di darsi la mano. Mi sono messo in fondo in un angolino sperando non venisse nessuno vicino a me. Ma al momento fatidico mi arriva un omone raffreddato , mi da la mano “ che la pace sia con te”. Perchè? Io voglio continuare ad essere irrequieto altro che pace. Ed infine le prediche che in genere mi portano al collasso. Oggi il prete che non ama molto papa Francesco e rimpiange il tedesco di prima, inizia “ i preti sono dei bugiardi perchè parlano di comunità quando poi magari alla messa principale ti arrivano quattro gatti”. Deformazione professionale devo contare sempre tutto, si, la chiesa mezzo vuota, ma c'era comunque una ottantina di persone. La crisi la vuoi sentire solo in teatro? Alla fine il prete mi saluta. Che gli sto simpatico lo capisco dal fatto che quando gli do la mano non me la lascia più e mi dice : “ti è piaciuta la predica?” ho pensato “ quella dei 4 gatti, quella di papa Francesco che pensa al cuore poi alla testa, mentre quell'altro pensava alla testa poi al cuore”? Si, lei è molto bravo gli ho risposto, e dato che ero in vena  volevo andare a fare i complimenti anche al cantante e al musico che ogni tre note due le scagliava. Arrivo a casa e mia madre dice “la prossima volta andiamo dai frati” Andiamo? Giornata convulsa e piena, da due anni non ho neanche il tempo di pensare sempre di corsa e oggi di ritorno dalla seconda volta dal cimitero che non è proprio dietro l'angolo, mia madre, oggi un po' meno persa del solito, mi dice : dai Enzo non sei ancora da buttare, perchè non ti trovi una donnina che anche se non ti sposi, ci puoi sempre andare ad abitare” ? Si può dire “ma va a cagare” a tua madre ? No, ma si può pensare

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