Non
sono uomo da messa. Anche mio padre mi diceva sempre “quando muoio
non voglio preti e non voglio messe”. Poi quando è morto, prima
mia madre che neanche lei è tanto di chiesa, ma ogni tanto ci va o
ci andava, poi la sorella di mia madre e l'ultima sorella rimasta
viva di mio padre che sono cattoliche praticanti oltre qualsiasi
limite, non ho potuto fare diversamente. Mi ero anche ricordato di
una amica che parlandomi del funerale laico dei suoi genitori mi
raccontava come un rito di addio le fosse mancato. Appunto il rito.
Il prete del quartiere dei miei, ne parlano tutti
male. Comunque l'unico che mio padre aveva fatto entrare in casa per le
benedizioni di Pasqua ( gli altri li aveva sempre cacciati) e
addirittura l'ultima volta avevano parlato tanto assieme. Non potevo
mettere sulla bara una bandiera comunista, allora ho optato solo per
rose rosse e poi, come si usa in romagna, non fiori, ma opere di
bene. Era , due anni fa, il periodo del gran nevone a Cesena.
L'obitorio pieno da paura, di bare: c'era una ordinanza e una
reale impossibilità a seppellirli e anche trovare un fiore era
impresa ardua. Provare ad immaginare solo rose rosse. Non sapendo
quando sarebbe stato possibile fare il funerale neanche potevo
decidere di preti o di messe. Neanche potevano essere fatte le
affissioni. Parenti che telefonavano in continuazione persi fra i
tre e i sei metri di neve nei vari paesi delle colline e mia madre,
fagottino piccolino che dall'apertura fino alla chiusura, voleva
essere li. Ed oltre le bare che si accumulavano ed oltre la neve
ormai stanziale, c'era un freddo boia. Un giorno poi una bufala
mostruosa e comunicato della protezione civile che stava arrivando
dal mare un evento di dimensioni catastrofiche. Non ho mai capito che
tipo di evento. Risultato una bufala, però in zero attimi ospedale
svuotato, medici che arrivavano e dicevano a me e a mia madre “andate
a casa” e lei “no”. “c'è il rischio che non possiate
muovervi per tutta la notte” - “no”. Insomma tutte queste e
tante altre cose, quando dopo diversi giorni si riesce a decidere per
il funerale , deciso la sera per la mattina dopo e tanti parenti
incazzati con me perchè non ero riuscito ad avvertirli, stabiliamo,
dato che non sappiamo come sarà il tempo , di non fermarci per la
messa nel quartiere dei miei , ma di andare dritti sulle colline e di
far dire la messa li. Non c'era un prete disponibile che di solito
nelle camere mortuaria preti e frati da bruciargli le tonache, quei
giorni li non c'era un prete. E allora ho pensato perchè non il
prete burbero del quartiere dei miei? Che in realtà è stato
gentilissimo e si è sorbito pure tutto il viaggio di andata e
ritorno. Poi su nel paesino di collina, altri problemi con il prete
del posto, un sudamericano stronzo – non stronzo perchè
sudamericano o prete, proprio stronzo di suo- sembrava che gli
avessimo rubato la chiesa. Poi una busta con cento euro e ha
accettato che dicesse messa quell'altro. Situazione irreale, fuori il
sole e un cielo pulitissimo, da una parte si vedevano le colline alte
verso le montagne dell'appennino, dall'altra neanche troppo lontano
il mare. Comunque a me quell'altro, il prete del quartieri dei miei,
da quel giorno mi è stato simpatico. E anche se mia madre e mia zia
continuano a fare dire messe dai frati di praticamente tutta la zona
Forlì Cesena, per l'anniversario io vado dal prete del quartiere dei
miei. Non amo andare a messa, questo credo si sia capito, però negli
ultimi anni sono morti tanti genitori o parenti di miei amici e
l'entrare in una chiesa e aspettare , è il mio segno di saluto e di
rispetto. Oggi due anni che è morto mio padre e da mesi mia madre
ripete “devi andare a prenotare le messe”, ma non da quel prete
li , io voglio andare dai frati. Tè va dai frati io vado dal vostro
prete. Che cosa possa fare una messa ad persona morta, questo non
l'ho mai capito, la messa serve a te, così come un fiore o un saluto
al cimitero. E' un rito che faccio fatica a digerire, ma pur sempre
rito. E dopo mesi di lamentele, improvvisamente , oggi mia madre dice
:“no non vengo sto male, vai tu”. Ci sono alcune cose che mi
impressionano in una messa, cantata. Uno è quello che si mette a
cantare che mi da sempre l'idea di cantante fallito. Infatti anche
quello di oggi, felice per avere finalmente un pubblico e ad ogni
pezzo cantato si voltava in attesa di un applauso che fortuna non è
mai arrivato. Poi c'è quella cosa di darsi la mano. Mi sono messo in
fondo in un angolino sperando non venisse nessuno vicino a me. Ma al
momento fatidico mi arriva un omone raffreddato , mi da la mano “
che la pace sia con te”. Perchè? Io voglio continuare ad essere
irrequieto altro che pace. Ed infine le prediche che in genere mi
portano al collasso. Oggi il prete che non ama molto papa Francesco
e rimpiange il tedesco di prima, inizia “ i preti sono dei bugiardi
perchè parlano di comunità quando poi magari alla messa principale
ti arrivano quattro gatti”. Deformazione professionale devo
contare sempre tutto, si, la chiesa mezzo vuota, ma c'era comunque
una ottantina di persone. La crisi la vuoi sentire solo in teatro?
Alla fine il prete mi saluta. Che gli sto simpatico lo capisco dal
fatto che quando gli do la mano non me la lascia più e mi dice : “ti
è piaciuta la predica?” ho pensato “ quella dei 4 gatti, quella
di papa Francesco che pensa al cuore poi alla testa, mentre
quell'altro pensava alla testa poi al cuore”? Si, lei è molto
bravo gli ho risposto, e dato che ero in vena volevo andare
a fare i complimenti anche al cantante e al musico che ogni tre note
due le scagliava. Arrivo a casa e mia madre dice “la prossima
volta andiamo dai frati” Andiamo? Giornata convulsa e piena, da
due anni non ho neanche il tempo di pensare sempre di corsa e oggi di
ritorno dalla seconda volta dal cimitero che non è proprio dietro
l'angolo, mia madre, oggi un po' meno persa del solito, mi dice : dai
Enzo non sei ancora da buttare, perchè non ti trovi una donnina che
anche se non ti sposi, ci puoi sempre andare ad abitare” ? Si può
dire “ma va a cagare” a tua madre ? No, ma si può pensare
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