giovedì 15 maggio 2014

gli amori sono come i soldi. vanno e vanno

Il titolo doveva essere :”il sole il tramonto la luce le tenebre, ma poi il ritorno” e' il ritorno di cui non ero sicuro, non il ritorno della camminata chiaro, ma quello dal sonno della mente. Così ho lasciato un titolo già usato e un pochino più rassicurante : “ le battaglie della vita le fughe gli incontri gli amori persi e quelli ritrovati” . Rassicurante si fa per dire dato che si parla anche di amori ritrovati che per quello che mi riguarda gli amori sono come i soldi, vanno e vanno. Ti passano di fianco e neanche gli sfiora l'idea di fermarsi. Stavo parlando della camminata “il respiro del fiume” sabato 24 maggio a Volongo , terra quasi di confine fra Cremona e Mantova. Zona strana per me, quella che abbiamo scelto per la camminata, tanti pioppi, pochi boschi, tanti campi, fiume placido che ci crescono le ninfee, due cigni, poi improvvisamente una cascata, amo da impazzire il rumore delle cascate, poi ancora tranquillo e infine il fiume che ha un nome, Gambara, confluisce dentro l'Oglio. Con calma e in un dedalo di isolette paludose e fangose. E si raggiunge l'assoluto. E' il casino della mente, totale, è il perdersi e ritrovarsi in qualcos'altro. Tutti ogni tanto ci si perde. Tutti ogni tanto, non necessariamente, ci si ritrova. Il casino trovarsi in qualcos'altro. Ieri volevo stare una giornata intera dentro e attorno al fiume Gambara, io il mio cane, panini al seguito. Poi telefonata notturna , ulteriore ricovero per mia madre e sono dovuto scendere. Si ormai il percorso della camminata lo conosco, ma non mi sono mai perso. Perchè le mie camminate, per funzionare, devono fare scattare qualcosa nella mente e fare perdere la cognizione di spazio e di tempo. Il sonno della ragione quello ogni tanto popolato di mostri , ma anche di cose belle. Più sto seguendo il lento degradarsi, neanche troppo lento, delle cellule nervose di mia madre e vedo gli altri messi come o peggio di lei l'angoscia lascia il posto allo stupore. Quella cosa tutto sommato piccolina che abbiamo in testa riesce sempre a stupirmi. Due signori l'altro giorno stavano discutendo animatamente su chi avesse cantato la canzone “mamma”. Tito Schipa dice uno, ma va la risponde l'altro che aggiunge : “Dalida”. No Dalida no. E dopo ore uno dice “credo l'abbia cantata un certo Dante Alighieri”. Si non conosco, ma credo sia proprio lui aggiunge l'altro signore e così riappacificati si sono fatti accompagnare alla sala pranzo. Io a forza di inseguire i malanni e le farneticazioni di mia madre, mi sto perdendo e mi sto aggrappando ad una mia identità che fa buchi da tutte le parti. Ho sempre detto che non amo Cesena, però amo le colline e allora quando sono giù, qualche volte prendo la macchina e vado a perdermi lungo stradine strette come mulattiere appiccicate a fatica su greppi e calanchi da paura. Stamattina sono andato su di una collina, li da solo come un cretino. Da una parte in lontananza, il posto in cui dovrei o avrei dovuto essere nato, chilossà. Dall'altra parte in lontananza, il posto segnato sull'atto di nascita. Ha importanza sapere? No, so già , è il seguito che mi fa paura. Mia madre sta soffrendo tantissimo e mi lancia messaggi in apparenza farneticanti, incasinati si, ma hanno una loro logica che non riesco e non ho voglia di decifrare. Una caduta banale quella di mia madre, ha battuto la testa contro uno spigolo, qualche punto, ma le medicine anticoagulanti hanno creato qualche danno depositato sotto forma di sangue dentro la testa. Mia zia che dice che lei problemi alla testa mai avuti e mai ne avrà, ma che per me è rincoglionita tanto quanto mia madre, continua a telefonarmi “Enzo te non mi dici la verità”. Zia chi cantava la canzone “mamma”? Oggi, sempre mia zia, dice :” io credo che tua madre abbia dei segreti, ma non me li ha mai voluti dire” . “certo che li ha e io so “ rispondo io e lei “dimmeli”. Ma scusa, se non te li dice mia madre, vengo a dirteli io? A momenti mi strangolava. Il sole il tramonto la luce le tenebre, ma poi il ritorno, speriamo. La zona in cui mi sono fermato stamattina è zona di confine fra diversi comuni, zona di miniere abbandonate, una volta zona di traffici e violenze. In questa mia ricerca ormai un po' troppo ossessiva sto riscoprendo una Romagna che non conoscevo e mi sta affascinando. Le mie camminate in notturna non seguono un copione stereotipato, ma variano come il variare della mia testa incasinata perchè le mie camminate sono io , ma non lancio messaggi, indico un percorso in cui perdersi. E allora per non farli perdere troppo, ai partecipanti, meglio non addentrarsi troppo nelle tenebre, meglio parlare di amori? Chisse ne frega degli amori persi e ritrovati. Stasera o domani telefono alla mia amica Lella che organizza il tutto : “ me e te ormai possiamo parlare solo di amori che fuggono e neanche si vedono con il canocchiale, torniamo al titolo che volevo e che il posto mi ispirava. I labirinti il buio della mente, il bau bau” . Lella mi risponderà parla per te, ma poi sarà dalla mia parte. Sempre stranezze della romagna, non distante dalle colline che dico io, c'è un paese che si chiama Sarsina e c'è un santuario dedicato ad un santo che si chiamava Vicinio mi pare. Qui ci sono i preti , ecorcisti ufficiali , quelli che mandano via il diavolo e gli indemoniati. Tutta la gente in fila, poi arriva il prete ti benedice e ti appoggia un collare di ferro. Ho promesso ai miei amici che prima o poi li carico su di un pulman e li porto a benedire. Cioè a farsi benedire. Oggi in ospedale volevo chiedere informazione alla dottoressa che segue mia madre. Ottimo come medico, ostica come persona. Mi ha guardato e mi dice “ non ho tempo da perdere, venga domani”. Ho pensato ,dato che la conosco da anni : “ ma te scopare qualche volta no?” mi ha guardato storto. In quel momento due infermiere hanno chiuso le porte , allontanato le persone e sono avanzate con un letto con su una persona totalmente ricoperta da un lenzuolo bianco. Dai si meglio perdersi ed essere un pochino folli che la vita una volta che se ne va, mica ritorna. Perdersi e ritrovarsi in una altra identità. Terribile, ma ci si può sopravvivere e vorrei dire a me e alle mie amiche e amici che come me si sentono tanto sfigati, che poi non lo sono loro e neanche io, che si gli amori vanno e vanno, ma forse da qualche parte c'è qualcuno, oltre il nostro cane, profondamente innamorato di noi e noi persi fra i calanchi e le mulattiere della vita, neanche ce ne accorgiamo. Quindi basta lamentele ragazze, il tram è già passato

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